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CONTROPROMOZIONE PER LA SALUTE

 

 di Antonia Briuglia


Uscendo dal casello autostradale di Savona, giganteschi cartelli pubblicitari propagandano, in maniera accattivante, attività di sensibilizzazione che la Tirreno Power , proprietaria della più grande ed obsoleta centrale a carbone ligure, promuoverebbe verso il territorio savonese.

I pubblicisti hanno fatto il massimo sforzo per utilizzare elementi di richiamo naturali come, ad esempio, un prato verde che ospita un’enorme pila energetica e dietro un bel cielo blu. Il richiamo a quanto di più ecologico e naturale un cittadino possa sperare, ma si da il caso che la centrale a carbone di Vado, non possa proprio essere assimilata a quella pila e il prato verde e il cielo sgombro da polveri non c’è.

Incredibile e raccapricciante lo slogan che parla di “ CRESCERE INSIEME” per “MIGLIORARE IL TUO TERRITORIO”!!

La crescita a cui si riferisce Tirreno Power non è certo quella della nostra qualità della vita che di tutto ha bisogno meno di un aumento di produzione energetica : il fabbisogno è ampiamente soddisfatto.

La crescita che ormai esigiamo è fatta di riconversione dal carbone, di promozione e sostegno per l’utilizzo di energie alternative, di costruzioni con edilizia bioclimatica, di politiche efficaci di risparmio energetico. Ma questo imporrebbe un salto di qualità da parte di chi amministra un territorio e questa, è un’altra storia.

Se proprio Tirreno Power vuole lavorare in modo credibile per il miglioramento del nostro territorio, può farlo solo col depotenziamento richiesto ormai da molti anni: il nostro tributo di malattia e morte è già stato dato, ma anche questa è un’altra storia.

Non potrà esserci, invece, alcuna “sensibilità” da chi pensa di far crescere un territorio con il potenziamento di quella centrale o da chi crede di riuscire a mimetizzare dietro cartelloni pubblicitari, per molto grandi che siano, il vero e unico interesse di una multinazionale, che ricava il suo reddito dalla produzione di energia da centrali termoelettriche e non da altro.

Le Amministrazioni dopo essersi schierate in modo contrario al potenziamento, appoggiando e partecipando anche a Manifestazioni promosse dai Comitati a tale proposito, prudenzialmente concedono non solo gli spazi pubblicitari più visibili, ma permettono che la propaganda diventi progetto scolastico e si insinui nelle scuole , magari partendo da quelle dei cittadini giovanissimi, molto più ricettivi e acritici.

Permettono che si proibisca la sensibilizzazione anche scolastica, da parte di studiosi, sui temi dell’inquinamento e dei danni alla salute che da ormai troppo tempo si registrano sul nostro territorio.


un  messaggio di "Donne Illuminate" : Savona, via Aurelia all'altezza del bivio per l'ospedale

ALCUNE  REALTA’ “SORELLE”

La Pianura Padana

Ricevo molte comunicazioni dalla Pianura Padana, area notoriamente più inquinata d'Europa, ” con il più elevato tasso di mortalità (da 12 a 36 mesi di vita persi per ogni persona solo per le PM 2,5), che significa decine di milioni di anni di vita persi a causa dell' inquinamento da polveri sottili  ogni anno. 

(Negli USA la media è di 6 mesi a testa ed è considerato tantissimo- C. Arden Pope: Fine-Particulate Air Pollution and life Expectancy in the United States, 22 Gennaio 2009 , The New England Journal of Medicine)”

 Questa è l'unica via d'uscita, che ci indicano i medici e gli organismi scientifici che si occupano del problema padano:

 ” Per salvare la vita a migliaia e migliaia di persone bisogna abbattere drasticamente, nei tempi più brevi possibili, i livelli di inquinamento attraverso drastici interventi, come: agire sul traffico veicolare e la produzione di energia, che costituiscono oltre il 70% delle fonti di emissioni.”

 Essi ritengono, poi,” che la costruzione d’inceneritori non debba essere neppure presa in considerazione, perché fonte di altri inquinanti che si devono invece assolutamente ridurre, mentre si chiede di investire nelle energie rinnovabili le stesse risorse che attualmente si investono per quelle convenzionali o che sono previste per il nucleare e promuovere politiche di risparmio energetico.”

Suggeriscono, inoltre di” incentivare la rottamazione solo delle automobili diesel, da sostituire con automobili a benzina catalizzate a basse emissioni, (ciò ridurrebbe del 90% l' inquinamento urbano da traffico, per l' abbattimento del DEP- Diesel Exaustus Particulate). Imporre, inoltre, sovrattasse sui diesel rimanenti, onde scoraggiarne al più presto l'utilizzo.”

Gli amici della Pianura Padana ci dicono che è indispensabile ricordare che:

a) Non ci stiamo rendendo conto che quello che ci sta aspettando è una fine orrenda: non siamo fatti geneticamente per morire di cancro o d’infarto a 50 anni, ma per morire a 90 anni di vecchiaia. Il cancro è una malattia genetica legata all' ambiente, e non si può sviluppare in giovane età se non vi è stata un' esposizione ambientale (è pericolosa a questo proposito anche l' esposizione durante la vita intrauterina).

b) questa è una lotta per la vita, non un gioco di società, e ogni giorno perso significa consentire morti premature evitabili.

c)siamo come in guerra, il nostro nemico è l'inquinamento, e in guerra si devono attuare provvedimenti drastici.”

