LA LUNGA MANO
DELLA CHIESA SAVONESE
Antonia Briuglia
Lo scorso anno è stato pubblicato il libro ormai conosciuto ai più, di Preve e Sansa: “Il partito del cemento”, dove la trasversalità degli affari legati alla cementificazione risulta palesemente “incolore”,”inodore” e indifferenziata dal punto di vista politico e partitico. A quel libro, però, si
potrebbe aggiungere un capitolo, ugualmente
interessante: quello legato agli
affari
della ”Chiesa” savonese. |
Infatti, anche a Savona, il
“potere temporale” di questa ragguardevole
realtà, continua da decenni, anche tramite
l’attività apostolica, a influenzare con
raffinata discrezione, le scelte politiche
d’indifferenziato colore, non sempre
identificabili con
“scudi
crociati”.
Li vediamo qui sostenere il
Partito
di Berlusconi e quello della Lega, in cui
riconoscono, non si capisce come,
i valori
cristiani della
Chiesa. Al mondo clericale savonese,
(come agli alti prelati di Roma,
fortemente schierati sul caso Englaro e
sulle coppie di fatto), non passa minimamente
per la testa di delegittimare e dissuadere
l’identificazione in partiti di Governo di dubbi
modelli morali o di criticabili scelte
anti-solidali. Eppure anche a Savona, lo
scudo crociato è lì. Uomini affidabili, per la Curia savonese, non mancano, però, neanche nel centro-sinistra e non solo nel nuovo partito democratico, tra ex-margheritini o transfughi meno identificabili, ma egualmente dediti a servire, anche gli interessi della Chiesa che, guarda caso, non si è vista mai schierare in modo chiaro, sulle scelte scellerate dei rispettivi territori. Nessuno sa come la Curia e le
rispettive Diocesi si collochino su:
-
l’ampliamento della centrale a carbone e la
forte presa di
posizione dell’ordine dei Medici savonesi; - la cementificazione del
mare di Vado pari a 35 campi di calcio per la piattaforma Maersk; - la costruzione
dell’ennesimo inutile porticciolo ad Albissola
con annessa
torre e cementificazione; - ecomostri come il Crescent, simbolo dello stravolgimento territoriale savonese per profitti immobiliari. |
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L’Istituto Sostentamento del Clero” ci tiene a
sottolineare che, dal 27 marzo scorso, le
proprie quote sono passate all’INCISA srl, fatto
ininfluente perché l’approvazione dei 100 box
ormai era stata ampiamente trattata e approvata
proprio quando tutto il parco era ancora nelle
mani della Chiesa.
Un asilo, quello Balbi, proprietà della Chiesa,
stesso Istituto, ad Albisola Capo, in
demolizione per ricavarne appartamenti con un
considerevole aumento di volumi edificabili e
naturalmente altri box interrati.
La concessione contiene anche una” destinazione
d’uso educativa e caritativa” come una ludoteca
che, si chiede, non implichi particolari
condizioni favorevoli dal punto di vista
finanziario.
Una casa di riposo, il Palazzolo Faraggiana, di Albissola Marina, un lascito alla Chiesa vincolato dalla Soprintendenza con cappella di alto valore artistico annessa, smantellata e venduta a privati per farne oggetto dell’ennesimo progetto speculatorio...GUARDA Quali condizioni sono state incluse nelle proposte di vendita dell’immobile e che fine ha fatto il diritto di prelazione destinato agli enti pubblici, obblighi per i beni ecclesiastici in vendita??
Sono solo alcuni esempi ma
rilevanti. Eppure
la gente
dei quartieri, quella con cui, la Chiesa,
attraverso le Diocesi e le Parrocchie, dovrebbe
dialogare,
si è
costituita in
Comitati e si è fatta sentire. La gente non ha mancato di
opporsi, di contestare con impegno e
determinazione queste scelte, ma la Chiesa
savonese si continua a comportare come se non
fosse l’interlocutore diretto. Ci pensino gli Amministratori
che hanno permesso tutto questo, a difendere il
loro operato davanti alla cittadinanza. Amministratori tra i quali ci
saranno sicuramente i “referenti fidati”, come
ci sono loro avvocati, loro ingegneri, loro
architetti, loro funzionari comunali. Ne ricordo uno, un tempo, che
dopo una settimana di “lavoro”, la domenica
puntualmente si confessava, per poi ritornare a
“lavorare”. Oggi non si confessa più
nessuno e,
sulla Stampa del 19 giugno
scorso,
è proprio la Chiesa a lamentarsene, quella
stessa Chiesa che dopo le scuole, le Messe e le
benedizioni, gli ospedali o le cliniche, i
convitti, i funerali, i matrimoni, i battesimi e
le elemosine si occupa di commerci vari, di
terreni, di case in affitto o in nuda proprietà,
d’immobili da costruire o da vendere, forse
troppo indaffarata perché trovi il tempo di
confessare.
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