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La lettera/ <Caro ingegnere nucleare, saprai di atomi, ma di viabilità…>

L’avvocato Rettura risponde a Forzano

<Sarà una Savona rotante, non siamo a Los Angeles>

Il progetto del “casello Albamare” è una sciagura: devasta il Bosco delle Ninfe, le gallerie pregiudicano la stabilità di decine di condomini, ingolfa il centro cittadino, otto rotatorie dalle Funivie al Crescent. E la storica  Torretta?Aiuola spartitraffico  

di Beniamino Rettura*  


Avvocato Beniamino Rettura

E così, finalmente, ci siamo. L’ing. Paolo Forzano si è arrabbiato: stufo di vedere ancora contrastato il Suo piano nonostante che la vicenda del casello Albamare sia divenuta per Lui un’autentica bandiera, e probabilmente anche per questo, l’ing. Forzano si è davvero arrabbiato.

Anzi, peggio, si è arrabbiato l’Ingegnere Nucleare che è in Lui, non un semplice ingegnere qualunque. Si è arrabbiato un ingegnere nucleare ultra abituato alle metodologie di verifica interna ed esterna di ogni genere, con esclusione però di quelle dell’odiato comitato contrapposto. 

Infatti, le prerogative di un Ingegnere Nucleare (che sa meglio e più di chiunque altro come regolarsi con nuclei, elettroni, neutroni e così via) sono ben più significative  di quelle di un ingegnere qualunque e soprattutto sono più, come dire, specialistiche: peccato che, nella vicenda che ci occupa, non si tratti di atomi, ma di viabilità e di ambiente, concetti assai poco vicini ed assai poco comunicanti con il nucleare.

E meno male… Non osiamo pensare  cosa sarebbe capitato se la fervida cervice  dell’ing. Forzano avesse escogitato di costruire per esasperata competenza, invece di un casello autostradale, una centrale nucleare al Bosco delle Ninfe. Ci è andata bene così.

Eppure, dice l’ing. Forzano di essere pronto ad un colloquio sereno su tutto e con tutti: il che è quasi vero, fatta esclusione per l’essenza della Sua creatura (di cui sembra di capire che egli abbia assunto la paternità esclusiva) e tranne che con l’avv. Rettura, reo di rappresentare una serie di persone, famiglie ed opinioni (checché ne dica l’ing. Forzano) motivatamente contrarie. L’avv. Rettura si è reso talmente antipatico all’ing. Forzano a causa della esplicazione rappresentativa del contrasto alla tesi che vuole il casello Albamare ad ogni costo che, oggi, gli si attribuisce né più e né meno che l’impossibile.

L’ing. Forzano non ha dubbi: l’articolo di Luciano Corrado pubblicato da Trucioli Savonesi, dice l’ing. Nucl. Forzano, è “in buona parte ispirato dall’avv. Beniamino Rettura”. Al quale vengono così attribuiti poteri sovrannaturali in quanto, fino alla lettura di quell’interessante articolo, l’avv. Rettura non aveva mai avuto il piacere di conoscere (anzi, con tutto il massimo rispetto per la di Lui professionalità) il giornalista in questione, che invece ha potuto oggi cominciare ad apprezzare.


Paolo Forzano

E’ evidente che l’attribuzione della ispirazione del pezzo all’avv. Rettura è una delle traveggole che affliggono talvolta il sullodato ingegnere nucleare.

Così pure è frutto di fantasticherie degenerative il voler attribuire all’avv. Rettura la paternità di qualsivoglia accenno alla consorte dell’ing. Forzano, Signora che egli conosce ed apprezza, come ben sa l’ing. Forzano medesimo, da moltissimi anni. Sta di fatto che l’irrefrenabile ing. Forzano, volendo forse gratificare, bontà Sua, anche la signora Lario, si spinge a tracciare un parallelo forse un po’ sopramisura anche perché i  mariti delle due Signore, qualunque cosa si possa pensare di Loro, non sembrano proprio confrontabili.

In concreto, assistiamo poi ad una modesta ed apparente correzione di tiro del Promotore, per il quale ora, non prima, “sia gli svincoli che la connessione sono quasi tutti in galleria”: orbene, a parte il ben scarso entusiasmo che ciò sta già provocando ed ancor più provocherà in futuro negli appartenenti ai molti condomini che vengono a trovarsi sulla verticale delle gallerie in questione pretese come salvifiche, risulta al comitato anticasello – anzi, emerge dagli stessi elaborati grafici di volta in volta sfornati dall’onnipresente ing. Forzano – che l’intero Bosco delle Ninfe sia interessato dalle volute e dagli itinerari da otto volante degli svincoli che, con ampia percorrenza rigorosamente in superficie, sarebbero pronti a falcidiarlo e devastarlo: e così anche la verità grafica delle elaborazioni dell’ing. Forzano smentisce quanto afferma l’ing. Forzano medesimo.

Veramente farsesco, frutto di fantasia ormai sfrenata e da leggersi insieme con una grafica che definire maliziosa è ancora poco, è poi l’accenno al progetto di quartiere di case popolari che posto sul versante sud di Albamare e Bosco delle Ninfe, non avrebbe minimamente disturbato o turbato il reprobo Rettura, ansioso di rifarsi alla prima occasione con chi, se non con l’incolpevole casello Albamare?

