Centrali a Biomassa

 Possibile localizzazione di  Centrali a Biomassa in Val Bormida a Ferrania, a Calizzano, a Massimino, a Urbe, a Millesimo, a Carcare , a Montezemolo e Saliceto. Rasentiamo la follia

DIALOGO COL MIO “ALTER EGO”
(chiamato semplicemente “ALTER”)

CINQUANTASEIESIMA PARTE

 

   Si parla di una possibile localizzazione di  Centrali a Biomassa in Val Bormida a Ferrania, a Calizzano, a Massimino, a Urbe, a Millesimo, a Carcare e nel vicino Piemonte, a Montezemolo e Saliceto. Rasentiamo la follia
DIALOGO COL MIO “ALTER EGO”
(chiamato semplicemente “ALTER”)

CINQUANTASEIESIMA PARTE
ALTER: Eccoci qua! Come hai trascorso le Feste pasquali, Aldo?

ALDO: Nella più assoluta tranquillità e serenità, Alter! E senza dover ricorrere a pranzi pantagruelici o a stravaganti scampagnate!

ALTER: Io, invece, ho soggiornato per cinque giorni in Val Bormida, alla ricerca di alcuni compagni del passato, per cercare qualche diversivo rispetto al mio consueto trand giornaliero.

Ma, debbo dirti che sono tornato a casa profondamente deluso, perché mi sono costantemente imbattuto in pesanti e noiose discussioni sui Temi Energetici; mi sono detto: “dobbiamo incominciare tutto da capo? Qui ci vorrebbe Aldo! Solo lui può sopportare divagazioni così futili (e pesanti, al tempo stesso) su argomenti che a me sembrano ormai ampiamente superati!” Abbiamo concluso le nostre precedenti discussioni, impegnandoci a concentrare le nostre scelte future sull’ECONOMIA ALL’IDROGENO; sembra a me che ogni altro dibattito sia ormai fuori tempo e fuori luogo!

ALDO: Ma…Alter! L’economia all’Idrogeno è, purtroppo, ancora lontana, perché la strada per giungere ad essa è ancora sovraccarica di ostacoli e, forse, anche di contro-indicazioni.

Quindi: sembra a me che il nostro confronto non debba cessare a questo punto e che altre proposte sul futuro energetico del nostro piccolo Mondo debbano essere attentamente esaminate e prese nella dovuta considerazione!

ALTER: Ma io, Aldo, ho sentito parlare di Energia Fotovoltaica in zone geografiche brumose, dove il Sole compare  ogni tanto e, per di più, offuscato da costanti ondate nebbiose!

E, poi, ho sentito parlare di BIOMASSE! Ma ho capito poco o nulla  su questo argomento, perché non sono riuscito a comprendere che cosa sono le BIOMASSE! Sentendo i miei vari interlocutori, mi sembrava, di volta in volta, che si parlasse  di MATERIE PRIME DIVERSE E DI METODOLOGIE ATTUATIVE profondamente diversificate tra loro e che si assomigliassero, l’una all’altra, unicamente perché portavano lo stesso nome: BIOMASSE!

Mi gira la testa ancora adesso di fronte al turbinio vertiginoso, generato da questo marasma!

Comunque, se vuoi discutere, oggi su questo argomento, dimmi almeno che cosa intendi Tu con la dizione: “CENTRALE A BIOMASSA”, visto che questo termine me lo sono sentito ripetere tutti i giorni, in forma quasi ossessiva!

ALDO: La tipologia e la provenienza delle biomasse combustibili sono definite da precise norme legislative e più specificatamente dall’ARTICOLO 1 dell’ALLEGATO III DEL DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI DELL’8 MARZO 2002.

