Benvenuti a Palazzo Nervi dove l’aria è pulita

Bisogna tornare agli anni teardini per trovare un presidente plurindagato
Benvenuti a Palazzo Nervi dove l’aria è pulita
Solo problemini con la giustizia “rossa”
Intanto Angelone batte tutti i record di incarichi (22) e cellulari. La Stampa ci scherza.  Il Secolo XIX illustra l’ascesa della segretaria personale nello staff di presidenza

Bisogna tornare agli anni teardini per trovare un presidente plurindagato
Benvenuti a Palazzo Nervi dove l’aria è pulita
Solo problemini con la giustizia “rossa”
Intanto Angelone batte tutti i record di incarichi (22) e cellulari. La Stampa
ci scherza. Il Secolo XIX illustra l’ascesa della segretaria personale nello staff di presidenza
 
Savona – Lui, il presidentissimo, l’ha già dichiarato. “Abbiamo realizzato più noi in pochi mesi di governo alla Provincia che un’intera legislatura della sinistra”. Può darsi che abbia ragione. Non a caso sono schierati dalla sua parte proprio l’ex presidente di centro sinistra della Provincia, Marco Bertolotto e altri esponenti che appoggiavano governi di sinistra, quali Paolo Marson e Roberta Gasco chiamata nel “borsino-listino” della prima giunta Burlando.

Oggi dinamicissima coordinatrice provinciale del Popolo della Libertà, con imprimatur diretto del “leader maximo” ligure, Claudio Scajola, fino a prova contraria unico esponente che abbia dimostrato di saper comandare e mettere in riga le sue truppe.

Angelone Vaccarezza – nomignolo tutt’altro che dispregiativo – è inoltre diventato primo coordinatore provinciale del Patto sulla pubblica sicurezza. E’ l’unico che aveva l’autorità per aspirare al “prestigiosissimo” incarico che renderà ancora più sicura di quanto già non lo sia, questa bellissima e pacifica terra dell’arco ligure.

Non bisogna dare troppa importanza a certi fatterelli destinati al dimenticatoio. Inchieste giudiziarie, ad esempio, ed imputazioni più o meno disdicevoli a carico di pubblici personaggi – si legge dalle cronache –, più o meno imbarazzanti.

Anzi, siamo tutti in attesa delle promesse annunciate. Eccone alcune.

Ad esempio per il caso dei maltrattamenti all’asilo di Loano. Di fronte all’imputazione di “tentata violenza privata” ai danni di Emanuele Caglieris, imposto dallo stesso sindaco Vaccarezza alla presidenza (epoca dei fatti, 2005) della Fondazione Simone Stella-Grossi, si sono lette frasi interessanti ed impegnative sul Secolo XIX del 21 febbraio 2010. “Secondo l’accusa Vaccarezza ricattò Caglieris per intimargli di non presentarsi a testimoniare per quei casi di maltrattamento ed in generale di tenere la bocca cucita di una vicenda che squalificava l’asilo e l’immagine dell’amministrazione comunale, in caso contrario Caglieris fu minacciato di denuncia di falso in atto pubblico…”.

Lo stesso giorno il giornale titolava su altra pagina “Ora Vaccarezza sospetta congiure”. E annunciava: “Voglio leggere i verbali e certamente partiranno querele nei confronti di questa persona (Emanuele Caglieris); io sono estraneo ai fatti e tutto si chiarirà appena verranno fuori gli atti e le circostanze precise…Non so ancora se le mie iniziative partiranno come privato cittadino o in qualità di sindaco, ma certamente tutto il ricavato lo devolverò in favore dell’asilo di Loano”.

In attesa di sapere se sono state presentate querele, Vaccarezza si è finora avvalso della benemerita “facoltà di non rispondere”, sia nella convocazione come imputato, sia davanti al giudice che processa due maestre dell’asilo con l’accusa di “maltrattamenti”, sia per la “vicenduola” delle firme per la corsa elettorale alla presidenza della Provincia. Con cena purificatrice ad Albenga.

Uno dei suoi avvocati, Andrea Vernazza, il secondo è Mario David Mascia, dichiarava a La Stampa del 21 febbraio: “Il presidente Vaccarezza è accusato di avere in qualche modo tentato di non fare emergere la verità sulla vicenda dei maltrattamenti. Cercheremo di dimostrare non soltanto che non è così, ma anche che non è tecnicamente possibile per Vaccarezza commettere i reati di cui lo si accusa. I due figli di Vaccarezza, in quegli anni, frequentavano proprio quell’asilo. C’è qualcuno disposto a credere che, sindaco o non sindaco, un padre, se fosse stato al corrente degli episodi poco chiari, non avrebbe fatto il diavolo a quattro per scoprire la verità? Vaccarezza spiegherà tutto quando sarà chiamato dal giudice”.

