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Povera fantascienza…

di Milena Debenedetti

 

Solo poche parole, tra il perplesso e l’amareggiato.  Si dice che la fantascienza sia in crisi.

Lo credo: è difficile immaginare, oggi giorno. Siamo immersi in un triste immobile presente, lo dicevo anche l’altra volta. E non abbiamo molta voglia di sapere cosa ci sarà dietro l’angolo, né molta speranza di cambiare in meglio, se mai in peggio. 

Non parliamo poi (e questo vale anche per la satira) quando alle invenzioni anticipatorie si voglia dare apposta un tono grottesco, satirico, esagerato, per enfatizzare le assurdità del presente e le loro possibili evoluzioni.

 

 In un pezzo volutamente esagerato e ironico su Trucioli, scritto  a marzo del 2007:  

...Savona, anno 2057... provavo a ipotizzare Savona fra cinquant’anni,  e che nella centrale di Vado, a quel punto, si bruciassero pneumatici usati.  

Be’, forse non dovremo aspettare cinquant’anni. Ecco qui cosa ha brevettato Pirelli: 

Il... CDR-Q... con rifiuti solidi urbani e granulato di plastica da pneumatici. E lo danno come “energia rinnovabile”, “contributo al miglioramento delle emissioni” eccetera. Sembra sia già in uso in qualche cementificio.

 

Benvenuti nel futuro, gente.

 

Non ho molto altro da aggiungere. Vogliono produrre il superfluo, non ridurre affatto i rifiuti, (premessa indispensabile per differenziata, riuso, riciclo), ma studiare tanti bei nuovi modi di bruciarli per guadagnare, guadagnare molto, sempre di più, alle nostre spalle, sulla nostra salute, la nostra aria, la nostra terra.

 

Il principio è quello. Se non ci impegniamo in prima persona, se non ci ribelliamo attivamente, se non spingiamo in altre direzioni, non vorrei mai che un giorno dovessimo persino, per assurdo che sia,  rimpiangere il carbone.

 

E non fra decine di anni, ma adesso.

 

  Milena Debenedetti 

Il mio nuovo romanzo  I Maghi degli Elementi