C'è voluto il sequestro di una delibera comunale per fare esplodere il dramma in
cui vivono gli operatori
L'inchiesta, gli alberghi, le cassandre
Cosa scrivevano Uomini Liberi e Trucioli
Mentre Secolo XIX e Stampa, Ivg fanno a gara negli annunci sul futuro
alberghiero,si spargono illusioni senza fondamenta. Si inneggia persino alle
"seconde case"
definite fondamentali dal presidente della Provincia. Le agenzie immobiliari
salgono al migliaio
Il trapasso degli albergatori, sponsorizzato,
nella Confindustria nella stessa provincia di
Savona, significava "confrontarsi" con la
potente lobby degli imprenditori, i quali hanno
avuto modo di dimostrare le loro scelte, la loro
cultura socio-economica, le loro strategie, con
capacità di robusti appoggi trasversali, non
disinteressati del mondo bancario locale,
regionale e non. Una rete che ha nomi, cognomi,
ruoli e memoria storica, fotografie del
presente.
L'illusione-inganno-patacca che si continua a
spargere, lo sforzo di far credere che il futuro
sarà un fiorire di alberghi a quattro o cinque
stelle ad opera di imprenditori dal cuore d'oro.
Ignorando lo stesso archivio di giornali che da
anni pubblicano e ripubblicano notizie, senza
verificare i precedenti annunci di cronaca. I
200 e più convegni, tavole rotonde, proposte,
analisi. Con nuovi e vecchi burattini e
burattinai.
L'illusione-inganno che siano sufficienti nuovi
finanziamenti (in parte a fondo perso, in parte
a tassi agevolati) per far ripartire e
rilanciare l'industria alberghiera (ormai
colpita a morte, che si è ridotta di oltre la
metà nell'intera provincia, con situazioni
paradossali), e gli strumenti per attrarre
clientela.
C'è chi mente sapendo di mentire, ignorando che
nessun studio ad opera di istituti di credito
specializzati ha dimostrato la potenzialità
futura del settore nel contesto ponentino
ligure. Ci sono anche le lucide testimonianze di
un esperto, Guido Luccini, di Savona, che non ha
interessi per scrivere a senso unico. Semmai è
un liberale vechia guardia e radicale. |
Lo scopo
inconfessabile è continuare a far credere
all'opinione pubblica (accade da troppi anni, lo
documentano gli stessi archivi dei giornali) che
seconde case e turismo alberghiero facendo
fronte comune saranno il viatico deciso della
ripresa. Torneranno i clienti affezionati, degli
anni '60 e '70, della Mittel Europa, e per
male che vada, dietro l'angolo, ci sono i russi,
i cinesi, gli indiani, i giapponesi ed altri
mercati emergenti. Bufale non suffragate da
alcun serio studio in materia. Smentite dai
fatti.
Si può aggiungere che qualche isolato e tenace
albergatore aveva inutilmente chiesto, anche per
iscritto, almeno di attuare con assoluta urgenza
e priorità riduzione di imposte e tributi
comunali. Agevolazioni non di
beneficienza, ma strutturali. Iniziare il buon
esempio, insomma, dopo che lo Stato è rimasto
sordo, da anni, alla riduzione dell'Iva, creando
palese disparità con i concorrenti più diretti
in Europa, Francia e Spagna. Oppure la mannaia
del "costo da lavoro", costringendo a ripiegare
con personale extracomunitario, a discapito
della forza lavoro locale. Oppure a vantaggio di
cooperative.
Oggi finiscono sotto inchiesta (e la
magistratura fa il suo dovere in uno stato di
diritto) i proprietari dei muri stanchi di
assistere a disparità assurde, interessi
contrapposti di fatto (chi fa alloggi guadagna
cento sull'investimento ed evade a piacere, chi
fa albergo non riceva neppure gli interessi del
capitale investito ed è tartassato dalla
burocrazia, dalle grane).
Il circuito della disinformazione continua
imperterrito. Con tanto di "burattini"
e "burattinai". Ma anche in questo caso siamo
fiduciosi, il tempo è galantuomo. Ne siamo
testimoni anche in questa provincia.
Per questo pubblichiamo quanto abbiamo riportato
già a giugno, in solitaria, su Uomini Liberi,
e poi su Trucioli al numero
147,
204.