 

La città di Torino

 Da Torino arrivano altre allarmanti notizie: i vigili urbani avranno l’obbligo di indossare, in alcune zone della città, una mascherina di protezione FFP2 .

Sembrerebbe una buona precauzione imposta dall’Amministrazione ai suoi dipendenti più esposti allo smog cittadino, ma non è proprio così.

La mascherina è quella usata nei cantieri che lavorano amianto e il suo utilizzo scaturisce da uno studio di polveri sottili e veleni dell’aria, redatto dopo che due vigili urbani hanno contratto il mesotelioma pleurico.

 Mentre la notizia non può che preoccupare i cittadini che abitano nelle suddette zone, che percorrono queste strade a piedi o in bicicletta, per andare al lavoro o a fare compere; che portano a spasso i loro bambini magari in passeggino; ufficialmente “le ricerche sanitarie non evidenziano un quadro allarmante”!!!!

Come di consueto tutto sembra rientrare nella norma, che quantifica di volta in volta quanto ci possa ammalare e quando si possa morire.

Le ipocrisie della Liguria

"Continuare a investire sul carbone è una follia, chiediamo la dismissione per la centrale genovese dell'Enel, la metanizzazione per la centrale spezzina, in parte ancora funzionante a carbone. E infine diciamo no, insieme alle amministrazioni locali coinvolte, all'ampliamento della centrale Tirreno Power di Vado Ligure"

 Dichiarazione di Stefano Sarti, presidente di Legambiente in Liguria in occasione del dossier “Stop al carbone 2009”

(Il Secolo XIX del 20 Febbraio 2009)

In Liguria sembra che tutto possa essere possibile, anche comportamenti strabici e incoerenti delle Associazioni ambientaliste.

Così anche Legambiente, mentre a Genova e alla Spezia promuove una battaglia di dismissione perché il carbone "nuoce gravemente alla salute", a Savona, a Vado e in Val Bormida ritiene che il carbone possa essere addirittura ben tollerato!

I medici liguri, che si battono con forza per far conoscere i veri dati relativi ai danni alla salute dei cittadini, ci segnalano ancora una volta errori clamorosi e inaccettabili.

“Le emissioni di CO2 sono l’unico inquinante che Legambiente ligure si degna di considerare: infatti la centrale di Vado con il nuovo gruppo a gas, oltre ai 2 gruppi a carbone, emette ben 5,2 milioni ti tonnellate/anno contro le 3,8 dichiarate da Legambiente con superi clamorosi del limite imposto dalla Ue di 3,3. Rimane però clamorosa e tragicamente non segnalata da Legambiente l’enorme quantità delle polveri sottili cancerogene e cardiotossiche emesse dalla centrale di Vado che nel complesso emette attualmente, ogni anno, un quantitativo stimato secondo i parametri della Ue di ben circa 6.500 tonnellate di Pm10 contro le "sole" 153 tonnellate di polveri dichiarate erroneamente in modo tendenzioso da Tirreno Power .”

 Legambiente condivide e si schiera, da tempo, sulle  posizioni delle Amministrazioni  di Vado e di Quiliano, Provincia e Regione che, mentre si dichiarano pubblicamente contro il potenziamento, di fatto e in maniera evidente non vogliono l’abolizione del carbone nella centrale di Vado.

Questo palese disinteresse sugli enormi danni alla salute e all’ambiente e sui relativi costi indotti sul territorio savonese conferma la sudditanza delle stesse Amministrazioni alla Tirreno Power , motivata da consuete forme di finanziamento di cui i Comuni sono spesso sprovvisti ma gratificati.

 Quando poi apprendiamo che Legambiente è socio azionario di Sorgenia, la finanziaria del gruppo De Benedetti che controlla a sua volta Tirreno Power proprietaria della centrale di Vado, si può comprendere anche il suo ruolo di malcelata sudditanza. La stessa sudditanza che, da tempo, mostra verso  quegli Enti Pubblici di cui condivide in modo acritico le posizioni e da cui risulta già finanziata con lauti contributi!

Ci ricordano gli amici medici savonesi una vecchia dichiarazione dell’ex vicesindaco di Vado a proposito della ristrutturazione, ancora a carbone, della centrale di Vado "…si è fatto qualcosa ma dietro Tirreno Power c’è de Benedetti che finanzia alcune correnti politiche." ( "Il Secolo XIX" del 28/05/2004).

Procediamo, pertanto, con tutte le nostre forze, (anche senza l’apporto di Legambiente), alla CONTROPROMOZIONE DELLA CENTRALE Tirreno Power, nei Convegni, nelle scuole, nelle campagne elettorali dei politici delle nostre città, negli articoli sui giornali e nella rete, per chiedere insieme ai medici del MODA, al dott. Franceschi, all’Ordine dei Medici di Savona, al Coordinamento Medici per la salute della Liguria, all’ISDE  e a tutti i cittadini personalmente impegnati, parte dei comitati e non:

“urgentemente il depotenziamento e la metanizzazione di questa "centrale in città" chiudendo immediatamente gli inquinanti e obsoleti gruppi 1 e 2 a carbone e mantenendo il gruppo a metano da 760 Mwe, che già da solo produce il doppio dell’energia consumata in provincia di Savona, come già era stato richiesto nel 1988 dalla Commissione Scientifica di Spotorno dai Proff. Gianni Mattioli e Massimo Scalia e dal Prof. Cortelessa dell’Istituto Superiore di Sanità e come votato poi all’unanimità e poi mai realizzato dagli Enti locali sopra citati. ”

                                                                                                         ANTONIA BRIUGLIA