Cinema: La ragazza di Bube
La ragazza di Bube, di Luigi Comencini, con Claudia Cardinale, George Khakiris, 1963, Italia, drammatico, ispirato dal libro di Carlo Cassola
Commento con spoiler
Partigiano comunista, finita la guerra, incontra grosse difficoltà a progettare una nuova vita, pur trovandosi inserito in un contesto sociopolitico nazionale che si avvia verso la democrazia.
Il passato recente da combattente gli ha lasciato troppi conti in sospeso o paure verso persone alle quali ha in qualche modo fatto del male, come, da una parte vendette ancora da compiere, e dall’altra omicidi commessi verso i propri connazionali che lo costringono a nascondersi.
Ne fa le spese anche la sua fidanzata, appena conosciuta, di cui è innamorato corrisposto.
Il partito lo costringe a fuggire da solo in Russia, ritenendo questa decisione come la migliore. Sarà un errore perché non potrà godere di una amnistia emessa dal governo in vista del referendum Monarchia o Repubblica.
Sarà processato per aver ucciso il figlio di un maresciallo fascista, e condannato a 14 anni di carcere. La sua fidanzata dapprima reticente, finirà invece per sostenerlo affettivamente dall’esterno e con le visite in carcere, per tutto il tempo della detenzione, trovando i motivi giusti nell’amore per lui, inestinguibile, e nei valori ideologici per una società più rispettosa e giusta verso il singolo individuo, di cui entrambi erano fautori attivi.
Capolavoro di Comencini per messa a fuoco dei personaggi e scelta dei simboli chiave per descrivere un’epoca. Capace inoltre di sfumare alcune forme del neorealismo nella direzione della comunicazione di sentimenti più complicati e profondi effettivamente presenti nell’amore di coppia nel dopo guerra a causa delle profondi divisioni culturali e politiche presenti nel Paese.