Città intelligenti e “Smart Generation”

Città intelligenti e
“Smart Generation”

Città intelligenti e “Smart Generation”

Parliamo molto di Smart Cities e, comunque sia, in vari settori il significato è consolidato e comunemente condiviso. Quali siano i filoni di attività e di investimento lo dicono sia le esigenze dei cittadini sia le nuove frontiere dello sviluppo che vedono progressivamente affermarsi tecnologie e soluzioni più sostenibili. 

La sostenibilità è uno dei temi forti su cui ruotano le Smart Cities del futuro, quantomeno lo è per le aree più tecnologiche ma anche più impattanti laddove si è constatato maggiormente quanto il delicato equilibrio tra uomo e ambiente sia fondamentale per lo sviluppo armonioso delle attuali e future generazioni. E’ però necessaria una visione progettuale condivisa che fornisca il “motore ed il controllo” a tutte le infrastrutture che in qualunque ambito si potranno utilizzare, ad esempio la mobilità elettrica con le tecnologie di ricarica distribuita, le reti dati, i sistemi di illuminazione pubblica, l’elettrificazione dei porti etc… serve energia e controllo
 Per l’energia, ovvero il “motore”, il key point è duplice: sostenibile e rinnovabile. Non è un errore, sono diversi attributi con diverse connotazioni. In Italia abbiamo assistito in anni recenti ad un forte sviluppo del fotovoltaico grazie ed una politica di incentivi estremamente accomodante ma spesso la realizzazione di parchi fotovoltaici di grandi dimensione non è stata del tutto armoniosa con le esigenze del territorio, l’agricoltura con le stesse ampie aree può fornire prodotti alimentari che le vengono di fatto sottratti. Quindi energia rinnovabile ma forse e non necessariamente del tutto “sostenibile”.

Per le “rinnovabili” si intendono quelle forme di energia generate da fonti che per loro caratteristica intrinseca si rigenerano o non sono “esauribili” nella scala dei tempi “umani” e, per estensione, il cui utilizzo non pregiudica le risorse naturali per le generazioni future.

Dal punto più squisitamente tecnico, per la generazione elettrica, è necessario quindi ottimizzare l’esercizio delle diverse fonti di generazioni che interagendo fra loro devono essere equilibrate per le condizioni della rete e le caratteristiche dei consumi. Per quanto riguarda le fasi di trasmissione e distribuzione, occorre garantire stabilità ed affidabilità della rete (smart network), per il consumo determinante fare in modo che l’utilizzatore abbia strumenti di monitoraggio e interazione (smart metering).

L’insieme di questi elementi ci porta a pensare ad un modello di “smart generation” energetico puntando ad una generazione diffusa, capillare, locale e disponibile. Sostenibile e rinnovabile; tanti aggettivi per un unico concetto.

Arriviamo quindi al secondo key point di questo modello concettuale e progettuale: il controllo. Parliamo di sistemi altamente tecnologici e con un forte tasso di ICT (Information Communication Technology) tramite i quali è necessario e possibile acquisire informazioni in tempo reale, gestirle, utilizzarle e fare in modo che tutti gli elementi di questa orchestra suonino all’unisono come una sinfonia di orchestra ben diretta.

La tecnologia in questo caso oggi è da un lato determinante dall’altro disponibile, con pochi accorgimenti molto è già realizzabile in modo integrato.

Un aiuto ed un impulso importante ci può venire dalle normative dei vari paesi che necessariamente possono creare le basi per dare l’avvio a nuovi sviluppi e nuovi sistemi di generazione e integrazione su larga scala, ma se fate caso nelle precedenti righe ho ripetuto 2 volte “future generazioni”: le basi per qualsiasi sviluppo “smart” per il futuro, passano dal presente e ruotano intorno alla “smart generation”….ma quella di oggi, ma in questo caso delle persone, di tutti coloro che a vario titolo 

Possiamo discutere e progettare Smart Cities ma per realizzarle davvero servono le persone che ci credono: le amministrazioni, le aziende, i cittadini, una sorta “Smart Generation” in grado di cogliere l’opportunità che ci viene data per rivedere molto del nostro mondo, in meglio.

ANDREA MELIS

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