TRUCIOLI SAVONESI spazio di riflessione per Savona e dintorni
La lettera/
<Caro ingegnere nucleare, saprai di atomi, ma di viabilità…>
L’avvocato Rettura risponde a Forzano
<Sarà una Savona rotante, non siamo a Los Angeles>
Il progetto del “casello Albamare” è una sciagura: devasta il
Bosco delle Ninfe, le gallerie pregiudicano la stabilità di
decine di condomini, ingolfa il centro cittadino, otto rotatorie
dalle Funivie al Crescent. E la storica
Torretta?Aiuola spartitraffico
di Beniamino
Rettura*
Anzi, peggio, si è arrabbiato
l’Ingegnere Nucleare che è in Lui, non un semplice ingegnere
qualunque. Si è arrabbiato un ingegnere nucleare ultra abituato
alle metodologie di verifica interna ed esterna di ogni genere,
con esclusione però di quelle dell’odiato comitato contrapposto.
Infatti, le prerogative di un
Ingegnere Nucleare (che sa meglio e più di chiunque
altro come regolarsi con nuclei, elettroni, neutroni e così via)
sono ben più significative
di quelle di un ingegnere qualunque e soprattutto sono
più, come dire, specialistiche: peccato che, nella vicenda che
ci occupa, non si tratti di atomi, ma di viabilità e di
ambiente, concetti assai poco vicini ed assai poco comunicanti
con il nucleare.
E meno male… Non osiamo pensare
cosa sarebbe capitato se la fervida cervice
dell’ing.
Forzano avesse escogitato di costruire per esasperata
competenza, invece di un casello autostradale, una centrale
nucleare al
Bosco delle Ninfe. Ci è andata bene così.
Eppure, dice l’ing.
Forzano di essere pronto ad un colloquio sereno su
tutto e con tutti: il che è quasi vero, fatta esclusione per
l’essenza della Sua creatura (di cui sembra di capire che egli
abbia assunto la paternità esclusiva) e tranne che con l’avv.
Rettura, reo di rappresentare una serie di persone,
famiglie ed opinioni (checché ne dica l’ing.
Forzano) motivatamente contrarie. L’avv.
Rettura si è reso talmente antipatico all’ing.
Forzano a causa della esplicazione rappresentativa
del contrasto alla tesi che vuole il casello Albamare ad ogni
costo che, oggi, gli si attribuisce né più e né meno che
l’impossibile.
L’ing.
Forzano non ha dubbi: l’articolo di
Luciano Corrado pubblicato da
Trucioli Savonesi, dice l’ing. Nucl.
Forzano, è “in
buona parte ispirato dall’avv. Beniamino Rettura”.
Al quale vengono così attribuiti poteri sovrannaturali in
quanto, fino alla lettura di quell’interessante articolo, l’avv.
Rettura non aveva mai avuto il piacere di conoscere
(anzi, con tutto il massimo rispetto per la di Lui
professionalità) il giornalista in questione, che invece ha
potuto oggi cominciare ad apprezzare.
E’ evidente che l’attribuzione
della ispirazione del pezzo all’avv.
Rettura è una delle traveggole che affliggono
talvolta il sullodato ingegnere nucleare.
Così pure è frutto di
fantasticherie degenerative il voler attribuire all’avv.
Rettura la paternità di qualsivoglia accenno alla
consorte dell’ing.
Forzano, Signora che egli conosce ed apprezza, come
ben sa l’ing.
Forzano medesimo, da moltissimi anni. Sta di fatto
che l’irrefrenabile ing.
Forzano, volendo forse gratificare, bontà Sua, anche
la signora
Lario, si spinge a tracciare un parallelo forse un
po’ sopramisura anche perché i
mariti delle due Signore, qualunque cosa si possa pensare
di Loro, non sembrano proprio confrontabili.
In concreto, assistiamo poi ad
una modesta ed apparente correzione di tiro del Promotore, per
il quale ora, non prima, “sia
gli svincoli che la connessione sono quasi tutti in galleria”:
orbene, a parte il ben scarso entusiasmo che ciò sta già
provocando ed ancor più provocherà in futuro negli appartenenti
ai molti condomini che vengono a trovarsi sulla verticale delle
gallerie in questione pretese come salvifiche, risulta al
comitato anticasello – anzi, emerge dagli stessi elaborati
grafici di volta in volta sfornati dall’onnipresente ing.
Forzano – che l’intero
Bosco delle Ninfe sia interessato dalle volute e
dagli itinerari da otto volante degli svincoli che, con ampia
percorrenza rigorosamente in superficie, sarebbero pronti a
falcidiarlo e devastarlo: e così anche la verità grafica delle
elaborazioni dell’ing.
Forzano smentisce quanto afferma l’ing.
Forzano medesimo.
Veramente farsesco, frutto di
fantasia ormai sfrenata e da leggersi insieme con una grafica
che definire maliziosa è ancora poco, è poi l’accenno al
progetto di quartiere di case popolari che posto sul versante
sud di
Albamare e
Bosco delle Ninfe, non avrebbe minimamente disturbato
o turbato il reprobo
Rettura, ansioso di rifarsi alla prima occasione con
chi, se non con l’incolpevole casello
Albamare?
Sarebbe ora che la finisse una
buona volta l’ing.
