Diabete

Diabete e detrazioni fiscali

 

Diabete e detrazioni fiscali

 

Il diabete di tipo 2 è una malattia subdola spesso figlia della vita sedentaria e delle cattive abitudini alimentari, spesso ingenerate anche da una pubblicità che oggidì si è fatta più controllata. Ricordate la pubblicità degli anni ’70: “Un Ramazzotti fa sempre bene e due ancora meglio. Uno al bar e uno a casa”? Io la ricordo bene e penso che non fosse una pubblicità tanto rivolta al bene e alla salute del prossimo.

Del diabete ci si accorge sempre in ritardo, anche il limite glicemico di base dei 110 mg/dl (anni ’80) si è spostato a 126 mg/dl odierno, perché altrimenti i diabetici sarebbero  davvero troppi. Comunque la si giri è una malattia che sacrifica i diabetici di tipo 1 a una vita ultra controllata e i diabetici di tipo 2 o a mutare radicalmente gli stili di vita o più spesso a convivere con la malattia. La differenza sta nei tempi in cui il diabete presenta i suoi conti e quando li presenta non sono piacevoli. I conti vanno da un rinnovo limitato della patente di guida (è un conto “piccolo”) a neuropatie tra le più variegate (e qui il conto è più “sostanzioso”). Anche il diabetico che non trascura il suo stato, dopo trent’anni è inevitabile che si trovi qualche sgradevole sorpresa come un inizio di retinopatia. Di fronte ad una simile prospettiva il controllo giornaliero della glicemia assume un ruolo fondamentale per potere calibrare la propria alimentazione in funzione di una giornata sedentaria o di movimento. Ma qui succede che i tagli alla Sanità danno al diabetico di tipo 1 una striscia reattiva al giorno e ai diabetici di tipo 2 una striscia ogni quattro giorni. In pratica nessun serio monitoraggio. Poco male per chi ha a cuore la propria persona e va in farmacia a comprare di tasca sua una confezione di strisce reattive. La sorpresa è che le strisce reattive hanno un prefisso A9 nel codice a barre, ovvero sono considerate alla stregua di un parafarmaco, di un collirio non farmacologico o di un integratore alimentare: cioè non detraibili dalla dichiarazione dei redditi. Considerato il costo (oltre 1 Euro per striscia reattiva e, a titolo d’esempio, poco oltre 30 Euro per alcune strisce reattive in confezioni da 25) mi pongo il problema di chi ha il potere di attribuire al “Viagra” il prefisso A0 (e quindi la detraibilità) mentre le strisce per diabetici restano un prefisso A9 che le rende non detraibili.

 

22 novembre 2011                                             Salvatore Ganci

 

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