Sarebbe ora che la finisse una buona volta l’ing. Forzano di dar corpo a quelli che sono suoi vaneggiamenti, sparacchiando le prime assurdità, davvero tante, che gli vengono in mente. L’avv. Rettura non ha mai saputo alcunché di case popolari in loco, né sa quando, come e dove un siffatto progetto dovesse svilupparsi. L’avv. Rettura non è mai stato vicino ai potenti e non ne ha mai postulato l’approvazione.

La proprietà Rettura non è un latifondo, né un’area territorialmente destinata  a castrum per combattere i casellanti sgraditi. E’ soltanto un appezzamento di terreno con entrostante immobile già discretamente disturbato dalle emissioni sonore e gassose provenienti dalla sottostante autostrada. In analoga condizione si trovano un'altra ventina di ville e villette, senza considerare interi condomini che, invece, temono i contraccolpi (in una zona intensamente edificata) di eventuali, future perforazioni in galleria.

Sul tema, occorre però non farsi fuorviare dalle solite evolventi (ed involventi) rappresentazioni grafiche del Sullodato Promotore, nelle quali spesso compare (in alcuni casi campeggia), grazie ad un accorto lavoro di taglio di altre realtà abitative direttamente coinvolte, la sola proprietà Rettura. Vero è invece che ancor più coinvolte sono ville, villette mono e plurifamiliari e i condomini delle Vie 1° Maggio,  via Genova e Rio Termine, per citare solo i più compromessi..

IL TAPPO: UN PROBLEMA VERO

E UNA FALSA SOLUZIONE

Non è poi affatto vero ed è totalmente indimostrato che la deviazione in autostrada  liberi per incanto i nodi del traffico Savonese ed Albissolese.

 Indipendentemente dai numeri, ma soprattutto se si tratta di molte migliaia di veicoli, non si vede come spostare “il tappo” da Albissola per farlo rinascere rinvigorito a Savona possa costituire una grande operazione di recupero della viabilità. Anzi, avvicinare il traffico autostradale al centro di una piccola città con velocità medie vicine al passo d’uomo significa congestionarlo e ingolfarlo ulteriormente.

  E proprio qui sta l’assurdo principale di questo progetto, che significa: devastare uno dei Boschi più belli di Savona, minare (o mettere a rischio) la solidità di fondamenta di decine di condomini mediante le perforazioni in galleria, aumentare fortissimamente il traffico veicolare  in aree che oggi ne sono quasi indenni,  rallentare ulteriormente il traffico veicolare autostradale in un tratto già oggi molto pericoloso, deturpare il centro città con una serie assurda e ridicola di rotatorie (alcune delle quali addirittura gigantesche). Il tutto semplicemente per spostare lo stesso identico traffico (il ”tappo” per usare un termine tanto caro all’Ing. Nucl.) dal litorale albissolese al centro città savonese!!!

LE ROTATORIE: UN AUTENTICO MOSTRO

         Quanto poi alle rotatorie in particolare (ne abbiamo contate qualcosa come otto, ripetesi, in numero di 8) dalle Funivie al Crescent, torniamo invece alle ipotesi oniriche.

         Il Promotore ha sognato una Savona rotante ed un siffatto panorama Egli vorrebbe vedere incentrato (vincendo la palma del peggio dei peggio) in una rotatoria concepita probabilmente come strategica e storica nella quale la Torretta, simbolo di Savona nei secoli, si trasformi in gigantesca aiuola spartitraffico con al centro appunto, a mo’ di candelina sulla torta, indovinate che, ma la Torretta medesima!

         Questo tipo di scelte non è discutibile nel merito, è improponibile.

Da ultimo, l’ing. Forzano ci ha elargito una serie di insegnamenti in pillole, derivanti dalla Sua pregressa, vasta (è inutile dirlo) conoscenza di molti paesi del mondo, anzi praticamente di tutti i continenti del mondo.

         E, per la naturale modestia propria del personaggio, ha deciso (bontà Sua) di non dilungarsi: per questo soltanto tre facciate sono dedicate agli schizzi ed alle simulazioni al computer relative. Tra i paesi civili ha scelto gli USA, dove “ le autostrade devono arrivare nel cuore delle città e costituire una rete che si sovrappone alla rete stradale urbana”.

         Poiché un pochino conosciamo gli USA anche noi del Bosco delle Ninfe, sappiamo o crediamo di sapere che le condizioni del territorio e delle sovrastrutture della parte più intensamente edificata e/o popolata di quel grande paese americano sono abissalmente diverse da quelle rinvenibili in un abitato che ancora lascia emergere (nonostante la speculazione edilizia) le sue strutture medioevali e rinascimentali che gli hanno dato l’ossatura e la storia.

Proviamo a pensare a Savona ed a Los Angeles: è un po’ come paragonare il lago di Osiglia all’Oceano Atlantico.

A questo punto, speriamo che non resti da salvare il centro storico anche dalle highways americane: sarebbe davvero troppo.

Savona, 13 Maggio 2009.

 

                                               Beniamino Rettura*

* Presidente del Comitato anticasello Albamare. Avvocato civilista, iscritto all’albo dei procuratori  dal 1969 e degli avvocati dal 1975. Non ha mai ricoperto cariche politiche o di partito.