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RITORNIAMO A PARLARE DEL PROBLEMA RIFIUTI

di Aldo Pastore

L' articolo che mi accingo a scrivere, in questo momento, porta il numero cinquanta ed è, quindi, l' ultimo della serie che mi ero ripromesso di dedicare agli amici di " Trucioli Savonesi"; preciso, tuttavia, che non cesserò la collaborazione con questo meraviglioso " spazio di riflessione per Savona e Dintorni", perchè ritengo (ora più che mai) che tutta la nostra collettività abbia bisogno di riflettere, di discutere, di approfondire le proprie idee, con l' obiettivo di poter raggiungere una corretta e condivisa gestione della "cosa pubblica"; di conseguenza, non mi sottrarrò a questo elementare dovere civico, premettendo, peraltro, di non essere in possesso della "verità assoluta" e, quindi, di non essere in condizione di insegnare qualcosa agli altri.

Avevo iniziato la mia collaborazione il giorno 14 Aprile 2006 con un articolo, che portava il titolo..." Smaltimento rifiuti: un problema serio e preoccupante"... termino la serie, ritornando su questo argomento, per il semplice motivo che la situazione ambientale, anche sul nostro territorio provinciale, diventa, ogni giorno di più, "seria e preoccupante".

Siamo di fronte, infatti, a gravi ed ingiustificati ritardi, a causa dei quali, la nostra Città corre il rischio di cadere nella prospettiva mefistofelica e beffarda, prefigurata da Italo Calvino nella descrizione di una delle sue " città invisibili" e, cioè, di una città che rischia di trasformarsi nella pattumiera di se stessa.

E', questa, un' espressione forte e drammatica, che avevo già utilizzato nell' articolo del 14 Aprile 2006 e, prima ancora, nella Pubblicazione " L'altra città" (datata 17 febbraio 1996), ma, che, tuttavia, rispecchia, sino in fondo, la difficile situazione attuale.

- Confermo che non intendo rivolgere rimproveri e, tanto meno, polemizzare con i  nostri Amministratori Locali; il mio intento è, unicamente, quello di fornire un contributo di riflessione, al fine di giungere, nel più breve tempo possibile, ad una soluzione concreta e razionale del problema, che abbiamo di fronte.

- Entriamo, dunque, nel merito; ho parlato poc'anzi di gravi ed ingiustificati ritardi; vediamoli , nel dettaglio:

1) RITARDI POLITICO - AMMINISTRATIVI

L' Amministrazione Provinciale di Savona, dopo lunghi ed approfonditi Convegni e Dibattiti, ha varato un PIANO  DEI RIFIUTI, di notevole rilevanza tecnico-scientifica, anche se opinabile (come è ovvio) sotto il profilo dei contenuti.

Debbo subito dire cha la scelta di predisporre un Piano di Raccolta e di Smaltimento dei Rifiuti, in AMBITO PROVINCIALE, deve considerarsi corretta e razionale; infatti, già nell' Articolo del 14 Aprile 2006, mi permettevo di scrivere:

"Occorre superare  le grette scelte municipalistiche  o, peggio, campanilistiche oggi esistenti; la soluzione  più  idonea per la raccolta e, soprattutto, per lo smaltimento dei rifiuti deve, per forza di cose, avere una dimensione  sovra-comunale, se non addirittura provinciale; in particolare andrà resa omogenea, dal punto di vista tecnico, la raccolta dei rifiuti nei Comuni in cui si articola la nostra Provincia, perché questa scelta rappresenta  il presupposto fondamentale per addivenire  a soluzioni razionali per lo smaltimento dei rifiuti stessi"

La conferma della necessità e dell' utilità dell' intervento sovra-comunale per la soluzione dei problemi ambientali si è, d'altra parte, verificata nei giorni scorsi, attraverso la consegna delle Bandiere Blu ai Comuni intercorrenti tra Varazze e Spotorno, in virtù dello stato di salute delle rispettive spiagge; in effetti, è stato correttamente premiato l' unico tratto costiero provinciale, provvisto di un Impianto di Depurazione delle Acque; non a caso, molto opportunamente, il Sindaco di Varazze, Antonio Ghigliazza, ha così dichiarato:

"Il riconoscimento pone l' accento sull' importanza di    essere nel Consorzio del Depuratore"

Ritornando al problema Rifiuti, è noto che il Comitato Regionale di Valutazione Ambientale ha fatto pervenire, nel merito del Piano Provinciale, tutta una serie di osservazioni, che andranno attentamente valutate; ritengo logico e corretto che il Piano vada attentamente analizzato, discusso ed, infine, condiviso, al fine di pervenire ad un traguardo razionale, in tempi ragionevolmente rapidi.

