Elezioni in 22 comuni di Imperia

Il buon esempio di Armo, la pagella dei 22 comuni dove si vota
Sindaco-deputato Lega Nord maglia nera imperiese
Villa Faraldi e Diano Castello, la vergogna della differenziata
Giacomo Chiappori il campione che siede in Parlamento

Il buon esempio di Armo, la pagella dei 22 comuni dove si vota
Sindaco-deputato Lega Nord maglia nera imperiese
Villa Faraldi e Diano Castello, la vergogna della differenziata
Giacomo Chiappori il campione (vedi curriculum) che siede in Parlamento
 
Imperia – Il 15 e il 16 maggio 2011 si terranno le elezioni amministrative in 22 comuni della provincia di Imperia.
 
Uno dei problemi più sentiti dai cittadini è la raccolta differenziata dei rifiuti urbani, sia per la salvaguardia dell’ambiente e la propria salute che per il non dover pagare sempre più caro il servizio (pin crescendo esponenziale).

In linea generale, quasi tutte le Amministrazioni dei comuni della provincia imperiese hanno dimostrato grosse carenze nella gestione della raccolta differenziata, fatta con estrema superficialità e con l’aggravante del non rispetto di leggi nazionali e comunitarie.

Bene ricordare gli obiettivi fissati dal D.Lgs. n. 152/2006, art. 205, che stabiliva  di raggiungere in ogni ambito territoriale, nell’arco di 6 anni dall’entrata in vigore del decreto, le seguenti percentuali:

a) – almeno il 35% entro il 31 dicembre 2006;

b) – almeno il 45% entro il 31 dicembre 2008;

c) – almeno il 65% entro il 31 dicembre 2012.

 

Non solo, ma la stessa legge ha previsto che nel caso in cui a livello di ambito ottimale non siano conseguiti gli obiettivi minimi previsti, fosse applicata un’addizionale del 20% al tributo di conferimento dei rifiuti in discarica a carico dell’Autorità d’ambito, che ne ripartisce l’onere tra quei comuni del proprio territorio che non abbiano raggiunto le percentuali previste sulla base delle quote di RD raggiunte nei singoli comuni.

 

Le percentuali di raccolta differenziata dei rifiuti urbani avviati al recupero nella provincia di Imperia, dal 2002 al 2009, sono state:

 

-Anno 2002: numero abitanti 205.998 – Raccolta differenziata il 14,87%.

-Anno 2003: numero abitanti 207.997 – Raccolta differenziata il 17,33%.

-Anno 2004: numero abitanti 215.591 – Raccolta differenziata il 16,31%.

-Anno 2005: numero abitanti 217.037 – Raccolta differenziata il 16,55%.

-Anno 2006: numero abitanti 217.354 – Raccolta differenziata il 16,20%.

-Anno 2007: numero abitanti 210.774 – Raccolta differenziata il 18,31%.

-Anno 2008: numero abitanti 217.283 – Raccolta differenziata il 20,48%.

-Anno 2009: numero abitanti 221.727 – Raccolta differenziata il 21,91%.

 

Quali sono state le percentuali di raccolta differenziata dei rifiuti urbani nei 22 comuni interessati dalle elezioni amministrative?

Negli ultimi anni 2007, 2008, 2009 le percentuali sono state, per ogni comune, le seguenti:

 

Comune

 

Anno

 

Abitanti

% raccolta differenziata

 Apricale

2007

574

27,32%

 

2008

573

28,35%

 

2009

572

27,43%

 Armo

2007

119

21,92%

 

2008

120

30,61%

 

2009

120

27,15%

 Aurigo

2007

357

3,27%

 

2008

350

2,75%

 

2009

349

13,37%

 Borghetto d’Arroscia

2007

462

4,52%

 

2008

477

7,54%

 

2009

480

16,17%

 Borgomaro

2007

860

10,71%

 

2008

882

7,32%

 

2009

908

9,24%

 Caravonica

2007

315

3,06%

 

2008

311

6,62%

 

2009

316

15,00%

 Castel Vittorio

2007

366

23,12%

 

2008

355

26,48%

 

2009

355

29,52%

 Chiusavecchia

2007

537

5,97%

 

2008

555

4,27%

 

2009

560

9,07%

 Cipressa

2007

1320

7,37%

 

2008

1363

9,40%

 

2009

1360

11,62%

 Civezza

2007

594

nd

 

2008

615

6,90%

 

2009

628

10,24%

 Costarainera

2007

802

8,30%

 

2008

808

10,95%

 

2009

820

8,65%

 Diano Aretino

2007

684

9,79%

 

2008

712

6,22%

 

2009

717

9,90%

 Diano Castello

2007

2205

2,03%

 

2008

2209

1,93%

 

2009

2209

2,77%

 Diano Marina

2007

6249

12,28%

 

2008

6277

16,41%

 

2009

6307

16,87%

 Lucinasco

2007

287

7,68%

 

2008

292

11,80%

 

2009

289

14,61%

 Pompeiana

2007

852

11,92%

 

2008

870

13,81%

 

2009

857

14,92%

 Prelà

2007

510

nd

 

2008

505

nd

 

2009

501

7,01%

 Rezzo

2007

384

19,27%

 

2008

378

22,16%

 

2009

389

21,75%

 Seborga

2007

326

25,29%

 

2008

316

21,39%

 

2009

316

25,55%

 Terzorio

2007

208

23,46%

 

2008

208

23,62%

 

2009

234

24,68%

 Vallecrosia

2007

7220

25,23%

 

2008

7274

26,83%

 

2009

7245

26,38%

 Villa Faraldi

2007

475

0,43%

 

2008

480

nd

 

2009

490

1,74%

 

 Fonte: ISTAT e Regione Liguria

Giacomo Chiappori

 

Nei 22 comuni solo Armo, nel 2008, ha superato il 30% raggiungendo il 30,61% venendo poi meno nel 2009 (perché?) con il calo al 27,15%.

