Cinema: La ragazza del peccato

La ragazza del peccato è un film del 1958 diretto da Claude Autant-Lara.
Il soggetto è tratto dal romanzo “In caso di disgrazia” del 1956 di Georges Simenon.
Titolo originale En cas de malheur
Paese di produzione Francia, Italia
Anno 1958
Durata 122 min
Dati tecnici B/N
Genere drammatico
Regia Claude Autant-Lara
Soggetto Georges Simenon
Sceneggiatura Jean Aurenche, Pierre Bost
Fotografia Jacques Natteau
Interpreti e personaggi:
Brigitte Bardot: Yvette Maudet
Jean Gabin: avvocato André Gobillot
Edwige Feuillère: Viviane Gobillot
Franco Interlenghi: Bernard Mazzetti
Nicole Berger: Jeanine
Madeleine Barbulée: Pamela (Bordenave nella versione originale)

Attenzione, commento con spoiler

PUBBLICITA’

André Gobillot (Jean Gabin), avvocato molto ricercato, sposato e di mezza età, accetta, dopo alcuni lunghi e pensierosi tentennamenti di difendere da un reato di tentata rapina ai danni di un orefice ( colpo però fallito ma con gravi conseguenze umane per via di un grave colpo alla testa dato a una anziana signora ivi presente) la giovane e bella Yvette (una giovanissima Brigitte Bardot), donna disoccupata e del tutto priva di mezzi finanziari, fidanzata con un giovane e povero studente-operaio con cui per ovvii motivi di status economico non riesce a fare alcun serio progetto di vita.
Gobillot vince il processo innestando ad arte nei 7 componenti della giuria popolare un ragionevole dubbio circa la colpevolezza della donna.
L’avvocato, con ottima arguzia argomentativa, dà scacco alla pubblica accusa avvalendosi di testimonianze in grado di dipingere il vecchio orologiaio come un maniaco sessuale, un nevrotico dedito al vizio che usa il suo negozio anche per attirare ragazzine cui promette loro, in cambio di ambigue amicizie, ricompense in orologi di valore. Le testimonianze saranno credibili, e da esse si dedurrà che nessuna prova era possibile trarre contro la bella Yvette.
L’avvocato dopo che Yvette è tornata in libertà, viene invaso da una intensa passione per lei, (corrisposta per convenienza più che per amore), e dopo aver saputo che Yvette è incinta, decide, in preda a una euforia incontrollabile, di lasciare la moglie.
Yvette accetta di vivere insieme all’avvocato, ma quando sceglie di lasciare il suo fidanzato (con cui non aveva mai interrotto gli incontri) verrà da lui brutalmente uccisa.
Film sul femminicidio anni ’50 in occidente, la cui caratteristica principale consisteva nella presenza nell’uomo di forze devastatrici interiori di origini falliche che traevano spunto dall’odio di classe, da ideologie molto diffuse all’epoca in Francia, in procinto anche di diventare rappresentanza politica estesa in Parlamento.
Il fantasma del vecchio benestante che ha una relazione con una giovane e bella donna destava nel proletariato di allora ostilità o rassegnazione, fino a giungere in alcuni casi a provocazioni verbali e fisiche estreme contro i ricchi o in altri casi a inibizioni sessuali nel proletariato che portavano a grossi problemi nelle relazioni con le donne più fascinose.
Il peccato (ironicamente) della donna, in questo caso consisteva nel aver scelto di vivere con estrema chiarezza una vita migliore.
Ottima regia e linguaggio fotografico sopra le righe (per una ricerca sintattica visiva molto comunicativa frutto di grande impegno e talento del direttore della fotografia).

Locandina tratta dal sito dvd.it che vende il film

 Biagio Giordano

Condividi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.