Amministratori e politici savonesi (Seconda parte)

AMMINISTRATORI E  POLITICI
SAVONESI (Seconda parte)

 

 

 

BECCHI FLAMINIO (14-3-1872 – 13-4-1936)

Ricco di censo, di intelletto, di cuore, ingegnere giovanissimo, non esercitò e, ispirato ai suoi maggiori, preferì votarsi al servizio della sua città. Coperse le più alte magistrature con senno, competenza, signorilità. Sindaco di Savona negli storici anni della grande guerra, trasse la città a incidere pagine imperiture di fede, di resistenza, di assistenza. Conoscitore di molti idiomi, versato in arte, in storia, in numismatica, diede prove elette dell’anima sua complessa. Aperto alle più moderne conquiste, devoto sempre al pubblico bene, al cittadino decoro, operò austeramente e nobilmente schivo, attirandosi l’ammirato affetto di tutti. La sua morte immatura lasciò un grande vuoto. (da Atti della S.S.S. Patria, Vol. XVIII, Tip. Savonese, 1936). 

Il 6 giugno 1908 il giornale savonese «La Favilla» scriveva: «l’lng. Flaminio Becchi è uno dei pochi assessori dell’attuale giunta di cui si può aver stima».

Amò sempre la sua terra natale con un affetto intenso e operoso, e tutta la nobile esistenza, dopo i doveri verso la famiglia, dedicò al bene della sua città. Chiamato con compiti diversi all’amministrazione della pubblica cosa, diede prova di una competenza e di una affabilità non comuni, che gli meritarono presto la fiducia e il consenso generale. Nel 1914 la città lo eleggeva a suo Sindacoed in tale carica rimaneva per l’intero periodo della Grande Guerra, sino al 1919, prodigandosi con tutte le sue energie all’opera di resistenza, esponente animoso dell’anima patriottica del popolo savonese. Alle famiglie dei combattenti e dei caduti erano rivolte le sue premure più sollecite ed il ricordo di questa sua attività non si affievolì mai nell’ammirazione dei cittadini. Sempre pronto a dare il suo contributo negli uffici ai quali dalle Autorità e dalla stima degli amici fosse stato designato, era Membro della Giunta Provinciale Amministrativa, Presidente della Commissione Comunale delle Imposte, Direttore Capo dell’Asilo Infantile Regina Margherita, presidente dell’Acquedotto Savonese, Consigliere della Società Cattolica di Assicurazioni «La Verona», Amministratore della Banca Piccolo Credito Savonese. Dal 1913 resse inoltre la carica di Presidente della Masseria della Cattedrale Basilica ed in questo campo il suo nome resta legato ad importanti opere di decoro del nostro massimo Tempio, precipua fra le quali la costruzione del grandioso organo liturgico. (da L. Bonfiglio, «Noterelle di vita savonese», pag. 148).

 

 

BERLINGERI Cav. Avv. GIOBATTA (1852 – 1900)

Dal 1897 al 1900 fu Sindaco di Savona, ottimo giurista. Morì eroicamente fra le onde infuriate del Letimbro, allorchè, nella funesta inondazione del 1900, ne ispezionava la deserta vallata. (da F. Noberasco, “le strade savonesi” pag 106)

 

 

BOSELLI BENEDETTO  (1768-1826) 

Da Francesco Maria Boselli e da Anna Lanza, coniugi, nacque in Savona Benedetto il 30 dicembre 1768 e morì a Parigi il 17-2-1826. 

Nella sua prima età, dai 12 ai 13 anni, dimostrandosi molto sveglio, suo padre lo mandò a Genova per studiare il commercio presso di una casa di negozianti. Ritornato 4 anni dopo in Savona, fu spedito in altra casa di Banchieri a Bologna, ove stette per due anni consecutivi; quindi dimorò altri due anni a Lione, affine di acquistare maggiori cognizioni intorno al commercio della Francia. Stabilita dal padre in Genova una Società di commercio col Marchese Luca Giustiniani ed altri, il Benedetto fu incaricato di un lunghissimo viaggio in Inghilterra, Portogallo, Spagna, Francia, Germania ed in Italia e procurò alla Società vastissime, lucrose relazioni. Scoppiata nel 1797 la rivoluzione ed il cambiamento del Governo in Genova, fu delegato da quel Governo democratico per la accettazione dell’atto costituzionale. Al 18 dicembre del 1799 fu nominato Amministratore generale di Guerra e Marina, al 26 gennaio del 1800 Commissario generale in Marsiglia; il 13 febbraio dello stesso anno fu spedito in Olanda, in qualità di Ministro incaricato di affari della Repubblica Ligure. Recatosi in quel tempo a Parigi vi si maritò colla Nobil Donna Signora Prevost. Colà partecipò al Comitato di Beneficenza, quindi fu nominato Membro del Corpo Legislativo. Nel 1810 l’Imperatore Napoleone I lo nominò Presidente del Collegio elettorale del Dipartimento di Montenotte in Savona. Nel 1812 scrisse e stampò una: «Nota d’un Italiano agli alti Principi alleati

sulla necessità di una Lega Italiana per la pace d’Europa… ». (da Federico Bruno Atti 1921). 

