Elezioni europee tra zombie, nazionalisti e la girandola dei nomi


Con l’avvicinarsi delle elezioni europee, l’atmosfera politica italiana si sta riscaldando, ma non proprio nel senso più costruttivo. Mentre l’Europa si trova a un bivio cruciale, con sfide economiche, sociali e ambientali che richiedono risposte urgenti e innovative, i nostri politici sembrano più interessati a giocare a un bizzarro gioco del “totonomi”.

In un paese dove le questioni reali vengono spesso accantonate in favore di giochi di potere e speculazioni senza fine, è giunto il momento di svegliarsi dal torpore politico e mettersi al lavoro. Ma, ahimè, sembra che il sonno della ragione abbia generato dei mostri: ecco che i nostri politici sembrano più interessati a discutere di dove posizionare i capilista che a formulare proposte concrete per il futuro dell’Europa.

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Mentre il dibattito politico si concentra su chi sarà il prossimo presidente della Commissione europea e su chi occuperà quali posizioni di potere, le vere questioni che riguardano la vita di milioni di cittadini europei rimangono in secondo piano. Che fine hanno fatto i contenuti? Le idee? I programmi? Sono diventati dei veri e propri zombie, vaganti senza meta nel deserto dell’indifferenza politica.

In un momento in cui l’Europa ha bisogno di un nuovo patto politico basato sulla solidarietà, sulle risorse proprie e sull’abolizione dell’unanimità, i nostri politici sembrano più interessati a giochi di potere che a prendere decisioni coraggiose e lungimiranti. Ma forse è arrivato il momento di smetterla con questo teatrino e iniziare a lavorare sul serio.

Mentre i partiti si preparano a presentare i loro candidati e a definire le loro strategie elettorali, è importante che non perdano di vista l’obiettivo principale: costruire un’Europa migliore per tutti. Questo significa investire sul capitale umano, dotarsi di strutture competenti e trasparenti, e soprattutto mettere al centro del dibattito politico i veri problemi che affliggono i cittadini europei.

Invece di continuare a seguire ciecamente le dinamiche politiche nazionali e a speculare sui nomi dei candidati, è tempo di guardare al futuro con coraggio e determinazione. Solo così potremo evitare che l’Europa diventi terra di zombie politici e far sì che i veri protagonisti siano i cittadini e le loro necessità.

Antonio Rossello       CENTRO XXV APRILE

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