E la nave va
E LA NAVE VA
|
E LA NAVE VA |
Verso Valencia naviga la nave verso un porto sicuro dopo tanta insicurezza, verso un attracco da altri negato con speciose motivazioni che niente hanno a che fare con il diritto del mare, o con quello dei rifugiati, o con quello internazionale e men che meno con i diritti umani sanciti anche dalla nostra Costituzione. Che cosa significa infatti negare l’attracco a una nave carica di naufraghi solo per un miope calcolo di dubbio tornaconto politico se non abdicare non al diritto ma al dovere di ogni uomo che non sia disumano (e tanto più se si professa cristiano come non mancano mai di fare ì cosiddetti sovranisti italici, francesi, austriaci, olandesi, ungheresi, polacchi, cechi e slovacchi) di ottemperare alle sette opere di misericordia corporale: dar da mangiare agli affamati, dar da bere agli assetati, vestire gli ignudi, alloggiare i pellegrini, visitare gli infermi, visitare i carcerati seppellire i morti. Qui non è più questione di convenienza politica o di tornaconto elettorale, questa è una questione di umanità. E intanto la nave naviga verso il porto sicuro di Valencia con la speranza che il mare, almeno lui, sia più misericordioso dei tanti sovranisti sedicenti cristiani che non l’hanno voluta accogliere in uno dei loro porti più vicini per un miserabile calcolo di opportunità politica, non per altro.
|