FASE FINALE DELLA “CARRYING CAPACITY ALTERATION”

RIFLESSIONI SUL PRESENTE E SUL FUTURO
Sessantaseiesima puntata
SIAMO GIUNTI ALLA FASE FINALE
DELLA “CARRYING CAPACITY ALTERATION”

RIFLESSIONI SUL PRESENTE E SUL FUTURO
Sessantaseiesima puntata
SIAMO GIUNTI ALLA FASE FINALE
DELLA “CARRYING CAPACITY ALTERATION”

 Ho concluso l’Articolo della scorsa settimana con questa affermazione e conseguente  promessa:

ANCHE NEL SETTORE INDUSTRIALE DEI TRASPORTI È NECESSARIO USCIRE DALL’ERA DEI COMBUSTIBILI FOSSILI (CARBONE E PETROLIO, IN PARTICOLARE) ED ESPLORARE NUOVE ALTERNATIVE ENERGETICHE E STABILIRE NUOVI MODELLI ECONOMICI.

 QUESTO L’ARGOMENTO CHE CERCHERÒ DI AFFRONTARE NELLA PROSSIMA PUNTATA.

 

Chiedo scusa ai nostri Amici Lettori, se, oggi, non posso mantenere questa Promessa.

Nel frattempo, sono sopraggiunte nuove notizie e mi trovo costretto, mio malgrado, a soffermarmi su di esse; desidero, tuttavia, assicurare tutti gli Amci che manterrò fede al mio impegno, ovviamente  rimandando il tutto ad un prossimo futuro.

– LE NUOVE NOTIZIE pervenutemi sono le seguenti:

 E’ stato pubblicato, in questi giorni, da CONFCOMMERCIO, IL LIBRO BIANCO DEI TRASPORTI.

 Dalla sua lettura, sono emersi, alcuni dati di particolare rilievo, che desidero evidenziare:

 

1) IN ITALIA, CIRCOLANO ANNUALMENTE 41,4 MILIONI DI AUTOVEICOLI DI PROPRIETA’ PRIVATA: è il Record europeo e mondiale per densità di auto in rapporto all’ ENTITA’ DELLA POPOLAZIONE e soprattutto, in rapporto alle caratteristiche delle RISPETTIVE RETI STRADALI.

Infatti, dal 1970 le Auto Private sulle Strade sono aumentate del 271 per cento, a fronte di un modesto aumento della popolazione (dovuto, quasi esclusivamente, all’incremento dell’Immigrazione); dai dati dell’ultimo censimento emerge, in effetti, che il numero degli abitanti, in Italia, è passato dai 54 milioni del 1971 agli attuali 59 milioni.

Ma, l’aumento del numero delle autovetture private circolanti appare sproporzionato, in particolare, rispetto alla crescita dell’intera rete stradale della Nazione, limitata al 34 per cento, il che significa che, in ogni Kilometro di strada circolano, oggi, 225 veicoli, rispetto agli 81 di 40 anni fa!

 

2) Ma il dato che maggiormente sconvolge e che è, indubbiamente, conseguenziale a quello sopra citato, è il seguente:

NELLE MAGGIORI CITTA’ ITALIANE, LA VELOCITA’ MEDIA ATTUALE OSCILLA INTORNO AI 15 KILOMETRI ALL’ORA, PER, POI, SCENDERE  SINO AI 7 – 8 KILOMETRI ALL’ORA, NELLE ORE DI PUNTA.

In altri termini, stiamo assistendo alla RINASCITA DEI TRASPORTI – LUMACA; i tempi di spostamento, all’interno dei maggiori CENTRI URBANI, sono diventati assolutamente simili (se non, addirittura, identici) a quelli impiegati da MOZART nel 1791, vale a dire allorquando Egli, utilizzando la carrozza a cavalli, era impegnato a viaggiare  da una città all’altra e, nel tragitto, poneva, sul Pentagramma, le note della “CLEMENZA DI TITO”, opera commissionatagli dall’Imperatore D’Austria; possiamo, oggi, dire che MOZART, pur lavorando di controvoglia, possedeva, almeno, il vantaggio di lavorare in un ambiente incontaminato ed in un silenzio pressoché assoluto.

 

3) Ma, v’è di più: IL VERTIGINOSO AUMENTO DELLE AUTO PRIVATE E’ AVVENUTO CONTESTUALMENTE AD UNA DRASTICA DIMINUZIONE DEL TRASPORTO PUBBLICO (IVI COMPRESO QUELLO FERROVIARIO); questo  autentico collasso è stato, peraltro, confermato  dallo  STUDIO SIEMENS /oggetto di un recente dibattito, svoltosi presso il Campus Universitario di Savona – Legino); quest’ultimo studio ha evidenziato, in particolare, la criticità della realtà savonese, dove riscontriamo che, sui Bus della nostra città, esiste soltanto una frequenza di 54 trasporti all’anno per abitante (rispetto ad una media nazionale pari a 229); vedere, in proposito, la sottostante Tabella:

 4) Ma, ritornando al LIBRO BIANCO DEI TRASPORTI della CONFCOMMERCIO, è doveroso porre in evidenza i DANNI CHE SONO PERVENUTI E PERVENGONO, TUTTORA, ALL’INTERA NOSTRA ECONOMIA DA UNA TALE ERRATA  E PERSISTENTE POLITICA DEI TRASPORTI;

E’ possibile riassumere il tutto in poche righe:

“LA CONGESTIONE DELLE RETI VIARIE (URBANE ED INTERURBANE) HA RIDOTTO SENSIBILMENTE LA CONNESSIONE TRA PROVINCE E REGIONI ITALIANE; IN DIECI ANNI, LA  CONNETTIVITA’ INTER-URBANA E’ DIMINUITTA DEL 2,5 PER CENTO L’ANNO E L’ACCESSIBILITA’ E’ PEGGIORATA DEL 15 PER CENTO.