Esiste, tuttavia, un unico, ma grave, pericolo, sotto il profilo  politico-amministrativo, e cioè che le osservazioni e le prescrizioni Regionali diventino occasione di una deteriore polemica partitica, fine a se stessa, e, quindi, dannosa per l' intera comunità; non vi è dubbio, infatti, che l' insorgenza e l' inasprirsi di queste "piccole beghe" potranno condurre ad ulteriori, gravi ritardi attuativi.

2  RITARDI TECNICO - SCIENTIFICI

In proposito, parto ancora una volta, dalla RACCOMANDAZIONE di Giancarlo Pinchera detta delle CINQUE ERRE, e cioè:

"la strategia  per risolvere il problema rifiuti deve prevedere:

a) RIDUZIONE DEI RIFIUTI

b) RACCOLTA DIFFERENZIATA

c) RIUSO

d) RICICLO

e) RECUPERO  

In termini concreti, anche la nostra Provincia  deve adeguarsi alla Direttiva della Comunità Europea 31/1999, che suggerisce ai diversi stati, componenti la Comunità, un programma alternativo al sistema di smaltimento in discarica o alla combustione con vetero-inceneritori.

Tale programma si fonda sulle seguenti fasi:

A) RACCOLTA DIFFERENZIATA

B) CONFERIMENTO DELLA PARTE ORGANICA E UMIDA AL COMPARTO DI COMPOSTAGGIO

C) TRATTAMENTO DEL RESIDUO SECCO ( NON RICICLABILE)

Esaminiamo, in dettaglio, la situazione del savonese, relativa alle singole fasi:

A) RACCOLTA DIFFERENZIATA

I dati dell'anno 2006, riferiti alla città di Savona, evidenziano che la "differenziata" è in netta crescita rispetto al 2005 (10.145 tonnellate nel 2006 contro le 9.329 del 2005).

Il risultato è confortante, ma è ancora insufficiente, se pensiamo che, in Italia, abbiamo città che sono arrivate al 60% del totale dei rifiuti urbani prodotti e che, addirittura, in Europa, troviamo la città di Copenhagen, dove la quota del riciclaggio è cresciuta dal 17% del 1988 all' 81% del 1998.

Dobbiamo, quindi, superare la percentuale attuale in tempi brevi; per ottenere questo risultato è, tuttavia, necessario coinvolgere i cittadini in questa operazione, imboccando  al strada indicata dalla Regione Piemonte, dimostrando, cioè, che sarà possibile ottenere un vantaggio economico per il cittadino che collabora, nel senso che chi più ricicla, recuperando e differenziando la raccolta dei rifiuti, otterrà uno sconto sulla tassa raccolta-rifiuti (Principio della ECOTASSA, introdotta ad opera della Giunta Bresso).

Ripeto, inoltre, che, al fine di rendere la "differenziata" economicamente accettabile, è necessario creare, sul nostro territorio, aziende specializzate nella trasformazione del materiale riciclato, con conseguente produzione delle cosiddette MATERIE SECONDE.

B) COMPOSTAGGIO   

Secondo le ultime notizie ricevute, il Piano Provinciale dei Rifiuti prevede DUE IMPIANTI DI COMPOSTAGGIO.

Finalmente! E' una scelta coraggiosa e lungimirante, perchè, attraverso l' utilizzo e la lavorazione  della parte organica ed umida  dei rifiuti, è possibile ottenere un COMPOST DI QUALITA', vale a dire l' HUMUS, il concime naturale che favorisce la crescita dei vegetali.

I vantaggi del compostaggio sono:

- fornire un contributo concreto alla riduzione dei rifiuti destinati alla discarica o all' incenerimento;

- garantire la fertilità del suolo, con concime naturale e pregiato;

- evitare l' uso di fertilizzanti chimici.

