Cinema: Suite francese
RUBRICA DI CINEMA A CURA DI BIAGIO GIORDANO
Suite francese (Suite française)
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RUBRICA DI CINEMA A CURA DI BIAGIO GIORDANO
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Suite francese (Suite française)
Suite francese (Suite française) è un film drammatico del 2014 diretto da Saul Dibb, basato sull’omonimo romanzo di Irène Némirovsky, autrice di origine ebrea morta nei campi di sterminio nazisti, il libro fu pubblicato postumo nel 2004, a più di sessant’anni dalla sua stesura. L’attività di scrittrice di Irene Nemirovsky, spesso ispirata alle violenze stesse messe in atto dall’ideologia nazista di cui è stata vittima-testimone, donò alla povera autrice uccisa l’eternità: grazie al ricordo vivo, intriso di storia e di cultura letteraria di tipo militante. Il film è ricco di raffinatezze, sia nelle riprese fotografiche che nei dialoghi, quest’ultimi sono ben prolungati nel profondo ossia dotati di un senso forte, assumendo spesso una forma teatrale. L’intreccio narrativo funziona a meraviglia suscitando coinvolgimenti, attese, drammatizzazioni, apprensioni per come avrebbe potuto sciogliersi il finale, il tutto facendo rimanere lo spettatore sempre a contatto con un senso di vero molto forte alimentato opportunamente nel film da scene prosaiche costruite nei punti più strategici della narrazione: una percezione di vero rafforzata da recitazioni di alto livello espressivo dei tre protagonisti che sembrano spesso non recitare. Regia magistrale, soprattutto per il linguaggio fotografico, sempre scorrevole e suggestivo, rigoroso nel rimandare come uno specchio ad atmosfere di vero, un linguaggio molto comunicativo: il regista non lascia mai scappare la fantasia dai lubrificati binari delle conoscenze storiche più ovvie e critiche.
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