Cinema: The North Sea (Nordsjøen)

The North Sea (Nordsjøen) è un film drammatico del 2021 diretto da John Andreas Andersen, con interpreti Kristine Kujath, Thorp e Henrik Bjelland. Durata 104 minuti.

Locandina tratta da amazon.it che vende il film

Contenuto con spoiler

 Il film racconta dei gravi danni ecologici che seguono al crollo di una piattaforma petrolifera presente sulla costa norvegese. Un incidente dovuto ai vuoti che nel frattempo si erano creati nel sottosuolo estraendo per 50 anni una intollerabile quantità di petrolio.

La piattaforma era stata costruita nel 1969, dopo che si era venuti a conoscenza degli enormi giacimenti petroliferi presenti nel sottosuolo del Mar del Nord.

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Nel film, dopo il crollo dell’impianto, gli ingegneri del comando si impegnano a cercare, con delle sofisticate sonde teleguidate, eventuali superstiti, quelli forse  tenuti in vita da bolle d’aria, (perché casualmente trovatisi, al momento dell’incidente, in vani chiusi). Sono scene originali rispetto alla tecnologia fin qui vista, e ricche di effetti di alta spettacolarità.

In seguito gli scienziati scopriranno che buona parte del sottosuolo del Mare del Nord è simile a una forma di formaggio a gruviera, cosa molto preoccupante perché a breve poteva mettere in serio pericolo tutte le piattaforme ivi presenti.

Vengono quindi previsti nuovi crolli di piattaforme. Esse una volta precipitate negli abissi avrebbero  fatto emergere sulla superficie del mare una enorme quantità di petrolio, creando con ciò un danno ecologico catastrofico  della durata di molti anni.

Film pedagogico, ecologista. Tratta un tema drammatico ma verosimile, che di fatto risulta realmente un problema di complicata soluzione, esso, insieme al cambiamento climatico è di forte attualità, entrambi terranno banco nei prossimi anni sui tavoli dell’Onu, del governo dell’Europa, e di quelli delle più grandi potenze mondiali.

Film di forte impatto visivo, con effetti speciali straordinari e logicamente coerenti con quanto previsto (come ipotesi) dal film utilizzando appositi programmi informatici di calcolistica.

Recitazione che regge bene le scene previste dalla sceneggiatura, quelle che richiedevano la traduzione dello scritto in rappresentazioni visive-sonore-empatiche capaci di trasmettere allo spettatore l’altissima tensione voluta dagli autori…

Biagio Giordano (fotografo coordinatore della sezione fotografia dell’Associazione culturale no profit Renzo Aiolfi di Savona)

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