Bullismo dramma reale

Bullismo dramma reale

Bullismo dramma reale

 “La Polizia è anche prevenzione ed occorre educare e tutelare gli utenti della rete”, ha dichiarato l’ingegnere Roberto Surlinelli direttore della Polizia Postale Liguria durante l’incontro avvenuto ad Alassio avente come tema il bullismo, “e la cosa più importante è usare Internet cogliendone i lati positivi. Con lo smartphone le cose sono più semplici e la condotta sembra meno grave, ma occorre pensare a ciò che si fa ed alle sue conseguenze. Occorre attuare la prevenzione e la cultura della sicurezza anche per il cyberbullismo e voglio ricordare che anche il bullo è una vittima. Purtroppo vi è ancora molta omertà, soprattutto nelle scuole, dove presidi ed insegnanti tendono troppo spesso a minimizzare i fatti. Abbiamo creato una pagina facebook denominata “Una vita da social”, nella quale i ragazzi possono trovare e chiedere aiuto. Il pericolo maggiore della rete è che non si conosce chi c’è dall’altra parte dello schermo e le informazioni sul web non si possono cancellare e si tende inoltre a provare per la vittima meno compassione non vedendo sul suo volto la sofferenza”.


“Vi è una proposta di legge su questo tema”, ha sottolineato il dottor Ferro, sostituto procuratore presso la Procura della Repubblica del Tribunale di Savona, “e la prepotenza ha spesso conseguenze devastanti. La direttiva 16/2007 prevede che per parlare di bullismo si devono avere prepotenze fisiche e verbali con azioni continuative e persistenti. Alcuni comportamenti sono già reato, come la diffamazione, le minacce e le lesioni dolose e recentemente il gip di Cagliari ha giudicato come aggravante lo stalking via social network. Per i minorenni il carcere è l’estrema ratio e se non vi è querela, il minorenne bullo subirà un ammonimento che ha il compito di prevenzione”.


“Per i genitori è difficile stare al passo con la tecnologia”, ha evidenziato Gabriele Traverso, psicoterapeuta e psicologo, “e vi sono due premesse dietro al dramma del bullismo: il bullismo è sempre violenza e l’aggressività non deve mai limitare la libertà altrui. Il comportamento è frutto di un pensiero e dietro ogni azione c’è sempre un pensiero. Il bullo, per mettere paura alle sue vittime, si mette in mostra ma sul web questo non avviene. Bisogna tenere d’occhio i comportamenti dei nostri ragazzi anche perché i bulli non sono violenti solo con i coetanei, ma anche a casa con i genitori. Per le vittime, invece, bisogna guardare se vi sono cambiamenti improvvisi, spesso segnale di maltrattamenti”.

“Alassio collabora con tutte le forze dell’ordine”, ha ricordato il comandante dei carabinieri di Alassio Francesco Ercolani, “e vi è un’ottima sinergia tra comune e scuole. E’ fondamentale l’intervento della scuola e della famiglia, anche perché troppo spesso queste ultime non hanno la consapevolezza del bullismo”.


La dottoressa Simonetta Barile, preside del Liceo “Giordano Bruno” di Albenga e del “Giancardi-Galilei-Aicardi” di Alassio ha dichiarato di “avere circa 2300 ragazzi tra i due istituti. Nelle mie scuole qualche atto di bullismo vi è stato, ma per fortuna nulla di grave. La scuola è a conoscenza degli episodi di bullismo quando qualcuno li denuncia e la fascia di età in cui episodi di bullismo sono più frequenti è quella dei 14-16 anni. Ho notato come gli episodi coinvolgono sempre più spesso le ragazze che, a differenza dei ragazzi, sanno essere più sottili nei loro atti di bullismo senza però provocare meno dolore. Le famiglie troppo spesso non vogliono accettare le responsabilità dei figli ed il clima della scuola è molto importante per la serenità dei nostri ragazzi, dato che spesso si confidano con gli operatori scolastici anziché con gli insegnanti. I genitori devono sapere riconoscere i disagi dei figli, ma troppo spesso non vogliono accettare che i loro figli siano vittime o carnefici, quindi credo che occorre, da parte dei genitori e degli insegnanti, tornare a pretendere rispetto dai ragazzi”.


“Il triangolo scuola-famiglia-studenti è stato interrotto in questi ultimi anni e voglio ricordare come nel bullismo siano tutte vittime, anche il bullo. Nella nostra scuola è stato creato uno sportello d’ascolto per gli studenti delle scuole medie e il 30% degli episodi segnalati riguarda bullismo. La paura troppo spesso ci prende la mano e dobbiamo ricordare il progetto europeo RESCUR nel quale vengono analizzate le emozioni e il nostro istituto è sempre attento a mantenere le relazioni con le famiglie”, ha concluso la dottoressa Sabina Poggio, dirigente dell’Istituto Comprensivo di Alassio, Toirano e Boissano.

 

SELENA BORGNA

Condividi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.