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C'è voluto il sequestro di una delibera comunale per fare esplodere il dramma in cui vivono gli operatori

L'inchiesta, gli alberghi, le cassandre

Cosa scrivevano Uomini Liberi e Trucioli

Mentre Secolo XIX e Stampa, Ivg fanno a gara negli annunci sul futuro alberghiero,si spargono illusioni senza fondamenta. Si inneggia persino alle "seconde case" definite fondamentali dal presidente della Provincia. Le agenzie immobiliari salgono al migliaio 


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Varazze- E' da oltre vent'anni, come lucidamente denunciava per iscritto e su carta intestata dell'Unione Albergatori della Provincia di Savona, Carlito Buccelli, che "cemento ed alberghi" sono in conflitto, antitetici anche senza volerlo. Mors mea vita tua. L'assedio da "seconde case", a suon di mono-locali e bilocali, sottotetti, marsarde, trasformazioni, spesso a peso d'oro e con tantissimi appetiti.

Senza la tutela dell'attività alberghiera che va di pari passo con un territorio a misura di turista e di "vacanza anticaos", dunque servizi adeguati dentro e fuori albergo.

Il trapasso degli albergatori, sponsorizzato, nella Confindustria nella stessa provincia di Savona, significava "confrontarsi" con la potente lobby degli imprenditori, i quali hanno avuto modo di dimostrare le loro scelte, la loro cultura socio-economica, le loro strategie, con capacità di robusti appoggi trasversali, non disinteressati del mondo bancario locale, regionale e non. Una rete che ha nomi, cognomi, ruoli e memoria storica, fotografie del presente. 

L'illusione-inganno-patacca che si continua a spargere, lo sforzo di far credere che il futuro sarà un fiorire di alberghi a quattro o cinque stelle ad opera di imprenditori dal cuore d'oro. Ignorando lo stesso archivio di giornali che da anni pubblicano e ripubblicano notizie, senza verificare i precedenti annunci di cronaca. I 200 e più convegni, tavole rotonde, proposte, analisi. Con nuovi e vecchi burattini e burattinai.

L'illusione-inganno che siano sufficienti nuovi finanziamenti (in parte a fondo perso, in parte a tassi agevolati) per far ripartire e rilanciare l'industria alberghiera (ormai colpita a morte, che si è ridotta di oltre la metà nell'intera provincia, con situazioni paradossali), e gli strumenti per attrarre clientela.

C'è chi mente sapendo di mentire, ignorando che nessun studio ad opera di istituti di credito specializzati ha dimostrato la potenzialità futura del settore nel contesto ponentino ligure. Ci sono anche le lucide testimonianze di un esperto, Guido Luccini, di Savona, che non ha interessi per scrivere a senso unico. Semmai è un liberale vechia guardia e radicale.


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Dopo i disastri provocati perchè la menzogna? Dopo aver fatto ricorso a decenni di "formazione lavoro", precedenti finanziamenti finiti nel nulla, le strutture  ricettive continuano a chiudere ad un ritmo impressionante.

Si è distrutto l'humus  ambientale da cliente d'albergo, perso inesorabilmente la fonte dei maggiori e seri touroperators stranieri, oltre a qualsiasi considerazione tra i media europei.

Basterebbe guardare le tivù tedesche o dei paesi amici, leggere i giornali. Gli spazi che dedicano e cosa scrivono o non scrivono
Ciononostante quasi ad orologeria si annunciano operazioni da riscossa ogni qualvolta  questo o quel gruppo sta mettendo le mani su aree ed immobili.

 Lo scopo inconfessabile è continuare a far credere all'opinione pubblica (accade da troppi anni, lo documentano gli stessi archivi dei giornali) che seconde case e turismo alberghiero facendo fronte comune saranno il viatico deciso della ripresa. Torneranno i clienti affezionati, degli anni '60 e '70, della Mittel Europa,  e per male che vada, dietro l'angolo, ci sono i russi, i cinesi, gli indiani, i giapponesi ed altri mercati emergenti. Bufale non suffragate da alcun serio studio in materia. Smentite dai fatti.

Si può aggiungere che qualche isolato e tenace albergatore aveva inutilmente chiesto, anche per iscritto, almeno di attuare con assoluta urgenza e priorità riduzione di imposte e tributi comunali.  Agevolazioni non di beneficienza, ma strutturali. Iniziare il buon esempio, insomma, dopo che lo Stato è rimasto sordo, da anni, alla riduzione dell'Iva, creando palese disparità con i concorrenti più diretti in Europa, Francia e Spagna. Oppure la mannaia del "costo da lavoro", costringendo a ripiegare con personale extracomunitario, a discapito della forza lavoro locale. Oppure a vantaggio di cooperative.

Oggi finiscono sotto inchiesta (e la magistratura fa il suo dovere in uno stato di diritto) i proprietari dei muri stanchi di assistere a disparità assurde, interessi contrapposti di fatto (chi fa alloggi guadagna cento sull'investimento ed evade a piacere, chi fa albergo non riceva neppure gli interessi del capitale investito ed è tartassato dalla burocrazia, dalle grane).

