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BREVE   STORIA DELLA SOCIETA' MUTUO SOCCORSO " AURORA  VALLEGGIA

100° ANNIVERSARIO DI FONDAZIONE 1907-2006

di ROSANNA LAVAGNA

QUINTA PUNTATA

 

IL PERIODO «SCELBA»

La Società conobbe nuovamente un difficile periodo quando il democristiano Mario Scelba resse prima il Ministero dell'Interno (quasi ininterrottamente dal 1947 al 1953) e poi il Governo (dal febbraio 1954 al giugno 1955).

Scelba realizzò una politica di ordine pubblico estremamente repressiva che vide provvedimenti quali l'espulsione dalle forze di polizia degli ex partigiani che erano entrati a farne parte dopo la liberazione, il reinserimento dei fascisti precedentemente epurati e la sostituzione dei prefetti nominati dal C.L.N. (Comitato di Liberazione Nazionale) con funzionari di sicura fede anticomunista.

Il suo nome è anche legato alla riorganizzazione delle forze di polizia con l'istituzione della Celere (ossia gruppi motorizzati di pronto intervento) e ad un controllo delle proteste di piazza talmente brutale da determinare persino incidenti mortali.

Le S.M.S. furono considerate potenzialmente eversive e, quindi, soggette a pesanti controlli; anche l'Aurora fece le spese di questo clima e, in base ad ordinanze emesse dalla Questura di Savona, fu costretta a chiudere, in due diversi periodi, i propri locali. Alcuni soci ricordano, però, che essi si riunivano ugualmente, all'aperto, nella zona soprastante la Società (in te róvie).

L'AMPLIAMENTO DELLA SEDE

Dopo la liberazione, la sede dell'Aurora venne ingrandita con l'aggiunta di una nuova sala da ballo; alla fine degli anni '60 ci fu un nuovo ampliamento la cui realizzazione fu resa possibile dall'impegno finanziario e soprattutto dal volontariato di numerosi soci; in quell' occasione venne organizzata una sottoscrizione per la raccolta dei fondi necessari per i lavori.

Infine negli anni '80, con altri interventi edilizi, l'edificio assunse la configurazione odierna.

IL CIRCOLO GIOVANILE «AURORA»

Nel 1961, all'interno della Società, si era costituito un circolo giovanile che operò per circa due anni. Il 9 febbraio 1968, per iniziativa di diciotto soci giovani della Società, il Circolo Giovanile Aurora rinacque con «fini non soltanto ricreativi, ma anche con scopi di educazione culturale e di incontro fra i giovani». Venne subito realizzato un giornalino dal quale, unitamente al libro dei Verbali delle riunioni, si possono conoscere le varie attività del Circolo che furono, soprattutto all'inizio degli anni '70 molto varie ed articolate, ma aventi sempre come comune denominatore i valori antifascisti e la lotta per i diritti delle classi lavoratrici e dei popoli oppressi. Infatti i giovani dell'Aurora organizzarono manifestazioni contro la guerra del Vietnam, contro il colpo di stato in Cile, sottoscrizioni per gli operai dell'A.P.E, la fabbrica di Vado Ligure chiusa dalla Montedison e occupata dai lavoratori, gite antifasciste nei luoghi della Resistenza, incontri, conferenze, proiezioni di film e dibattiti su temi di attualità e di cultura; ci fu molta attenzione anche per lo sport (trofeo calcistico in memoria del partigiano Cirano Bellotto), per il teatro, per la musica, per il ballo (veglioni, feste in maschera) e per l'istruzione con l'organizzazione di un doposcuola per i bambini del paese.

LA BIBLIOTECA

Ai giovani dell'Aurora si deve anche la creazione di una biblioteca che potè essere realizzata soprattutto per merito dei considerevoli contributi elargiti dal socio fondatore Antonio Falco che, emigrato in America dove lavorò a New York come bancario, al ritorno in patria, decise di dare ai giovani della sua zona maggiori opportunità di studio donando alla Società fondi destinati all'acquisto di libri di ogni genere; la biblioteca, a lui intitolata, cominciò a funzionare regolarmente nel 1973.

 

 

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