Considerazioni sui dati dell’Osservatorio sul Precariato

Alcune considerazioni sui dati regionali dell’Osservatorio sul Precariato dell’Inps
dati annuali 2017

Alcune considerazioni sui dati regionali dell’Osservatorio sul Precariato dell’Inps –
 dati annuali 2017

 Nel 2017 il dato delle assunzioni liguri a tempi indeterminato si è ridotto del 12% (poco più di 3.000 unità) rispetto al 2016, mentre quelle totali aumentano del 21,4%  con +33.500 assunzioni a termine e quasi 1.500 assunzioni in apprendistato. La riduzione delle assunzioni a tempo indeterminato è decisamente ridimensionata rispetto a quella registrata tra il 2015 e il 2016 (era stata superiore alle 15mila unità) mentre il complesso delle assunzioni presenta un’inversione di tendenza (nel 2016 si erano ridotte del 3% rispetto al 2015). Si registra quindi una maggiore richiesta da parte delle imprese che però utilizzano contratti flessibili piuttosto che stabili.

La diminuzione delle assunzioni a tempo indeterminato dell’ultimo anno in Liguria (pari come ricordato al -12%) è superiore a quella del Nord Ovest (-8,6%) e dell’Italia (-7,8%) mentre le assunzioni complessive crescono di più (21,4% contro il 16,8% a livello ripartizionale e il 18,9% nazionale), il che sostanzialmente vuol dire maggiore precarietà in Liguria che altrove.


A conferma dell’elevato livello di precarietà del lavoro in questo secondo decennio del millennio, continua la diminuzione del numero di trasformazioni a tempo indeterminato (-24,3%) tasso superiore a quello del Nord Ovest (-20,8%) e a quello nazionale (-16,8%), dato che conferma le note difficoltà del mercato del lavoro locale.

Le cessazioni sono in aumento a tutti i livelli territoriali (Liguria +19,6%, Piemonte +21,1%, Lombardia +13,3% e Italia 17%) e per quanto riguarda quelle a tempo indeterminato la Liguria presenta una diminuzione del 3,2% mentre in Piemonte e in Lombardia crescono rispettivamente del 3,1% e dell’1,8%. In questo specifico ambito la Liguria nel 2017 ha registrato un andamento più favorevole delle altre realtà considerate.

Leggendo questi dati insieme alla forte riduzione della Cassa Integrazione Guadagni dello scorso anno si può pensare ad un miglioramento dell’economia che comunque non è ancora ritenuto consolidato e tale da far ripartire in maniera stabile l’occupazione.

04/03/2018    Claudia Sirito

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