Cassandra aveva ragione

Zitta Cassandra!

Zitta Cassandra!

Eh sì … Alla fine Cassandra aveva ragione. Di norma ogni buona Cassandra vorrebbe fortissimamente avere torto,  perché in Troia assediata, oltre ai suoi cari, c’è pure lei.

In questo migliore dei mondi possibili,  rimane qualcuno della generazione dei vecchi (la cosiddetta “gioventù bruciata” dei bambini che hanno assaggiato in solido i digiuni, la sporcizia e le violenze private della guerra sui civili), i “maturi” che hanno aperto la bocca per lo  stupore di fronte al primo televisore nella vetrina di un negozio nel lontano 3 gennaio del 1954 e che hanno sentito degli orrori della guerra dai loro padri e le loro madri, quindi gli “operativi” uomini e donne (appunto) in età operativa, picco dell’esplosione demografica nel decennio degli anni ’60 quando si mettevano al mondo i figli con disinvoltura  “tanto costa così poco mantenerli ” (diceva allora una donna alla spiaggia). Questi sono oggi, a loro volta, padri e madri di una adolescenza e di una gioventù che non ha punti di riferimento, certezze, valori tranne che “avere” per “essere”. Tutti cresciuti in un mondo dove l’imperativo categorico era produrre di più e consumare di più. Imperativo categorico che resiste a tutt’oggi nonostante una crisi globale ,se non hai l’iPhone non sei nessuno e se non vesti “hello kitty” le amichette non t’invidiano l’ultima idiozia portata addosso, ma soprattutto “ non sei come loro”. Se poi non racconti agli amici l’esperienza del tuo decollo per la vacanza negli U.S.A. non sei neppure uno che ha un qualche argomento interessante di cui parlare.
Nascono e prosperano “i prestiti personalizzati” per indebitarsi pur di non essere da meno. Le Crociere “Costa” ti fanno poi sentire quanto la tua vita sia infelice senza conoscere “l’angoscia del ritorno che ti porta all’irrefrenabile desiderio di un’altra crociera” (vecchia pubblicità che mi è rimasta impressa).

 

Che succederà quando questo splendido meccanismo (come una suite di software perfetti) avrà un “bug” nel sistema? Semplice: una misera manciata di byte manderà a pallino tutto quanto il sistema. Contemplo le scie dei jet in cielo mentre sono infastidito dal frastuono di macchine e motorini che portano gente accaldata e spensierata dal primo entroterra alle spiagge del Levante ligure (e dire che c’è una bella pista ciclabile completata quasi fino al mare).

Giocando al “Piccolo Fisico”, faccio una stima degli ordini di grandezza di quanto Kerosene brucia ogni giorno solo in cielo, penso agli ordini di grandezza dei giga wattora consumati anche dei pubblicizzati impianti di condizionamento e penso  (sbaglio di tanto?) a stimare una quantità di petrolio più o meno quanto un “lago di Garda” che se ne va ogni anno  per tutto ciò. E il gas che ci viene passando per l’Ucraina? Non ci si può mica scaldare con combustibili “sporchi”! Accendo con disinvoltura  la lampada a LED (1 watt!) della mia scrivania e … la spengo subito (c’è un po’ di luce dalla finestra) e penso a quella menagramo di Cassandra che pensa: “tra 200 anni, questo gesto di premere un pulsante sarà ancora così naturale o saremo ritornati meravigliosamente a un neo-medioevo?”. Pensando che se il rapporto tra tasso di natalità e tasso di mortalità non cambia, “presto” (rispetto la scala del problema) saremo anche qualche miliardo in più. Purtroppo è un fenomeno che varia per rapporti costanti … a meno che … “zitta Cassandra! …”.  Provo così a trovare un po’ di ottimismo nel pensare che la “discussa” Cina (così indietro nel rispetto dei diritti umani) è saggiamente intervenuta nel controllo delle nascite mentre la Chiesa tace arroccata sulla sua ortodossia. Già, ho studiato Fisica e non capisco un’acca di Economia … però penso a quel sano principio di conservazione che ogni bambino conosce meglio dei politici: “senza pile, la macchinina non va, e molto presto le pile saranno scariche”.

27 giugno 2010                   Salvatore Ganci

 
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