Il circuito della disinformazione continua imperterrito. Con tanto di "burattini" e "burattinai". Ma anche in questo caso siamo fiduciosi, il tempo è galantuomo. Ne siamo testimoni anche in questa provincia.

Per questo pubblichiamo quanto abbiamo riportato già a giugno, in solitaria, su Uomini Liberi,  e poi su Trucioli al numero 147, 204.

Ma anche articoli-denuncia che Luciano Corrado aveva pubblicato dalle colonne de Il Secolo XIX fino al maggio 2003.

Ai lettori proponiamo di rileggere il capolavoro del Secolo XIX del 20 novembre 2009 a pagina 24. Titolo impagabile: <Il turismo scopre che le seconde case sono un vero business. Portano ogni anno nel savonese 637 milioni: dato emerso dal convegno della Camera di Commercio>. A fianco la notizia, altrettanto impagabile, di una tavola rotanda con l'ineffabile: <Galtieri, non c'è concorrenza tra alloggi e alberghi>.

Gli albergatori in affitto, con sfratto dietro l'angolo, i proprietari dei muri di alberghi (aderenti a Confindustria, o Confcommercio), siete avvertiti. I vostri dirigenti hanno le idee chiare. La diagnosi è che il turismo alberghiero sta andando a rotoli, ha fatto perdere e chiudere decine di aziende, sottratto ai giovani, alle famiglie, migliaia di posti di lavoro (non meno di seimila), pregiudicato lo sviluppo alberghiero, magari alla fine è colpa di operatori incapaci di adeguarsi. Qualche servizio giornalistico in questo senso era già apparso.

E a Ceriale, a Borghetto, a Loano, a Celle, a Varazze, Pietra Ligure, solo per citare a caso, in futuro arriveranno clienti da alberghi a quattro e cinque stelle, con occupazione di camere che consentirà di far quadrare i bilanci, renderli convenienti per l'investitore.

Parola di chi? Neanche a dirlo, dei soliti noti, con il contributo dei soliti media. Con qualche neo orchestrale che si è aggiunto, dopo essere stato beneficiato con una paga (non estorta) da dirigente.

Chiedete magari a questi "salvatori degli alberghi" e "maghi di previsioni" se hanno qualche soldino da investire nel settore. Non abbiate dubbi, vi diranno che sono entusiasti e non vedono l'ora di farlo. Ecco questo è serietà e coerenza. Buon esempio.

Poi chiedetevi per quale ragione non parlano mai sui giornali alcuni "veri albergatori" che da tempo hanno scelto il silenzio come protagonismo del loro malessere. Oppure telefonate a quell'ex presidente provinciale che dal suo quattro stelle della Riviera finanziava il "giornalino dell'ottimismo": un titolo a caso "La Riviera deve contare su alberghi aperti dieci mesi l'anno" e lui, con i figli, ha finito per scegliere, non da oggi, cinque mesi di apertura e sette di chiusura. Oppure quell'ex presidente loanese della categoria. Ha fatto da consulente ad un albergo che aveva raggiunto l'apice del'occupazione di camere, di personale occupato con quadri apicali in ogni settore ed ora è a rotoli. Lo stesso personaggio che dopo aver venduto il quattro stelle per una quindicina di miliardi, è andato a far affari nella galassia berlusconiana e può vantare anche la ex segreteria cittadina di Forza Italia. O quel sindaco in carica, la cui famiglia si è disfatta dell'albergo sul mare. Lui ha trasformato la rendita in altri business ed uno degli alloggi in permuta in tre mini- alloggi. E l'elenco degli "eroi" potrebbe continuare. 

Con quale faccia si continua a prendere per i fondelli l'opinione pubblica? Solo grazie alla disinformazione amica? All'alleanza con annunci economici che all'editore fruttano incassi leciti, per fortuna che è cosi. Non si occulti però la verità dei fatti. Giova solo a pochi, a danno di molti. Come sta accadendo ed accadrà sempre più. Lo testimoniano le centinaia di smobilitazioni alberghiere. Non basta una legge per imporre per legge di "morire albergatori".  Con la firma di ex funzionari di partito, di cooperative magari fallite coperte da voragini di debiti, di ex sindacalisti come unico mestiere E oggi uno stipendio in Regione, garantito, da 6-8-10 mila euro al mese.

L.Cor.

 

Vedi l'articolo di Uomini Liberi

5 giugno 2009
Varazze -   più della metà degli alberghi cesseranno l’attività

Il neo assessore all'ambiente, 
Mario Bruzzone, ci ha confidato che a Varazze su 80 tra hotel, alberghi e pensioni 42 hanno chiesto la cessata attività.
Un grave sintomo della crisi che attanaglia la categoria.

Economicamente  rende di più trasformare i locali in  appartamenti
 



del Secolo XIX del 20 novembre 2009
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La Stampa  del 10 dicembre 2009 dal titolo: <Alberghi di Varazze la Procura indaga sugli "svincoli". Sequestrati i carteggi della delibera comunale che riconverte 33 hotel degli 83 oggi in attività>
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Osserviamo a questo proposito che dagli elenchi ufficiali della Provincia di Savona del 2009, gli alberghi in attività (comprese le dipendence) sono 74 e tre residence.