Cinema. Professione: reporter

RUBRICA DI CINEMA A CURA DI BIAGIO GIORDANO
Professione: Reporter

RUBRICA DI CINEMA A CURA DI BIAGIO GIORDANO
Professione: Reporter

 

Ancora su Professione: reporter (The Passenger) è un film del 1975 diretto da Michelangelo Antonioni

Con: Jack Nicholson: David Locke, Maria Schneider: ragazza che diventa amica, Steven Berkoff: Stephen, Jenny Runacre: Rachel Locke, Charles Mulvehill: David Robertson, Ian Hendry: Martin Knight, Ambroise Bia: Achebe, José María Caffarel: portiere d’albergo, James Campbell: stregone, Manfred Spies: straniero tedesco, Jean-Baptiste Tiemele: killer su commissione.

Paesi di Produzione: Francia, Italia, Stati Uniti d’America, Spagna.

Genere: drammatico,

Durata: 121 minuti.

 La pellicola è il quattordicesimo lungometraggio diretto da Antonioni, il film più amato dai suoi ammiratori.

David Locke (Jack Nicholson), un giornalista dotato, che riesce anche ad affermarsi nella sua professione, ottiene dai media un’ottima visibilità televisiva. Ma i problemi che lo affliggono non mancano, il mondo che conosce attraverso le interviste è molto brutto, violento e pieno di assassinii politici e ideologici, la famiglia lo deprime, la moglie ha scarso interesse per lui, inoltre a causa della sua sensibilità particolare l’esistenza gli pesa in generale come un macigno sullo stomaco.

Durante la sua permanenza in un albergo del Nord Africa, dovuta a un viaggio di studio su una delle tante insurrezioni che caratterizzavano quel periodo degli anni ’70, Locke scopre il cadavere di un uomo (David Robertson), vicino di stanza, commerciante d’armi, con cui aveva avuto anche un breve colloquio, Locke guardando attentamente il volto del cadavere scopre che la somiglianza con il proprio volto era straordinaria. 

Locke decide quindi di inscenare una finta morte e assumere l’identità del defunto. Nasce la possibilità per lui di fuggire da tutti i suoi problemi insolubili, e rinascere con un Io più leggero liberato da forze perturbanti legate al passato.

Il prezzo della libertà raggiunta sarà salato, l’ebbrezza della nuova vita conquistata senza colpo ferire durerà poco. Sulle sue tracce si mette infatti in cammino un killer, pagato da un presidente di una nazione africana minacciato da una rivolta le cui armi risultano fornite proprio da David Robertson, (l’identità che ha ora assunto Locke). 

Film sulla crisi esistenziale occidentale degli anni ’70, epoca complessa e contraddittoria, attraversata da numerose utopie e ideologie decise a cambiare il mondo in meglio per tutti, sottolineando la necessità di una sua maggiore autenticità spirituale umanistica e ricomposizione anche di quella parte materialistica riguardante la divisione dei corpi dovuta alla mercificazione di ogni aspetto della vita sociale.

Efficaci ambientazioni in giro per il mondo, città d’arte e deserti si alternano creando stupore e  muovendosi sempre paralleli alle sorti di speranza e morte del protagonista David Locke…

Fotografia da grandi maestri. Figura femminile (una grande Maria Schneider) utilizzata nel film come strumento letterario, dispositivo figurativo che porta Locke con l’amore e la grazia a confessare agli spettatori i problemi da cui fugge.

Il migliore Antonioni, un mito. Orgoglio nel mondo per la cultura italiana.

    Biagio Giordano   

 

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