Da evidenziare, in modo del tutto negativo e comunque non giustificabile, le percentuali raggiunte dai comuni di:

Villa Faraldi: anno 2007 lo 0,43%, anno 2008 nd, anno 2009 l’1,74%

Diano Castello: anno 2007 il 2,03%, anno 2008 l’ 1,93%, anno 2009 il 2,77%.

 E’ quindi inconfutabile che le amministrazioni dei 22 comuni imperiesi in cui gli elettori sono chiamati al voto siano stati carenti (se non assenti) alle scelte e indirizzi per migliorare la raccolta differenziata dei rifiuti urbani, ben al disotto dei minimi previsti dalla legge.

Degni della “maglia nera” il sindaco uscente Giacomo Chiappori di Villa Faraldi e il Dr. Antonello Campagna di Diano Castello.

Aggravante di questa cattiva gestione della cosa pubblica è che da alcuni anni i 22 comuni imperiesi – di fatto, tutti i 67 comuni imperiesi –  pagano in più l’addizionale del 20% che – come è risaputo – ricadono su tutti i contribuenti: i cittadini residenti, coloro che il 15 e 16 maggio decideranno, con il loro voto, l’elezione del Sindaco.

Terranno conto anche della grave situazione nella raccolta differenziata dei rifiuti urbani? Dimostreranno di essere sensibili alla salvaguardia dell’ambiente, del territorio e della salute della comunità? Vedremo dai risultati elettorali!

Per un consapevole orientamento di voto è giusto che gli elettori sappiano e valutino i candidati che, già in campagna elettorale, dichiareranno pubblicamente  come e con quali obiettivi  indirizzeranno e come gestiranno la raccolta differenziata dei rifiuti urbani.

  

Vi sono tante realtà in Italia che sono già oltre la percentuale dell’80% della raccolta differenziata!

Come hanno fatto? Super esperti gli Amministratori?

No, solo validi e onesti Amministratori, innanzi tutto rispettosi dell’ambiente e della salute dei loro concittadini, che hanno saputo interpretare  al meglio il loro compito istituzionale con scelte mirate, sicuramente al di sopra dei loro interessi personali e/o di privati della categoria dei soliti “privilegiati”.        

 

Hanno solo adottato la raccolta differenziata porta a porta, l’unica che consente una maggiore quantità di rifiuti urbani avviati al recupero, in grado di raggiungere e superare le percentuali minime previste dalla legge.

Semplicemente hanno fatto loro il motto dell’Associazione dei Comuni Virtuosi basato su le 4 erre: “ …RIFIUTA, RIDUCI, RIUSA, RICICLA”. – www.portalasporta.it e  le linee guida di Legambiente – www.legambiente.it e i Comuni ricicloni – www.ecosportello.org  

Il sistema della raccolta differenziata porta a porta è una tecnica di gestione dei rifiuti che prevede il periodico ritiro presso il domicilio dell’utenza del rifiuto urbano prodotto dalla stessa.

 

Solo questo sistema di raccolta consente di raggiungere elevati valori di raccolta differenziata.

 

I rifiuti (umido organico destinato al compostaggio, vetro-alluminio, carta-cartone, plastica, secco non riciclabile) vengono ritirati in giorni e contenitori diversi. Le frequenze di ritiro variano da una volta al mese a due o tre volte a settimana a seconda della frazione di rifiuto raccolta.

Contestualmente all’avvio del sistema porta a porta vengono rimossi dalle strade di tutta l’area interessata i cassonetti per i rifiuti indifferenziati.

Il tutto necessita di una concreta collaborazione (animata da una sentita coscienza civica) da parte dei cittadini che tende ad ottimizzare il metodo di raccolta e garantire ottimi risultati.

Per i riottosi o negligenti si rende necessario e opportuno il principio fondamentale “Chi inquina paga” che prevede che la tariffazione del servizio operata dal comune viene applicata in base alla reale “produzione” del rifiuto più inquinante: il secco non riciclabile!

La tariffa da applicare viene fatta in base al numero di svuotamenti operati da ogni utenza per cui meno secco non riciclabile si produce: meno si paga!

Ne consegue un logico risultato: i cittadini per pagare meno si impegnano di più nella raccolta differenziata!     

E’ indispensabile che gli elettori leggano attentamente i programmi amministrativi presentati dalle liste che partecipano alla consultazione elettorale amministrativa del 15/16 maggio 2011 onde accertare se è indicato il metodo di raccolta dei rifiuti urbani?

 

Gilberto Costanza

e-mail: gilberto.costanza@alice.it   

8/05/2011 – Trucioli Savonesi n. 292

 

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