Cinema: Il rito

RUBRICA DI CINEMA A CURA DI BIAGIO GIORDANO
Il rito (The Rite)

RUBRICA DI CINEMA A CURA DI BIAGIO GIORDANO

Il rito (The Rite)

 

Il rito (The Rite) è un film thriller del 2011, diretto da Mikael Håfström e ispirato al saggio del 2009 “Il rito. Storia vera di un esorcista di oggi” di Matt Baglio. 

Una storia di esorcismi drammatici e tragici avvenuti in Italia nel periodo di Papa Paolo II, una storia dichiarata dall’autore come vera. Un film talmente ben diretto e interpretato da destare inquietudine, per gran parte della durata del film, anche ai non credenti.

Il film appare molto preoccupato di portare numerosissime prove a sostegno della tesi della presenza di demoni non metaforici ma reali nella realtà di tutti i giorni, demoni (ex angeli di luce ribellatisi a Dio) intenzionati ad entrare nei corpi umani di persone dalla fede incerta per portare il loro Io all’adorazione dei poteri malefici demonistici impregnati di piaceri oscuri che allontanano dalla volontà di Dio.

Film che sulla scia di alcune tradizioni esorcistiche cattoliche ancora operative nel nostro territorio, tradizioni basate su una interpretazione alla lettera di diversi passi del vangelo riguardanti gli esorcismi di Gesù ivi presenti, (interpretazione lontana quindi dal metodo storico critico di cui si avvale ormai in gran parte anche il Vaticano nel studiare il Vangelo), porta testimonianze su eventi irrazionali e quindi del tutto incomprensibili, la cui provenienza è destinata forse ancora per lungo tempo a rimanere scientificamente ignota.

Il film al di là dei fatti stupefacenti che propone, sta narrativamente in equilibrio con grande fatica su due fili di acciaio molto resistenti, come sono i sintomi psichiatrici più noti da una parte e dall’altro il cattolicesimo più medievale, quello impregnato di oscurità analitiche, di mancate diagnosi sull’ isteria popolare e le nevrosi ossessive dei suoi predicatori.

Film sulla complessità del mondo cattolico, sulle sue ombre, in particolare quelle più resistenti alla dissoluzione, cioè al passaggio nel civile post-moderno…
Anthony Hopkins come al solito bravissimo.

  Biagio Giordano

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