Cinema: Unbroken

Unbroken

Locandina tratta da Amazon.it che vende il film

Commento con spoiler
Un fatto vero. Louis Zamperini, figlio di laboriosi immigrati italiani, è un atleta di mezzo fondo molto dotato.
Mentre si prepara per le olimpiadi del 1940 previste in Giappone, scoppia la Seconda Guerra Mondiale ed il ragazzo decide di arruolarsi nell’aviazione degli Stati Uniti.
Un tragico episodio però lo attende: l’aereo su cui viaggiava operando militarmente viene colpito nell’Oceano dai giapponesi e precipita in mare.
I 4 superstiti tra cui Zamperini sopravvivono su due canotti, rimarranno sopra l’acqua per diverse settimane, nutrendosi di piccoli squali e bevendo acqua proveniente dal cielo, due di loro però, verso la fine del tempo dell’agonia, non ce la faranno e moriranno.
I sopravvissuti verranno raccolti da una severa squadra dell’esercito giapponese, dopo essere scampati fortunosamente a un attacco aereo nemico, dopodiché brutalmente portati in un campo di prigionia.

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Saranno torturati, senza alcun rispetto delle norme di guerra di Ginevra sui prigionieri, allo scopo di ricavare notizie sulle principali nuove composizioni tecnologiche delle armi di guerra statunitensi.
Zamperini si comporterà da eroe e non si lascerà scappare alcuna informazione. Sarà però oggetto di una continua persecuzione da parte del comandante del campo, sopranominato l’Uccello. Zamperini subirà ogni genere di maltrattamento fisico e morale. Ma resisterà e finirà, stremato, in una miniera di carbone dove verrà salvato, appena in tempo, dall’esercito statunitense, vittorioso suo giapponesi.
Il rientro in Patria gli riserverà una vita di successi e gratifiche etiche, sostenute dalle principali istituzioni statali e da numerosi mass media.
Data di uscita: 29 gennaio 2015 (Italia)
Regista: Angelina Jolie
Paese produttore Usa
Anno: 2014
Film antimilitarista, partendo da un episodio vero e cogliendone le principali sfumature nonché i dettagli più significativi, riesce a smontare fino a renderle ridicole le falsità della guerra immaginata, ossia quella raccontata dalle rispettive parti.
Un’operazione sapiente, un piccolo ma importante contributo per via mediatica, dato al pacifismo nel mondo.
Chi decide di entrare in guerra deve pensare prima a quanto sarà alto il costo umano, dai morti in battaglia alla mancanza di rispetto per i prigionieri, dalla fame cui andrà incontro gran parte della popolazione alla distruzione dell’industria, nonché al rilascio interminabile di pulsioni di odio e di vendetta…Un costo che rende pressoché inutile anche la vittoria di una delle parti in lotta.
Grande capacità della regia nel comunicare allo spettatore una percezione di vero che combacia con la realtà storica…

Biagio Giordano (fotografo coordinatore della sezione fotografia dell’Associazione culturale no profit Renzo Aiolfi di Savona)

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