E la nave va

E LA NAVE VA

                          E LA NAVE VA

 Verso Valencia naviga la nave

verso un porto sicuro dopo 

tanta insicurezza, verso un attracco 

da altri negato con speciose 

motivazioni che niente hanno a che fare

 con il diritto del mare, 

o con quello dei rifugiati,

o con quello internazionale

e men che meno con i diritti umani

sanciti anche dalla nostra Costituzione.

Che cosa significa infatti 

negare l’attracco a una nave

carica di naufraghi solo

per un miope calcolo di dubbio

tornaconto politico se non

abdicare non al diritto 

ma al dovere di ogni  uomo 

che non sia disumano

(e tanto più se si professa cristiano

come non mancano mai di fare

ì cosiddetti sovranisti italici,

francesi, austriaci, olandesi, ungheresi,

polacchi, cechi e slovacchi)

di ottemperare alle sette opere

di misericordia corporale:

dar da mangiare agli affamati,

dar da bere agli assetati,

vestire gli ignudi,

alloggiare i pellegrini,

visitare gli infermi,

 visitare i carcerati

seppellire i morti.

Qui non è più questione

di convenienza politica

o di tornaconto elettorale,

questa è una  questione di umanità.

E intanto la nave naviga 

verso il porto sicuro di Valencia

con la speranza che il mare,

almeno lui,

sia più misericordioso  dei tanti sovranisti

sedicenti cristiani che non l’hanno voluta

accogliere in uno dei loro porti

più vicini per un miserabile calcolo 

di opportunità politica, non per altro. 

 

 

          FULVIO SGUERSO 

 

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