Cinema: Tra le nuvole
RUBRICA DI CINEMA A CURA DI BIAGIO GIORDANO
Tra le nuvole
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Tra le nuvole
Tra le nuvole, è un film commedia del 2009, di produzione USA, con la regia di Jason Reitman, e con la partecipazione degli attori George Clooney, Vera Armiga. Della durata di 109 minuti.
USA Anno 2008. Dal 2007 negli Stati Uniti la crisi economica dilaga raggiungendo punte di crisi sempre più alte, molte società finanziarie sono costrette a licenziare parte de propri dipendenti per non fallire. Diventare esperti in licenziamenti, con tanto di laurea anche in psicologia, è una attività lavorativa sempre più ambita dalle nuove generazioni, seppur essa comporti a volte amare esperienze, sopratutto empatiche, come quando il licenziato o la licenziata dicono di volersi buttare butta giù da un ponte, cosa che il più delle volte non accade, ma che quando qualche volta succede costringe a sua volta l’addetto ai licenziamenti a cambiare professione perché ossessionato da un senso di colpa inconscio. Il film. Ryan Bingham (George Cloony) manager di una società finanziaria internazionale, gira spesso per il mondo in aereo per fare affari, è un solitario. Un giorno incontra Alex, una donna affascinante dalla forte personalità, autonoma e con un profilo da professionista ben stampato dagli sguardi, una donna determinata che viaggia col computer sempre al suo fianco, tra i due nasce dapprima una relazione d’amore disimpegnata, leggera e fluida per diventare via via sempre più ossessiva e tendente al stringente. Simultaneamente una nuova collega, Natalie, addetta ai colloqui finali dei licenziamenti, convince il loro capo Craig Gregoey ad innovare digitalmente i modi con cui vengono svolte le diverse attività di lavoro. Il capo crede all’idea propostagli e accetta, d’ora in poi il colloquio per il licenziamento avverrà via web, inoltre tanti possibili affari saranno trattati senza dover recarsi con l’aereo nei posti sede dei rispettivi interlocutori, ma utilizzando la teleconferenza certificata. Natalie sembra non avere punti deboli, è decisa, motivata, brutalmente chiara nel parlare, e conosce bene sia i contratti di lavoro che le principali logiche manageriali che possono incrementare il profitto. Ma quando subisce la sua prima grande delusione d’amore, che avviene tramite un addio via sms, il suo mondo incomincia a incrinarsi. Il suicidio annunciato di una sua licenziata, la convincerà di aver scelto un mestiere triste, difficile da proseguire per tutta la vita. Natalie si licenzierà e troverà un altro lavoro con l’aiuto di Ryan. Tutto ritornerà come alle origini. Il lavoro col metodo digitale subirà un duro colpo, e quando anche il rapporto di Ryan con Alex sfocerà in un chiarimento deludente, sopratutto per Ryan, che scoprirà avere Alex una allegra famiglia con figli, Ryan riprenderà i suoi numerosissimi viaggi aerei solitari, pensando per un po’ di tempo a come la sua amante Alex considerasse il loro rapporto: “Una parentesi nella sua vita familiare”. Il messaggio del film sembra voler dire quindi qualcosa di non banale, ossia come sia difficile compiere innovazioni aziendali e stringere rapporti d’amore ricchi anche di progetti, in un contesto sociale privo ormai di speranza, in un mondo come quello occidentale divenuto depresso, annichilito non si sa per quanto da una spaventosa crisi mondiale senza precedenti come è stata quella del 2007.
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