Ecco il dettaglio:

A) MATERIALE VEGETALE PRODOTTO DA COLTIVAZIONI DEDICATE;

B) MATERIALE VEGETALE PRODOTTO DA TRATTAMENTO ESCLUSIVAMENTE MECCANICO DI COLTIVAZIONI AGRICOLE NON DEDICATE;

C) MATERIALE VEGETALE PRODOTTO DA INTERVENTI SELVICOLTURALI, DA MANUTENZIONI FORESTALI E DA POTATURA;

D) MATERIALE VEGETALE PRODOTTO DALLA LAVORAZIONE ESCLUSIVAMENTE MECCANICA DI LEGNO VERGINE E COSTITUITO  DA CORTECCE, SEGATURA, TRUCIOLI, CHIPS REFILI E TONDELLI DI LEGNO VERGINE, GRANULATI E CASCAMI DI LEGNO VERGINE,   GRANULATI E CASCAMI DI SUGHERO VERGINE, TONDELLI, NON CONTAMINATI DA INQUINANTI, AVENTI LE CARATTERISTICHE PREVISTE PER LA COMMERCIALIZZAZIONE E L’IMPIEGO;

E) MATERIALE VEGETALE PRODOTTO DALLA LAVORAZIONE ESCLUSIVAMENTE MECCANICA DI PRODOTTI AGRICOLI, AVENTE LE CARATTERISTICHE PREVISTE PER LA COMMERCIALIZAZIONE E L’IMPIEGO.


Centrale a biomasse a Borgo Mezzanone a 20 km da Foggia


ALTER
:   Sembra tutto perfetto ed ineccepibile, caro Aldo, ma le cose  non sono così semplici!
Da molteplici voci circolanti in Val Bormida, ho sentito parlare anche di COMBUSTIONE DI MATERIALE ORGANICO DI ORIGINE ANIMALE ed, addirittura, DI INCENERIMENTO DI RIFIUTI.
Esiste, al riguardo, una preoccupante diversità di opinioni, se non, addirittura, una incredibile confusione di idee!


ALDO
: Ma tutto questo non deve stupirti, Alter!
Sino a poco tempo fa, nel Concetto più Generale di Biomassa, era inclusa, anche, LA COMPONENTE SECCA DEI RIFIUTI SOLIDI URBANI.

Dall’altra parte, anch’io, caro Alter, nella mia Pubblicazione “SCIENZA E UTOPIA”, pagina 218, avevo seguito questa strada, allorquando ero giunto  a parlare del CDR (CONBUSTIBILE DERIVATO DAI RIFIUTI), inserendo questo argomento nel Capitolo: ENERGIA DERIVANTE DALLA COMBUSTIONE DELLE BIOMASSE.
Attualmente, tuttavia, è preferibile tenere distinti  i due problemi; di conseguenza, oggi, limitiamoci alla discussione sull’utilizzo delle Biomasse, intese secondo l’elenco legislativo che ti ho poc’anzi citato.

L’argomento CDR lo affronteremo separatamente la prossima settimana!


 
ALTER: Prendo atto della tua precisazione, Aldo, ma le mie perplessità rimangono!

Tu devi sapere che le iniziative rivolte a realizzare Centrali a Biomassa in Val Bormida tendono a moltiplicarsi; si parla di una loro possibile localizzazione a Ferrania, a Calizzano, a Massimino, a Urbe, a Millesimo, a Carcare e nel vicino Piemonte, a Montezemolo e Saliceto.

I cittadini, a ragion veduta, si domandano quali saranno gli effetti sull’ambiente e sulla loro salute!


ALDO
: In effetti, Alter, queste preoccupazioni non sono prive di fondamento.

Ma, esaminiamo, prima l’ASPETTO POSITIVO DERIVANTE DALL’UTILIZZO DELLE BIOMASSE.

Come PRIMO ELEMENTO D’ANALISI, diciamo che esse possono essere impiegate, con ottimi risultati, soprattutto in AGRICOLTURA.

