Cinema: Non odiare

Non odiare, Regia di Mauro Mancini. Un film con Alessandro Gassmann, Sara Serraiocco, Luka Zunic, Lorenzo Buonora, Cosimo Fusco, genere Drammatico, – Italia, Polonia, 2020, durata 96 minuti.
Uscita cinema settembre 2020

Locandina tratta da Amazon.it che vende il film

Commento con spoiler

Simone Segre è un affermato chirurgo di origine ebraica, figlio di un padre che ha fatto esperienza dell’Olocausto e che ora vive, in una atmosfera di ricordi coatti, compulsivi, nel Borgo Teresiano di Trieste.

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Un giorno mentre pratica la canoa, avverte il rumore di uno scontro tra automobili, al che si precipita a soccorrere l’auto più incidentata,rimasta sola, dove all’interno giace un uomo con una grave ferita alla gamba.
Mentre si accinge a frenare con una cinghia l’uscita del sangue dall’arto, Simone scopre sul petto dell’uomo una svastica. Fortemente turbato da quel simbolo decide di andarsene via. L’uomo morirà dissanguato.
Colpito dal senso di colpa per quello che poteva fare e non ha fatto, Simone cerca delle compensazioni psichiche per tranquillizzare la propria coscienza.
Rintraccia con frenesia la famiglia dell’uomo costituita: dalla figlia Marica, Paolo, e l’adolescente Marcello, quest’ultimo scoprirà con amarezza che appartiene ad una organizzazione neonazista.
Simone decide di licenziare la propria collaboratrice domestica, nonostante la considerasse una brava lavoratrice, e di assumere Marica. Tra lui, di origine ebrea, e il fratello di lei Marcello, giovane neonazista, lo scontro sarà inevitabile, ma quando questi, per una brutta ferita, avrà bisogno di un chirurgo che lo curi in casa, Simone accettando di curarlo, avrà l’opportunità di tranquillizzare finalmente il proprio senso di colpa.
Film vero, con una storia reale di grande impatto emozionale. Buona anche la sceneggiatura messa in campo con notevoli capacità fotografiche da parte della regia.
Mauro Mancini al suo esordio si presenta come un’artista della regia che sa raccontare.
Analisi del film. È il racconto, in Simone, del perdono del suo Super-io (guardiano morale inconscio) nei confronti dell’Io cosciente, colpevole. Un problema tutto interno al protagonista Simone, il cui lavoro psichico (che ha per soggetto l’inconscio) giungerà in modo geniale a placare la sua colpa sciogliendone il sintomo. Ma arriverà con ciò anche il perdono verso la famiglia neonazista di Marica?
Film che potrebbe segnare storicamente, per forma e contenuti, un ritorno del cinema italiano verso un apprezzamento internazionale…
Biagio Giordano (fotografo coordinatore della sezione fotografia dell’Associazione culturale no profit Renzo Aiolfi di Savona)

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