Cinema: recensioni brevi
RUBRICA DI CINEMA A CURA DI BIAGIO GIORDANO
Sette giorni a maggio, Sodoma e Gomorra,
Totò nella luna
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RUBRICA DI CINEMA A CURA DI BIAGIO GIORDANO
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Sette giorni a maggio Sette giorni a maggio (Seven Days in May) è un film statunitense del 1964 diretto da John Frankenheimer, tratto dal romanzo Seven Days in May di Fletcher Knebel. Splendido bianco e nero, un film ben fatto, che pur nella sua verbosità riesce ad essere avvincente grazie a una sceneggiatura molto attenta al gusto e alla psicologia degli spettatori del tempo. Un film da tenere in cineteca. La problematica del disarmo negli anni ’50 e ’60 non trovava tutti i generali d’accordo all’interno delle principali nazioni interessate (Stati Uniti e Russia) e la cosa, effettivamente come accade nel film, portava a tentazioni da parte di alcuni componenti degli stati maggiori dell’esercito di rovesciare i governi in carica. Grande cast con convivenze di lavoro al loro interno che appaiono tranquille. Regia superlativa: vera scuola di cinema. Le tematiche politiche trattate nel film sono articolate con una sapienza da spettacolo eticamente accettabile in quanto non si perde mai il filo principale che è di estremo e coerente realismo. Suspense sopra le righe che rende la verbosità di tipo teatrale del film tollerabile. Recitazioni di un realismo strepitoso, Actors studio docet e oggi invece dov’è lo stile interpretativo, ossia esiste ancora in una forma classica? Biagio Giordano
Sodoma e Gomorra
Sodoma e Gomorra è un film biblico del 1962 diretto da Robert Aldrich
Progettato con una previsione di spesa di tre milioni di dollari, ne costò in realtà sei, incassando poco, ciò mise in grosse difficoltà la casa produttrice Titanus. Cast e regia di alto livello professionistico, il film è apprezzabile per il realismo delle scene di massa, la fotografia analogica che riproduce la vera luce del sole con tanto di guadagno anche nei colori, la recitazione, e l’effetto altrove che i brani biblici di solito rilasciano nei film. Un altrove che fa sognare misticamente, ma utilmente rimettendo in discussione schemi etici di vita divenuti logori e ingombranti, creando nuove speranze per il futuro di ogni età, rendendo più buoni e disponibili verso il prossimo, e infine facendo ragionare e pensare in positivo. Un film eticamente e moralmente edificante, che rende chiari certi confini tra bene e male quando vengono a trovarsi nella bilancia delle relazioni sociali attente a realizzare il bene e il diritto per tutti consentendo una vita dignitosa e spiritualmente viva.
Un gran film stroncato dalla critica per mancanza nella narrazione di canoni letterari di divertimento ben collaudati…
Biagio Giordano Totò nella luna
Totò nella luna è un film del 1958 diretto da Steno. E’ una parodia a sfondo psicanalitico dei film di fantascienza sulla conquista dello spazio, film in voga in quel periodo, come ad esempio: Uomini sulla Luna del 1950 di Pichel e L’invasione degli Ultracorpi del 1956 di Siegel.
L’esile trama non compromette la bellezza del film perché la magia interpretativa di Totò compensa sempre tutto ciò che a un film può mancare: ciò avviene sia sul piano dello spettacolo sia dei contenuti più legati al senso riconoscibile delle cose.
Un film cult che si prende gioco di ogni critica e stroncamenti etici già annunciati duranti la lavorazione del film, ponendo al centro l’irrazionale dell’immagine creativa: fulcro immaginifico da cui sgorga la ricca fontana delle fluide emozioni comiche associate a misteriose domande degli occhi poste all’assurdo dei simboli falsi e vaganti avvolgente di un’aurea d’orata la memoria dell’inconscio… Film surreale, con linguaggio a tratti dadaista, un vero gioiello artistico tanto bello quanto strano…
Ottima anche la creatività espressiva di Tognazzi…
Donne sopra le righe…magnetiche
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