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 Maledetto sia l’8 settembre!

Sergio Giuliani


Gianni Alemanno

 Da tanti, troppi anni per me che l’ho veduto, torna il rintocco tristissimo di campana dell’8 settembre. Sessantadue anni di vita repubblicana non sono serviti a sistemare i pezzi degli scacchi al loro giusto posto e a far ordine sulla scacchiera,e questo soltanto in Italia!

Quest’anno, peggio! Se chi ha stravinto le elezioni ha fatto ricorso agli ex “ragazzacci” picchiatori (e anche picchiati, certo!), c’erano da aspettarsi screanzate affermazioni da bocche ora “ufficiali”.

  Tanta la stizza, la preoccupazione che prendono uno come me che si è battuto per la storia del Novecento a scuola, che si è documentato con proprie fatiche e spese sul lavoro, ormai ben acquisito, degli storici, che “c’era”, seppur ragazzino, ma curiosissimo e che ora è “ritirato” dall’insegnamento.

La prossima volta scriverò del “barone” (falso accrescitivo!)  La Russa; oggi rimugino sul dire dell’ineffabile sindaco di Roma, per cui il fascismo fu cosa buona finchè non aperse ai tedeschi. (Come dire che chi spara ad un uomo è innocente e che la colpa del danno è tutta…del proiettile cattivo!).

Nel Senese, zona di origine della mia gente, il giovane Leonetto Giuliani, di poverissima famiglia, aveva fatto gli studi da computista commerciale (suo fratello, mio padre, aveva frequentato le “scuole tecniche”; l’altro fratello, caporale autiere, aveva combattuto in Libia ed era morto il 4 novembre 1918, credo di “spagnola” dopo quasi quattro anni al fronte), si era impiegato con ottime referenze che ancora conservo; leggeva molto e scriveva benissimo ed era ,credo, il perno della Filodrammatica locale.

Comunista d’acchito, fu consigliere comunale a Poggibonsi e, quando la casa del popolo di Siena venne data alle fiamme dai (buoni) fascisti, fu scelto lui per riaprirla. Probabilmente un omicidio, perché pochi erano i giovani convinti. Leonetto non si tirò indietro: forse non riusciva proprio ad essere vile.

Tutte le sere, teneva aperta la sede, dove i fascisti (buoni) andavano a prenderlo a manganellate. Arrivava tardi nella camera d’affitto che mio padre, ferroviere, aveva preso alla “Stufasecca” di Siena, gonfio in viso e al dispiacere di mio padre rispondeva che non c’era da preoccuparsi.


Gruppo di picchiatori fascisti

Finchè….i fascisti (buoni) passano la misura e Leonetto Giuliani perde i sensi. Nemmeno a un Pronto soccorso…sarebbe compromettente! Vi arriva ore ed ore dopo ed il medico dirà. “Mi avete portato un cadavere!” Non aveva ancora trent’anni! Dalle foto, era un giovane fine fine, ricciuto e bellissimo; da certi suoi scritti, appare sensibile ed intelligente

Il referto di morte non poteva parlare di frattura di ossa del cranio per bastonatura: i fascisti (buoni) avevano occupato, per fare menzogne, anche la sanità!

Qualcuno scrisse “meningite”(????), ma senza meningococco, come si fa? Si inventò un bagno fuori stagione nell’Elsa, al “Masso”, dove sono poi tante e tante volte ritornato. Insomma: meningite da freddo!

 Mi raccontò pochi anni fa il suo amico Nigi che, per il funerale, la via maestra era stipata di gente ed i fascisti (buoni) badarono bene di non farsi neppure vedere.

Il feretro era avvolto in una fiammante bandiera rossa che ho visto anch’io, dopoguerra. La prese una donna e l’ha conservata con tutti i rischi (addirittura se la legava in vita sotto gli abiti in caso, frequente di perquisizione).Quando ella, nel 1944, appaltò il bar della risorta “Casa del popolo”, la bandiera tornò a sventolare sulla soglia del “Socialbar”.

Mi disse, il Nigi, che era stata decisa la candidatura di Leonetto Giuliani alla Camera dei deputati nelle elezioni imbrogliate dai fascisti (buoni) come dimostrò, pagando con la vita, Giacomo Matteotti.

Di Leonetto ho una cassetta ad intarsio (gliela doveva aver fatta il nonno artigiano falegname) col materiale d’ufficio, qualche pagella, penne e pennini bellissimi, per scritture raffinate, qualche foto (ufficiale dell’Aeronautica  a Mirafiori Torino) e la corrispondenza, che non riesco ad aprire, con una signorina torinese con cui, a dir di mio padre che la conobbe, fu vicino al matrimonio.

Stai almeno zitto, Alemanno! Non parlare a vanvera di realtà che non conosci!

Rivolgiti ad uno dei tanti validi e sottostimati “prof-fannulloni” per qualche lezione, almeno prima che tu apra bocca e a Roma, poi!

Se ti trovi a passare da Savona, ti farei tanto volentieri “scuola”, come ho fatto tanti anni, convintamente e non insegnando mai nulla su cui non avessi certezze di studio. E non ti costerebbe nulla, perché sarei ripagato dalla gioia di poter schiantare un pregiudizio come il LHC di Ginevra sta, in queste ore (c’est la faute a Voltaire!) schiantando i subatomi per..la particella di Dio.

                                                                                      Sergio Giuliani