Gli studi più  recenti (e, tra questi, in particolare, quello elaborato dalla Scuola Agraria del Parco di Monza) hanno evidenziato, inoltre, che il Compost è particolarmente indicato per le coltivazioni ortofrutticole e floreali, tipiche della nostra Riviera.

Debbo, tuttavia, ancora una volta, far rilevare che, anche nell' attuazione in concreto di questa fase  dello smaltimento, la nostra collettività paga gravi e colposi ritardi; ricordo, infatti, che già negli anni '80, la nostra città disponeva di un impianto di compostaggio, il quale, stranamente ed incomprensibilmente, è stato  posto in vendita ( vedere, in tal senso, l' Avviso, a firma del Presidente del Consorzio per la Depurazione delle Acque di Scarico e per lo Smaltimento dei Rifiuti Solidi, pubblicato sul Bollettino Ufficiale N° 40 della Regione Liguria, datato 4 ottobre 1995).

E' pur vero che i macchinari dell' impianto di allora erano in condizione di produrre "COMPOST ROUTINARIO" (peraltro, "in linea" con il progresso tecnologico e scientifico dell' epoca) e non già un "COMPOST DI QUALITA' " (come attualmente richiesto), ma io ritengo che l' aver smantellato l' intero impianto sia stato un grave errore, perchè i macchinari potevano essere progressivamente sostituiti "in corso d' opera", vale dire durante il funzionamento dell' impianto; ma, poichè l' intero complesso è rimasto sempre fermo ed inattivo, questa opera di ammodernamento non è mai avvenuta.

Ma, ora, chiudiamo gli occhi davanti agli errori del Passato (causa, a loro volta, di incredibili ritardi) e pensiamo ai problemi di oggi.

Plaudendo, dunque, all' iniziativa di avviare, nella nostra Provincia, la fase del compostaggio, mi permetto, tuttavia, di far osservare che la raccolta dei rifiuti organici ed umidi presuppone necessariamente l' introduzione del Metodo di Raccolta "PORTA A PORTA", il che comporta tempi razionalmente adeguati e, come tali, incompatibili con le condizioni poste dalla Regione Liguria, la quale, dopo anni di assenza, si è improvvisamente svegliata, pretendendo che "gli impianti debbano entrare in funzione entro il secondo semestre di quest' anno o, al più tardi, entro il primo semestre del 2008."

C) TRATTAMENTO DEL RESIDUO SECCO (NON RICICLABILE)

Questa è la fase più complessa e problematica dello smaltimento; non a caso, le opinioni, al riguardo, anche a livello scientifico, sono molteplici e tra loro, spesse volte, contrastanti; di conseguenza, i ritardi attuativi possono essere giustificati, proprio  perchè essi non hanno, alle loro spalle, basi sicure e certe.

Le opzioni di smaltimento, attualmente prevalenti, sono, sostanzialmente, tre:

- LA DISCARICA CONTROLLATA

- LA PRODUZIONE DI CDR (COMBUSTIBILE DA RIFIUTI)

- LA TERMOVALORIZZAZIONE (CON RELATIVA PRODUZIONE DI CALORE ED ENERGIA)

Dico subito che, da sempre, sono stato contrario all' utilizzo delle DISCARICHE; non sto a ripetere le motivazioni della mia opposizione, perchè, su di esse, ho ampiamente riferito in altre pubblicazioni (ivi compresa, quella del 14 Aprile 2006).

Ho, tuttavia, l'impressione (e non vorrei dire certezza) che la ricerca dei siti delle discariche stia diventando l' argomento prevalente e preponderante, almeno a livello  politico; si continua a parlare di Cima Montà, di Magliolo, di Cianciarin, del Boscaccio di Vado Ligure, della Romagnina di Varazze; la ricerca ossessiva dei siti destinati ai rifiuti mi fa sorgere il sospetto che molti personaggi politici abbiano scarsa fiducia nella " Differenziata" e nel "Compostaggio" e, quindi, che la "Discarica" possa diventare la scelta tecnica prevalente, non soltanto per smaltire il residuo secco (non riciclabile), ma, addirittura, l' intero carico dei rifiuti.

Spero vivamente di essere smentito nel prossimo futuro.