Desidero ricordarti che, nell’Agosto del 2009, è stato varato da CONFAGRICOLTURA un Progetto finalizzato a creare, in campo nazionale, una Rete Operativa destinata a produrre Energia, utilizzando Biomasse di origine Agricola: il progetto strategico coinvolge 120 Imprese, con oltre 600 Milioni di Euro di investimenti, con l’obiettivo di installare, nei campi, una Potenza di 170 Megawatt di Energia.

E’ necessario, tuttavia, puntare non già su Centrali di grandi dimensioni, bensì su Impianti di modesta entità, particolarmente adatti a risolvere i problemi energetici delle singole Aziende Agricole.

Un esempio, in tal senso, giunge da Albenga, dove, nel Gennaio 2008, è stata presentata la PRIMA CALDAIA PER L’AGRICOLTURA, alimentata da scarti boschivi.

L’impianto ha sostituito la vecchia Centrale a Gasolio; al momento della presentazione di quella innovativa Caldaia per l’Agricoltura, Gerolamo Calleri (titolare dell’omonima Azienda Agricola) testualmente venne a dichiarare:
“Nel primo mese di attività, siamo riusciti a risparmiare  due terzi dei costi per il riscaldamento delle serre.
Questo impianto permetterà di ridurre di oltre 300 tonnellate all’anno l’emissione di anidride carbonica, corrispondenti agli scarichi di circa 250 auto vetture.”

Durante la Cerimonia dell’inaugurazione, Marco Allaria Oliveri  (Direttore Savonese della Coldiretti) aveva aggiunto:
“Bisogna sostenere la creazione di micro-generatori che utilizzano Biomassa locale, per dare una prima concreta risposta all’aumento costante del costo degli idrocarburi, sia per il gasolio da riscaldamento, sia per i derivati delle materie plastiche.”

A tutte queste considerazioni, aggiungo, caro Alter, come SECONDO ELEMENTO POSITIVO, l’utilizzo di materiale vegetale, proveniente da interventi selvicolturali, da potatura e, soprattutto, da manutenzioni forestali, può condurre ad una naturale armonizzazione dei nostri boschi, ridotti attualmente, a causa dell’umana incuria, a foreste quasi impenetrabili o a selve oscure, di Dantesca memoria; una saggia deforestazione è assolutamente necessaria, caro Alter!

ALTER:  Quanto mi hai detto sino a questo momento, potrà corrispondere a verità, Aldo, ma io ti faccio notare che, in Val Bormida, non si parla di Caldaie per Serre o, comunque, di impianti di modeste dimensioni, bensì di consistenti Centrali a Biomasse; per di più, sono stati individuati ben otto siti di localizzazione di questi maxi-impianti; rasentiamo la follia!

Addirittura, ho sentito  parlare della costruzione, a Ferrania, di una Centrale  a Biomasse di 10 MW, disarmonica, tra l’altro, con quanto stabilito dall’ACCORDO DI PROGRAMMA (sottoscritto, nell’Aprile 2008, da FERRANIA TECHNOLOGIES con i MINISTERI, la REGIONE LIGURIA, LA PROVINCIA DI SAVONA ed il COMUNE DI CAIRO MONTENOTTE), il quale prevedeva una Centrale da 4 MW!

ALDO: E qui casca l’asino, caro Alter!

I pregi degli impianti a biomasse vanno valorizzati per quelli che sono, perché se portati a dimensioni imponenti, questi pregi diventano difetti!

ALTER: E quali sono, secondo te, questi possibili difetti?     

ALDO: E’ presto detto, Alter e ti elenco, in estrema sintesi, i diversi punti negativi:

1)   Un Mega-Impianto a Biomasse (come quello ipotizzato per Ferrania) diventa inquinante, perché, attraverso la combustione, emette, in Atmosfera, CARBONIO, il quale, combinandosi con l’OSSIGENO, dà luogo alla formazione  di BIOSSIDO DI CARBONIO, responsabile, a sua volta, dell’EFFETTO SERRA, sul quale abbiamo discusso, nelle scorse settimane.

