Esiste un profondo distacco tra quanto è stato realizzato, a livello scientifico e tecnologico, in molte nazioni europee ( ed in alcune esperienze italiane) e quanto viene , invece, attuato nella realtà provinciale savonese.
SMALTIMENTO RIFIUTI: un problema serio e preoccupante

Aldo Pastore

Lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani è  diventato, per l’intera collettività provinciale, un problema serio e preoccupante, in considerazione  delle seguenti motivazioni:

 1) Esiste un profondo distacco tra quanto è  stato realizzato, a livello scientifico e tecnologico, in molte nazioni europee ( ed in alcune esperienze italiane) e quanto viene , invece, attuato nella realtà provinciale savonese.

Infatti , continuiamo a fondare la raccolta e lo smaltimento, prevalentemente, sull’utilizzo delle discariche controllate.

Sull’ arretratezza di questa scelta , mi permetto di ricordare quanto, su questo argomento, ebbi occasione  di scrivere  in data 17 febbraio 1996  ( Pubblicazione: L’altra città):

        va superata la logica e la politica delle discariche ( anche se  controllate); questa scelta va fatta  per tutta una serie  di ragioni che desidero così sintetizzare:

a)         Discarica significa utilizzare la risorsa – territorio e la risorsa -  territorio in un paese  come l’Italia ( e la Liguria in particolare ) è molto scarsa;

b)         Le discariche si stanno esaurendo e realizzarne di nuove  è  difficilissimo, perché, ovunque, si incontra una forte e giustificata opposizione delle popolazioni;

c)         Gli studi  scientifici più  recenti hanno messo in evidenza  che le barriere artificiali, create per contenere le discariche, non sono sufficienti ad impedire la propagazione  dei contaminanti chimici nel suolo e nelle falde acquifere sotterranee; non a caso le legislazioni più avanzate dell’Europa pongono dei limiti notevoli alla costruzione di nuove discariche; peraltro la Comunità  Europea va orientandosi  a considerare la discarica  soltanto come soluzione di smaltimento residuale;

d)         Infine, in Italia, va stroncato  il giro d’affari illegale ( stimato in 14.000 miliardi di lire  all’anno) sul mercato delle discariche; è noto che tale mercato  è gestito, sotto varie forme,  dalla criminalità organizzata ( od ecomafia che dir si voglia); per questa ragione va potenziato il controllo pubblico sulle modalità di conduzione delle discariche  stesse (non importa se gestite da mano pubblica o privata) sino a pervenire  alla totale eliminazione di questo odioso fenomeno.

A distanza di dieci anni da quanto scritto, non  mi resta che confermare l’intero contenuto.

 2) Anche nella realtà savonese va seguita ed attuata la raccomandazione di Giancarlo Pinchera, detta delle CINQUE ERRE:

    a)   riduzione dei rifiuti:

    b)   raccolta differenziata;

     c)   riuso;

     d)   riciclo;

     e)   recupero.

Se non rispetteremo , sino in fondo, i dettami di questa  raccomandazione, corriamo il  rischio di cadere  nella prospettiva  mefistofelica e beffarda, prefigurata  da Italo Calvino nella descrizione  di una delle sue “ città invisibili” e, cioè, di una città  che, per aver voluto rinnovarsi troppo, muore, trasformata nella pattumiera di sé stessa.

In termini concreti, anche la nostra Provincia deve adeguarsi alla Direttiva della Comunità  Europea 31/1999, che suggerisce ai diversi Stati, componenti la comunità, un programma  alternativo  al sistema di smaltimento in discarica o alla combustione con vetero – inceneritori; tale  programma si fonda  sulla raccolta  differenziata , sul recupero della carta, del vetro, della plastica e dei materiali ferrosi, sul conferimento della parte organica e umida al comparto del compostaggio ( per la produzione di un concime di qualità) e sul conferimento della rimanente frazione secca a speciali impianti di incenerimento ( caldaie a letto fluido) o di biossidazione per la produzione  di calore  e di energia alternativa.

E’ sufficiente osservare e conoscere quanto è  stato  concretamente realizzato in Austria, Svizzera, Germania, Danimarca e Francia per toccare  con mano la nostra arretratezza culturale e scientifica.


 3) E’ necessario, tuttavia, aggiungere che, al fine di rendere la raccolta differenziata economicamente accettabile, è  necessario cercare , sul nostro territorio, aziende specializzate  nella trasformazione  del materiale riciclato con conseguente  creazione  delle materie seconde.

Parallelamente, per quanto riguarda il Compost, è  necessario diffondere il suo impiego nelle aziende  agricole ( ortofrutticole e floreali) dell’intera Provincia,  tenendo conto che questo prodotto  possiede capacità fertilizzanti  confrontabili con quelle  delle altre concimazioni attualmente  impiegate.

Queste  innovative  tecnologie porteranno  ad un duplice risultato:

-        un incremento delle attività produttive, con    conseguente aumento dell’ occupazione , specie giovanile;

-        un vantaggio economico per il cittadino che collabora, nel senso che chi più  ricicla, recuperando e differenziando la raccolta dei rifiuti, otterrà uno  sconto sulla tassa raccolta -  rifiuti; è il principio che ispira l’ ecotassa, introdotta, in questi giorni, nella regione Piemonte, ad opera  della Giunta Bresso.

 4) Infine, occorre superare  le grette scelte municipalistiche  o, peggio, campanilistiche oggi esistenti; la soluzione  più  idonea per la raccolta e, soprattutto, per lo smaltimento dei rifiuti deve, per forza di cose, avere una dimensione  sovracomunale, se non addirittura provinciale; in particolare andrà resa omogenea, dal punto di vista tecnico, la raccolta dei rifiuti nei Comuni in cui si articola la nostra Provincia, perché questa scelta rappresenta  il presupposto fondamentale per addivenire  a soluzioni razionali per lo smaltimento dei rifiuti stessi.

In questa direzione si sta muovendo l’operato  dell’assessore provinciale Mimmo Filippi ( che profondamente stimo ed ammiro); ma ho il  forte  dubbio che la sua rimanga una “ voce clamante  nel deserto” e , come tale , non suscettibile di concreti consensi.

Aldo Pastore                                          14 aprile 2006