Forzano di dar corpo a quelli che sono suoi
vaneggiamenti, sparacchiando le prime assurdità, davvero tante,
che gli vengono in mente. L’avv.
Rettura non ha mai saputo alcunché di case popolari
in loco, né sa quando, come e dove un siffatto progetto dovesse
svilupparsi. L’avv.
Rettura non è mai stato vicino ai potenti e non ne ha
mai postulato l’approvazione.
La proprietà
Rettura non è un latifondo, né un’area
territorialmente destinata
a castrum per combattere i casellanti sgraditi. E’
soltanto un appezzamento di terreno con entrostante immobile già
discretamente disturbato dalle emissioni sonore e gassose
provenienti dalla sottostante autostrada. In analoga condizione
si trovano un'altra ventina di ville e villette, senza
considerare interi condomini che, invece, temono i contraccolpi
(in una zona intensamente edificata) di eventuali, future
perforazioni in galleria.
Sul tema, occorre però non farsi
fuorviare dalle solite evolventi (ed involventi)
rappresentazioni grafiche del Sullodato Promotore, nelle quali
spesso compare (in alcuni casi
campeggia),
grazie ad un accorto lavoro di taglio di altre realtà abitative
direttamente coinvolte, la sola proprietà Rettura.
Vero è invece che ancor più coinvolte sono ville, villette mono
e plurifamiliari e i condomini delle
Vie 1° Maggio,
via
Genova e
Rio Termine, per citare solo i più compromessi..
IL TAPPO: UN PROBLEMA VERO
E UNA FALSA SOLUZIONE
Non è poi affatto vero ed è
totalmente indimostrato che la deviazione in autostrada
liberi per incanto i nodi del traffico
Savonese ed
Albissolese.
Indipendentemente dai numeri, ma soprattutto se si tratta
di molte migliaia di veicoli, non si vede come spostare “il
tappo” da
Albissola per farlo rinascere rinvigorito a
Savona possa costituire una grande operazione di
recupero della viabilità. Anzi, avvicinare il traffico
autostradale al centro di una piccola città con velocità medie
vicine al passo d’uomo significa congestionarlo e ingolfarlo
ulteriormente.
E proprio qui sta l’assurdo principale di questo
progetto, che significa: devastare uno dei Boschi più belli di
Savona, minare (o mettere a rischio) la solidità di fondamenta
di decine di condomini mediante le perforazioni in galleria,
aumentare fortissimamente il traffico veicolare
in aree che oggi ne sono quasi indenni,
rallentare ulteriormente il traffico veicolare
autostradale in un tratto già oggi molto pericoloso, deturpare
il centro città con una serie assurda e ridicola di rotatorie
(alcune delle quali addirittura gigantesche).
Il
tutto semplicemente per spostare lo stesso identico traffico
(il ”tappo” per usare un termine tanto caro all’Ing. Nucl.)
dal litorale albissolese al centro città savonese!!!
LE
ROTATORIE: UN AUTENTICO MOSTRO
Quanto poi alle rotatorie in particolare (ne abbiamo
contate qualcosa come otto, ripetesi, in numero di 8) dalle
Funivie al Crescent, torniamo invece alle ipotesi
oniriche.
Il Promotore ha sognato una
Savona rotante ed un siffatto panorama Egli vorrebbe
vedere incentrato (vincendo la palma del peggio dei peggio) in
una rotatoria concepita probabilmente come strategica e storica
nella quale la
Torretta, simbolo di
Savona nei secoli, si trasformi in gigantesca aiuola
spartitraffico con al centro appunto, a mo’ di candelina sulla
torta, indovinate che, ma la
Torretta medesima!
Questo tipo di scelte non è discutibile nel merito, è
improponibile.
Da ultimo, l’ing.
Forzano ci ha elargito una serie di insegnamenti in
pillole, derivanti dalla Sua pregressa, vasta (è inutile dirlo)
conoscenza di molti paesi del mondo, anzi praticamente di tutti
i continenti del mondo.
E, per la naturale modestia propria del personaggio, ha
deciso (bontà Sua) di non dilungarsi: per questo soltanto tre
facciate sono dedicate agli schizzi ed alle simulazioni al
computer relative. Tra i paesi civili ha scelto gli
USA, dove
“ le autostrade devono arrivare nel cuore delle città e
costituire una rete che si sovrappone alla rete stradale urbana”.
Poiché un pochino conosciamo gli
USA anche noi del
Bosco delle Ninfe, sappiamo o crediamo di sapere che
le condizioni del territorio e delle sovrastrutture della parte
più intensamente edificata e/o popolata di quel grande paese
americano sono abissalmente diverse da quelle rinvenibili in un
abitato che ancora lascia emergere (nonostante la speculazione
edilizia) le sue strutture medioevali e rinascimentali che gli
hanno dato l’ossatura e la storia.
Proviamo a pensare a
Savona ed a
Los Angeles: è un po’ come paragonare il lago di
Osiglia
all’Oceano Atlantico.
A questo punto, speriamo che non
resti da salvare il centro storico anche dalle highways
americane: sarebbe davvero troppo.
Savona, 13 Maggio 2009.
* Presidente del Comitato anticasello Albamare. Avvocato
civilista, iscritto all’albo dei procuratori
dal 1969 e degli avvocati dal 1975. Non ha mai ricoperto
cariche politiche o di partito.
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