So di non sapere
di Gerolamo Delfino
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Da quando ho letto e studiato, nella mia
giovinezza, il buon Socrate sempre sempre mi son
ricordato della sua saggezza : "So di non
sapere" |
Per non parlare della "giustizia". Domina in ogni parte del paese chi vuol prevaricare, chi vuol fare il suo interesse, chi ignorante vuol fare il sapiente. Mafia, massoneria, gruppi pseudoreligiosi, club esclusivi, tutto va bene basta star fuori dalla gente sana e fare i propri interessi.
Non importa se per fare i soldi si ammazza, vuoi
droga o sanità, vuoi non pagando il giusto
salario o ingannando il prossimo. Tutto passa ,
tutto è lecito, a destra e a sinistra, basta che
ne venga fuori il tornaconto. Chi se ne frega
della gente onesta. Costruire, abbattere,
inquinare, impoverire falde, sgretolare rocce,
soldi, basta far soldi, soldi e poi....."l'unica
cosa che a nu se peu cattà" la morte. Edonismo
sfrenato, piacere perverso, inutili cose e poi
"l'unica cosa che a nu se peu cattà" la morte.
Chi erano i neri un tempo? chi erano i rumeni un
tempo? chi erano i malavitosi un tempo? gli
italiani!!emigrazione penosa, emigrazione
umiliante e vergognosa: perchè non è stata fatta
memoria ai figli e ai nipoti?vergogna?le pezze
al culo bruciano ancora?
Bisogna avere telefonini, rollex, tv
stratosferiche, auto potenti, abbigliamenti da
escort, comprare donne e uomini, annientare
d'invidia il vicino, ma poi arriva anche per
loro "l'unica cosa che a nu se catta" la morte.
Cancellare il passato, strafottenza, apparire,
ecco cosa resta come mito all'italiano, fare le
veline o il tronista forse sono solo i sogni dei
nostri ragazzi?
La cosa più importante per far funzionare un
popolo è dare istruzione, pane e salute, da sole
arriveranno ricchezze, benessere e felicità.
Veniamo adesso alla nostra regione, anzi ancora
meglio, alla nostra, non so per quanto ancora,
provincia. Non abbiamo bisogno di partiti e
partitini per dividere la torta, abbiamo bisogno
invece di razionalità, di giustizia, di
essenziale, di normalità, di estetica, di buone
finalità. Facciamo un rapido conto di quello che
abbiamo: uomini, donne, pochi bambini,
pochissime industrie, campagne, boschi, mare,
sole, clima buono, storia, esuberante natura.
Allora ben venga una programmazione per un buon
lavoro per tutti, un buon supporto scolastico
dall'asilo nido all'università di buoni docenti,
(le persone più capaci ho sempre affermato li
metterei ad insegnare all'asilo nido per far
assaporare ai bimbi, grande spugne, il bello del
sapere) razionalizzare le industrie mettendole
in grado di far si che i loro prodotti siano
indispensabili sia per manifattura sia per
sicurezza, farsì di un ritorno alla coltivazione
della terra e ai mantenimenti dei boschi con
buon reddito, fare del mare la grande fonte del
turismo dando servizi adeguati e buoni,
incominciando dalla buona educazione nella
ricezione,strutture adeguate, equi prezzi, il
sole e il clima devono essere un punto di forza
vitale assieme alle bellezze naturali, ai
monumenti, alla nostra arte e storia per
trasmettere cultura a chi ne usufruirà e facendo
del turismo la base della nostra economia. Ma se
si pensa a costruire, costruire, costruire, non
dar spazio alla vivibilità, e pensare che il
turista serve solo per essere strizzato, allora
è meglio emigrare. Abbiamo bisogno di politici
di buon senso, onesti e amanti della nostra
terra, delle nostre radici e che abbiamo un
senso profondo di umanità e di autocritica.
Politici che sappiano il vero significato di "so
di non sapere"
Gerolamo Delfino
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