LA RABBIA DELLA ROSY GUARNIERI

Chi, come una cittadina italiana che ha sposato la “legalità”, non poteva avere dubbi sull’innocenza di Angelone? E’ Rosy Guarnieri, neo sindaco ingauno leghista, soprannominata “pasionaria dell’ordine pubblico e della pulizia”.

Ecco cosa dichiarava al Secolo XIX il 21 febbraio: “Ormai chi è del centro destra non può più amministrare. Ci accuseranno di peculato per l’aria che respiriamo”.

Da qui l’ottima idea, dell’immancabile burlone di turno, di appendere un cartello nella sala consiliare della Provincia (vedi foto articolo in basso…) con lo stato “certificato” della qualità dell’aria e tanto di portale internet sempre aggiornato.

Su quali basi documentali l’assessore provinciale e futuro primo cittadino di tutti gli albenganesi (solo onesti, disonesti esclusi…) dava il suo giudizio? Leggere con attenzione quanto dichiarava il 21 febbraio: “Angelo lo conosco bene e non solo per i sette mesi passati insieme sino ad oggi in Provincia ed escludo categoricamente che possa essere stato protagonista di quanto gli viene contestato. Mai ci ha parlato in giunta di questa vicenda (ovviamente ad Albenga nessuno legge Trucioli che, con largo anticipo, aveva pubblicato il testo dei messaggini, acquisiti agli atti processuali alle maestre d’asilo, intercorsi tra Vaccarezza e Caglieris ndr) …Ormai siamo nell’impossibilità di svolgere il nostro lavoro di amministratori dopo quest’ultima accusa della Procura che è un’altra invenzione. Ci dobbiamo organizzare altrimenti ci contestano a noi amministratori del centro destra il peculato anche per l’aria che respiriamo”.   Davvero fortunati quei del centro sinistra!

Questa si è che un “vero rappresentante del popolo”, si direbbe. Almeno parla come pensa. Ovvero, amministratori onesti, puliti, limpidi nello loro pubblica attività, perseguitati dalle toghe e dalla giustizia per fini inconfessabili.

E a dar man forte a questa tesi persecutoria l’autorevolissimo vice presidente della Provincia, ex An (scelto e voluto dal “partito della Legalità”), Luigi Bussalai che al Decimonono dichiara testualmente: “Angelo Vaccarezza ormai è una vittima, un bersaglio”.

E ora si aggiunge la conclusione dell’inchiesta sulle “firme false”, di cui riportiamo per intero l’articolo pubblicato dal Secolo XIX il 19 giugno 2010, a firma di Alberto Parodi.

Le reazioni confermano il teorema di “Vaccarezza vittima”, proprio come accade ad altri grandi della politica italiana vicini (e con il sempre giovane), a Berlusconi.  Un popolo di perseguitati, insomma.

LA DICHIARAZIONE E LA SCOMUNICA DI LICIO GELLI

Non sappiamo quanti cittadini savonesi di centro destra abbiano avuto la possibilità di leggere la breve intervista che ha concesso il “venerabilissimo” Licio Gelli a Gianfrancesco Turano (L’Espresso del 24 giugno 2010). Alla domanda se non è contento dell’esecutivo Berlusconi, il fondatore della P 2 che voleva per l’Italia un Piano di rinascita morale ha risposto: “Ho grandi riserve. Ci sono gli stessi uomini di vent’anni fa e non valgono nulla. Sanno solo insultarsi e non capiscono di economia. Il Parlamento è pieno di massaggiatrici, di attacchini di manifesti e di indagati. Chi è sotto inchiesta deve essere cacciato all’istante, al minimo sospetto. Deve valere da Roma all’estrema periferia…La Lega per me è un pericolo. Sta espropriando la sostanza economica dell’Italia. Le bizzarrie di Umberto Bossi hanno già diviso il paese. Bisogna dire basta…”.

Conclusione in chiave savonese. Qui tutti gli inquisiti dovrebbero essere, fino a prova contraria, dei veri innocenti. Semmai da decorare. Da prendere a buon esempio per tutti i cittadini. Comunitari ed extracomunitari, soprattutto.

Il Verbo massonico gelliano, almeno per questo spaccato savonese, si dimostra favoreggiatore dei forcaioli. Per fortuna che nessuno potrà mai demolire le corazze di legalità e aria pulita, checche scriva, tale medico Lorenzo Gotti, già presidente dimissionario del Consiglio comunale di Loano, proprio negli anni d’oro del potere di Vaccarezza & C.

Ha scritto in un spaventoso comunicato del 18 giugno 2010: “Un altro elemento che ha suscitato il nostro interesse della neonata associazione politico culturale “Masgè” è emerso dai dati delle ultime elezioni provinciali. Nel primo turno i loanesi che si astennero furono il 31,4%, ma al ballottaggio non votò ben il 48,59 %, nonostante fosse candidato il sindaco. Quello che ci ha maggiormente sorpreso è che l’astensione riguardi il 51% degli elettori tra i 18 ed il 35 anni. Sintomo di una profonda sfiducia…”.

R.T.

 
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