- Per quanto si riferisce al CDR,  vale a dire al COMBUSTIBILE ottenuto dalla componente secca dei rifiuti non riciclabile, desidero semplicemente aggiungere che esso attualmente (anno 2005) possiede, in media, la seguente composizione: 44% CARTA - 23% PLASTICA - 12% RESIDUI TESSILI - 4,5 SCARTI LEGNOSI - 14% ORGANICO PUTRESCIBILE - 2,5 % INERTI ( FONTE: ROBERTO RIZZO: "SALVARE IL MONDO SENZA ESSERE SUPERMAN - EINAUDI EDITORE - pagina 140).

Se questi dati corrispondono a verità, credo che i nostri concittadini abbiano il diritto di essere correttamente informati, non soltanto sulla soluzione progettata per gli impianti di produzione del  CDR, ma, anche sulle conseguenze per la salute dell' uomo e dell' ambiente, che deriveranno dal suo impiego.

- Rimane, in ultimo, il controverso tema dei TERMOVALORIZZATORI.

Credo che su questo argomento (a mio giudizio: decisivo) occorra ancora riflettere e discutere.

Come GIUDIZIO NEGATIVO riporto  integralmente la parte finale dell' articolo di Mario Tozzi, rilasciato al quotidiano "La Stampa", in data 24 Maggio 2007:

" La termovalorizzazione è, comunque, uno spreco energetico rispetto al risparmio che si otterebbe, comunque, con il riciclaggio: l' energia che si ottiene in questa maniera è sempre molto minore di quella che è stata impiegata per fabbricare l' oggetto.

Il rendimento degli inceneritori non è elevato, nè eliminano il problema delle discariche, per via, comunque, delle ceneri prodotte, nè possono granchè nelle emergenze, visto che ci vogliono anni per costruirli.

Tutto questo senza qui considerare il problema degli inquinamenti da diossina e polveri sottili che inevitabilmente questi impianti portano."

IN POSITIVO, è, invece, possibile affermare che molti impianti di questo tipo funzionano, da anni, in Austria, Svizzera, Germania, Danimarca e Francia; esistono esempi anche in Italia (vedi: Brescia); attraverso essi, è possibile utilizzare il residuo secco (non riciclabile) come una risorsa e,  come tale, in condizione di produrre energia e calore.

Non vi è dubbio, al riguardo, che vanno presi in considerazione soltanto IMPIANTI DI ULTIMA GENERAZIONE; secondo molti scienziati, attraverso l' utilizzo di queste nuove tipologie, i livelli di emissione della diossina e di altre sostanze tossiche e dannose per la salute dell' uomo verrebbero a collocarsi ad un livello molto basso: 10-15 volte sotto il limite di guardia.

Termino, dunque, questo mio scritto, inviando ai pubblici Amministratori della nostra Provincia e della nostra città un sincero Augurio di proficuo lavoro, invitandoli, comunque, a considerare, con Alessandro Manzoni, che:

SI DOVREBBE PENSARE DI PIU' A FAR BENE CHE A STAR BENE; COSI' SI FINIREBBE ANCHE A STARE MEGLIO.

24 Maggio 2007                                                                   Aldo Pastore 

  

PS  Il 30 aprile 2006 Aldo Pastore scriveva sul numero 50 di trucioli 

….Successivamente l’”Opera Giocosa” è venuta meno alla sua ragione d’essere; doveva, infatti, valorizzare il lato minore dei grandi compositori, riscoprire il lavoro di musicisti dimenticati, recuperare opere sparite dai cartelloni; invece si è dedicata alla rappresentazione di opere di notevole livello, ma eseguite anche in altri teatri…..

Ora finalmente sembra se ne si accorta anche la Giunta comunale; infatti il 25 maggio 2007 sul SecoloXIX   l’ assessore alla cultura Molteni ha dichiarato:

«Il mio rammarico è che l'Opera Giocosa abbia abbandonato il suo ruolo di ricerca sul repertorio, di riscoperta di testi dimenticati, di rilancio di opere minori. Oggi forse Savona è considerata una capitale estiva della lirica? Mi pare proprio di no, mentre sino a qualche anno fa era un centro di ricerca riconosciuto in tutta Italia. Insomma, se si è voluto realizzare una trasformazione, non sono sicuro che abbia funzionato».