 E’ pur vero che l’emissione di carbonio da una Centrale a Bio-Masse è nettamente inferiore a quella prodotta dall’utilizzo del PETROLIO e del CARBONE FOSSILE, ma è pur sempre un EFFETTO NEGATIVO; ti faccio notare, in proposito, che una Centrale da 10 MW (come quella ipotizzata) è inquinante in una misura pari agli Impianti di Riscaldamento di una Città di 50.000 abitanti; nel caso della Valle Bormida, tale anomalia verrebbe ad inserirsi in una realtà ambientale, già ampiamente alterata da altri fattori, che, tutti, ampiamente conosciamo;

2)  Come ha giustamente sottolineato l’ANCORA –CAIRO MONTENOTTE (settimanale di Informazione) “occorre calcolare bene l’Autonomia delle Forniture, che deve essere coperta in poche decine di chilometri di raggio, considerato che, più ci si allontana e più il materiale, causa il trasporto, diventa sempre più costoso. Questa pianificazione del Rifornimento di Energia Rinnovabile Locale di Biomasse non può certamente prendere in considerazione soltanto SCARTI DI SOTTOBOSCO, DI SEGHERIE, DI SILVICOLTURA DEDICATA, RESIDUI DI AGRICOLI e quant’altro. Si tratta di tagliare molti alberi, risorsa, questa, di cui la Valbormida è ricca, ma non inesauribile. Una strategia di taglio intelligente e non devastante è da prendere seriamente in considerazione”;

3)   L’ECCESIVO DISBOSCAMENTO  può condurre non soltanto ad un significativo danno ambientale, ma anche ad un Impoverimento Economico, perché i boschi continuano ad essere, in ogni angolo del Mondo, una indispensabile risorsa; di conseguenza, il tutto va programmato, avendo come presupposto fondamentale, una gestione oculata del territorio.

ALTER: Dalle tue ultime parole, ritorna, alla mia mente, la situazione vissuta durante la mia infanzia; immediatamente dopo la fine dell’ultima guerra (1945) le colline savonesi risultavano prive di rivestimento boschivo, perché tutte le nostre famiglie, durante la carestia del periodo bellico ed in assoluta mancanza di carbone e di petrolio, avevano utilizzato, per riscaldarsi, tutti gli alberi disponibili!

Sono occorsi decenni prima di riportare le nostre colline alla normalità!

Ma…allora, caro Aldo, come dobbiamo concludere questa nostra odierna discussione?

Dobbiamo dire NO all’UTILIZZO DELLE BIOMASSE?

ALDO: Caro Alter, dobbiamo semplicemente saper utilizzare questa importante fonte energetica con razionalità e rigore scientifico, ricordando, tuttavia, che il futuro della nostra economia (a livello planetario) dovrà fondarsi su una molteplice varietà di energie pulite e rinnovabili.

Ma, al termine di questo nostro incontro, permettimi, Alter, di darti alcuni consigli:  cerca di essere più duttile nei confronti dei tuoi interlocutori; cerca di affinare il tuo modo di vedere, di sentire, di precisare; cerca di comprendere  che, nella tua cultura, non è inclusa la VERITA’ ASSOLUTA.

E, soprattutto rispetta la cultura degli altri, perché abbiamo appreso dal mirabile insegnamento di Amitav Ghost che:

“Non bisogna mai pensare a due culture diverse

come a due cose separate, due isole attraversate da un mare,

ma piuttosto a due pareti della stessa stanza

che sono necessarie perché la stanza esista.“ 

ALTER: Ammetto le mie colpe; dopo questa predica, mi faccio il segno della Croce e me ne vado a dormire.


  8 Aprile 2010                           ALTER e ALDO PASTORE


SCHEMA E PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO DELLA CENTRALE A BIOMASSE

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