Ma anche articoli-denuncia che Luciano Corrado
aveva pubblicato dalle colonne de Il Secolo XIX
fino al maggio 2003.
Ai lettori proponiamo di rileggere il capolavoro
del Secolo XIX del 20 novembre 2009 a pagina 24.
Titolo impagabile: <Il
turismo scopre che le seconde case sono un vero
business. Portano ogni anno nel savonese 637
milioni: dato emerso dal convegno della Camera
di Commercio>. A fianco la
notizia, altrettanto impagabile, di una tavola
rotanda con l'ineffabile:
<Galtieri, non c'è concorrenza tra alloggi e
alberghi>.
Gli albergatori in affitto, con sfratto dietro
l'angolo, i proprietari dei muri di alberghi
(aderenti a
Confindustria, o
Confcommercio), siete
avvertiti. I vostri dirigenti hanno le idee
chiare. La diagnosi è che il turismo alberghiero
sta andando a rotoli, ha fatto perdere e
chiudere decine di aziende, sottratto ai
giovani, alle famiglie, migliaia di posti di
lavoro (non meno di seimila), pregiudicato lo
sviluppo alberghiero, magari alla fine è colpa
di operatori incapaci di adeguarsi. Qualche
servizio giornalistico in questo senso era già
apparso.
E a Ceriale, a Borghetto, a Loano, a Celle, a
Varazze, Pietra Ligure, solo per citare a caso,
in futuro arriveranno clienti da alberghi a
quattro e cinque stelle, con occupazione di
camere che consentirà di far quadrare i bilanci,
renderli convenienti per l'investitore.
Parola di chi? Neanche a dirlo, dei soliti noti,
con il contributo dei soliti media. Con qualche
neo orchestrale che si è aggiunto, dopo essere
stato beneficiato con una paga (non estorta) da
dirigente.
Chiedete magari a questi "salvatori degli
alberghi" e "maghi di previsioni" se hanno
qualche soldino da investire nel settore. Non
abbiate dubbi, vi diranno che sono entusiasti e
non vedono l'ora di farlo. Ecco questo è serietà
e coerenza. Buon esempio.
Poi chiedetevi per quale ragione non parlano mai
sui giornali alcuni "veri albergatori" che da
tempo hanno scelto il silenzio come protagonismo
del loro malessere. Oppure telefonate a quell'ex
presidente provinciale che dal suo quattro
stelle della Riviera finanziava il "giornalino
dell'ottimismo": un titolo a caso
"La Riviera deve contare su alberghi aperti
dieci mesi l'anno" e lui, con i
figli, ha finito per scegliere, non da oggi,
cinque mesi di apertura e sette di chiusura.
Oppure quell'ex presidente loanese della
categoria. Ha fatto da consulente ad un albergo
che aveva raggiunto l'apice del'occupazione di
camere, di personale occupato con quadri apicali
in ogni settore ed ora è a rotoli. Lo stesso
personaggio che dopo aver venduto il quattro
stelle per una quindicina di miliardi, è andato
a far affari nella galassia berlusconiana e può
vantare anche la ex segreteria cittadina di
Forza Italia. O quel sindaco in carica, la cui
famiglia si è disfatta dell'albergo sul mare.
Lui ha trasformato la rendita in altri
business ed uno degli alloggi in permuta in tre
mini- alloggi. E l'elenco degli "eroi" potrebbe
continuare.
Con quale faccia si continua a prendere per i
fondelli l'opinione pubblica? Solo grazie alla
disinformazione amica? All'alleanza con annunci
economici che all'editore fruttano incassi
leciti, per fortuna che è cosi. Non si occulti
però la verità dei fatti. Giova solo a pochi, a
danno di molti. Come sta accadendo ed accadrà
sempre più. Lo testimoniano le centinaia di
smobilitazioni alberghiere. Non basta una legge
per imporre per legge di "morire
albergatori". Con la firma di ex funzionari di
partito, di cooperative magari fallite coperte
da voragini di debiti, di ex sindacalisti come
unico mestiere E oggi uno stipendio in Regione,
garantito, da 6-8-10 mila euro al mese.
L.Cor.
Vedi l'articolo di Uomini Liberi
Osserviamo a questo
proposito che dagli elenchi ufficiali della
Provincia di Savona del 2009, gli alberghi in
attività (comprese le dipendence) sono 74 e tre
residence.
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