Ed a risentirne non sono stati soltanto i Pendolari, ma il PIL NAZIONALE:

secondo CONFCOMMERCIO, se fossero state messe in campo politiche di miglioramento dell’ accessibilità (tali da allineare il nostro sistema all’andamento dello stesso indicatore in Germania) si SAREBBE REGISTRATO UN INCREMENTO DEL PIL DI 142 MILIARDI.

 

5) A tutti questi dati, aggiungo, per completezza di esposizione, DUE PERSONALI, SINTETICI RILIEVI:

A) IL TRASPORTO PRIVATO SI FONDA, QUASI ESCLUSIVAMENTE, SULL’UTILIZZO DELLA BENZINA

 

B) QUESTA SCELTA INFLUISCE NEGATIVAMENTE SULLA QUALITA’ DELL’ARIA, ATTRAVERSO L’EMISSIONE DI INQUINANTI ATMOSFERICI (DAL BIOSSIDO DI CARBONIO ALLE POLVERI SOTTILI) E, QUINDI, SULLA CONDIZIONE DI SALUTE DEI CITTADINI ED, IN ULTIMA ISTANZA, SUI GIA’ MAGRI BILANCI DEL NOSTRO SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE.

 

Siamo giunti, quindi, alla FASE FINALE DEL CARRYING CAPACITY ALTERATION, termine anglo-sassone per indicare, con riferimento ad una Città (e, più in generale, ad un’ intera Società) LA SOPRAVVENUTA INCAPACITÀ RICETTIVA, CONTEMPORANEA E CONTESTUALE, DI PERSONE UMANE, DI AUTOVEICOLI, DI GAS DA COMBUSTIONE, PER LA SEMPLICE RAGIONE CHE OGNI CITTÀ O, MEGLIO, OGNI STRADA URBANA HA UNA SUA CAPACITÀ DI FAR TRANSITARE O SOSTARE UN CERTO NUMERO DI AUTOMEZZI E NON DI PIÙ.

Ma, come  è nata questa incapacità o, se vogliamo utilizzare un termine forse più appropriato, come è sorta questa malattia? E quali sono le sue cause?

Cedo ancora una volta, la parola a Garret Hardin, il quale, con una sua garbata  fiaba ci ha spiegato il tutto, con grande capacità scientifica e magistrale sapienza:

 

C’ERA UNA VOLTA….

– Un pascolo bellissimo, ricco di acqua e di erba…. 

– Arriva un pastore con dieci mucche, le quali trovano ampi spazi ed abbondante nutrimento; i loro escrementi diventano alimento per l’erba, che continua a crescere in maniera sempre più  rigogliosa. 

Le mucche produco il latte che assicura al pastore un modesto guadagno… 

– A questo punto, il pastore pensa di poter guadagnare di più, se riesce a far convivere, nello stesso pascolo, cinquanta mucche, anziché dieci. 

Il latte ed il guadagno diventano, ora, molto più abbondanti ed il pastore è contento…. 

Ma egli non si accorge o attribuisce poca importanza al fatto che la presenza di un maggior numero di mucche viene a deteriorare l’erba e che i loro escrementi sporcano l’acqua ed il terreno…. 

– Il pastore, tuttavia, diventa sempre più avido e, questa volta, raddoppia a cento il numero delle mucche. 

All’ inizio, raccoglie un’ ulteriore e maggiore quantità di latte. 

Ma, ora, le zampe di tanti animali distruggono l’erba e, cioè, il cibo stesso delle mucche; anzi, rovinano il terreno, che diventa duro e, non solo, non produce più erba, ma viene allagato dalle piogge; per di più, gli escrementi delle mucche vengono a sporcare l’ acqua…. 

Il pascolo si trasforma in Palude…. 

Il pastore, a questo punto, si affida a maghi, a gnomi, a fate per poter risolvere il suo problema…ma…non v’è scampo…il Demonio ha decretato la fine del pascolo…ed il Padre Eterno ha irrevocabilmente sanzionato la demoniaca decisione.

Provate, carissimi Amici, a trasferire questa triste, ma veritiera fiaba nel contesto delle nostre città!  Vi accorgerete che esiste una strana somiglianza tra:

– IL PASTORE E ILCITTADINO

– LE MUCCHE E LE AUTOVETTURE

– IL PASCOLO E LA CITTA’

– L’OSSESSIVA RICERCA DEL DENARO E LA CIECA VISIONE DEL PROFITTO

– LA PALUDE  ED IL DEGRADO FINALE

ed allora vi accorgerete che per USCIRE DALLA PALUDE E DAL DEGRADO e, quindi, per GUARIRE è necessario CAMBIARE STRADA, così come stanno facendo alcune Città Europee, a partire da BREMA (Germania).

Torniamo, quindi, al rimedio ed alla cura della malattia e, di conseguenza, all’affermazione Iniziale di questo Articolo, che è possibile riassumere in questo fondamentale concetto:

“DOBBIAMO CAMBIARE IL NOSTRO MODO DI PRODURRE E DI CONSUMARE”

E quanto cercherò di dimostrare nel prossimo Articolo …e vedrete che manterrò la Promessa fatta inizialmente

 

5 Giugno 2012                        Aldo Pastore

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