Albergatori
e commercianti annunciano di non schierarsi, con un appello
<A
Varazze programmi elettorali fumosi,
manca un modello chiaro di sviluppo>
Il
ruolo dei giovani associati deve trovare più incisività e partecipazione
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Come è noto, le
nostre Associazioni rappresentano il cardine
dell’attività turistica e commerciale varazzina
e da anni sono presenti nell’impegno politico e
amministrativo della vita cittadina .
Siamo sempre
stati capaci di esprimere con libertà la volontà
degli associati avendo riguardo all’interesse
della collettività . Tale libertà di espressione ci ha connotato negli anni e intendiamo rispettarla nei modi e nelle forme che la stessa richiede . |
A seguito di una serie di
riunioni convocate per valutare conseguenze ed
impegni derivanti dalla presentazione di
un’eventuale lista civica per il
Comune di Varazze avente come
candidato Sindaco la signora
Marilena
Ratto , i Consigli Direttivi delle
due categorie hanno deciso di rinunciare
all’iniziativa per le seguenti motivazioni.
La difficilissima
situazione economica che coinvolge la nostra
città e la nostra regione ci obbliga a dare
priorità all’impegno sindacale rispetto ad un
eventuale impegno elettorale.
Constatando nei programmi
elettorali di tutti gli schieramenti finora
venuti alla luce un certo disorientamento
rispetto ad un modello chiaro di sviluppo
economico della città, riteniamo importantissimo
che le associazioni attivino tutte le loro forze
migliori per produrre una proposta solida e
sostenibile di rilancio cittadino,
confrontandosi successivamente con la futura
maggioranza e minoranza amministrativa al fine
di sollecitare in tutti il massimo sforzo per il
benessere cittadino.
Riteniamo, inoltre, che in
tutti gli schieramenti proposti siano presenti
forze giovani e propositive, utilissime per il
progresso cittadino, ma purtroppo non ancora in
grado di incidere con la necessaria
preponderanza sulle decisioni comuni.
E’ nostra intenzione
quindi metterci a disposizione di chiunque
intenda farsi portavoce di soluzioni innovative
per la città e fornire un continuo stimolo alla
futura amministrazione.
In conclusione, i consigli
associativi rafforzano l’impegno per una
politica comune e propositiva di fronte alla
città, e già nei prossimi mesi, divulgheranno le
loro prime iniziative.
Allo stato attuale
sollecitiamo i nostri soci a mantenersi
uniti nel sostenere le associazioni di categoria
locali, forza trainante dell’economia varazzina,
e ad assumere il loro impegno collaborativo
all’interno della categoria, con un particolare
invito ai soci “giovani” per una maggiore
partecipazione alla vita associativa.
IL PRESIDENTE
ASSOCIAZIONE ALBERGATORI VARAZZE
(Andrea Bruzzone)
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Nota di Trucioli Savonesi:
l’autorevole appello delle due più rappresentative realtà economiche di Varazze
è condivisibile in gran parte. C’è una lacuna da colmare. E’ indispensabile
uscire dagli equivoci su quale “modello di sviluppo” e prendere atto che i
programmi elettorali sono diventati un rosario di buone intenzioni, promesse
spesso populiste, inconcludenti.
Contano la capacità dimostrata e l’onestà degli uomini chiamati ad amministrare
il Comune, la loro autonomia al servizio del bene comune. Contano i risultati
raggiunti. La qualità della vita, il benessere o il malessere complessivo di una
città. Conta soprattutto, come insegnano le più avanzate democrazie europee,
un’etica ed un rigore amministrativo, più moralità pubblica, in costante
decadenza in Italia e a Varazze.
Sul fronte turistico ed economico sono almeno 30 anni che si scrive e si parla
della necessità di “rilancio cittadino”. Finora, dopo il nuovo porto, l’unico
rilancio certo, indiscutibile, è stato lo sviluppo da “seconde case”, a senso
unico. Dove ci ha portato? E’ cresciuto il turismo alberghiero ed il commercio?
Chi e quanti ne hanno beneficiato?
Per quale ragione in molti centri storici della nostra riviera, rimessi a nuovo,
definiti il “salotto”, stanno espandendosi a macchia d’olio attività commerciali
gestite da extracomunitari (asiatici soprattutto) dove di “qualità” non c’è
proprio nulla? Perché i “nostri” commercianti o esercenti hanno dovuto o
preferito gettare la spugna? Solo per incapacità? E’ un fenomeno allarmante, in
gran parte ignorato soprattutto per le sue conseguenze.
Anche a Varazze non serve, non porta da nessuna parte, il linguaggio politichese
del “dobbiamo fare” che interessa semmai a pochi “professionisti della politica
su cui campano e fanno affari”.
Serve indicare in modo chiaro da che parte inizia il vero cambiamento
(verificando promesse, percorso, strategie, risultati)
e porre quantomeno un freno ai parassiti, all’antimeritocrazia. C’è chi
parla di rilancio turistico e da anni “uccide” impunemente l’industria
alberghiera, il commercio qualificate fonte di posti di lavoro per i giovani.
Per un futuro di speranza, non quello da venditori di illusioni.
Assistiamo ad un eccesso di coloro che predicano bene e razzolano malissimo.
Da
qui l’importanza di associazioni di categoria unite, autonome, rigorose,
credibili, capaci di falsi ascoltare con il linguaggio della concretezza e della
coerenza.