 


Paolo Boselli

 

BOSELLI PAOLO

Uomo di Stato e patriota (Savona 1838-Roma 1932).Fu insigne giurista, valente storico, e profondo conoscitore delle questioni economiche e finanziarie nazionali. Formatosi alla scuola di Quintino Sella, fu deputato di Savona nel 1870, sedendo poi costantemente al centro destro e volgendo la maggiore sua attività politica allo studio e alla preparazione di riforme sociali. Fu perciò carissimo al Crispi, pur non militando nel di lui partito; e fu con lui ministro dell’Istruzione nel 1888, dell’Agricoltura nel 1893, delle Finanze nel 1894. Fu con Pelloux ministro del Tesoro nel 1899 e col Sonnino ancora all’Istruzione nel 1906, portando in ogni campo i frutti della sua geniale e operosa attività. Eletto nel 1907 Presidente della «Dante Alighieri», consacrò la maggior parte del suo lavoro all’opera di risveglio del sentimento nazionale nell’interno del paese ed all’estero; ed il 20-5-1915 invitava la Camera Italiana a votare « Il compimento dei destini nazionali ». Presidente del Consiglio dei Ministri dopo la caduta del gabinetto Salandra, fece tenace opera di propaganda nazionale per la resistenza ad oltranza nella fiducia della vittoria finale, che doveva coronare il magnifico sforzo militare e civile del suo popolo. Collare della SS. Annunziata nel 1916, senatore del Regno nel 1921, continuò fino all’ultimo a prender parte ai lavori parlamentari e fu relatore al, Senato del progetto per l’approvazione dei trattati Lateranensi. (da Diz. UTET 1933). 

Ingegno precocissimo, letterato, poeta, giurista, ebbe, giovanissimo importanti incarichi pubblici. Deputato nel 1870. Senatore del Regno, cinque volte Ministro, capo del Governo ne’ fortunosi 1916-1917, si rivelò statista sommo. Capo della «Dante Alighieri» per lunghi anni, sparse ovunque i diritti, le glorie, il desiderio d’Italia. Scrittore, oratore magnifico, amato da tutti gli Italiani, lasciò ad essi esempi mirabili di fecondo, altissimo patriottismo. (da F. Noberasco, «Savonesi illustri», pag. 11). 

Paolo Boselli, morto a Roma il 10 marzo 1932 all’età di 94 anni. Insigne giurista, brillante oratore, statista di eccezionale attività, cinque volte ministro e, a 78 anni, presidente del Consiglio dei Ministri, per 62 anni membro autorevole della Camera e del Senato, è considerato il più eminente uomo politico savonese. I suoi interessi spaziarono nei campi più diversi, dagli interventi per l’allargamento del suffragio elettorale, all’inchiesta volta a promuovere lo sviluppo della marina mercantile, dai progetti di legge per la scuola a quelli dell’agricoltura, l’industria, il commercio ecc. Nel 1870, sensibile ai problemi sociali che stavano sorgendo in Italia, propose un’inchiesta per conoscere con precisione il tenore di vita degli operai, i loro compensi e orari, l’impiego dei fanciulli e donne, soggetti a regolamentazioni vaghe e del tutto insufficienti. (R. Aiofi). 

Il 30 dicembre 1934 venne effettuata l’inaugurazione della lapide alla memoria di Paolo Boselli nella casa di piazza della Maddalena ove nacque l’insigne statista. Alla solenne cerimonia presenziarono tutte le Autorità: il Prefetto, il Vescovo, il Federale, il Podestà, il Preside della Provincia e le Presidenze dei tre Sodalizi promotori: Società «A Campanassa», la Sezione Savonese della «Dante Alìghieri» e la Società di Storia Patria. 

Ecco il testo della lapide dettata dall’avv. Angelo Barile: 

Dall’ingegno e dall’opera 

di Paolo Boselli 

Meritatamente asceso

ad altezza di pubblici Uffici 

Trasse Savona

 Orgoglio di Madre

Il ricordo di sua vita 

Divenuta luce

Nei cieli della Patria 

Fa chiara e insigne

nel cuore della Città

Questa casa in cui nacque

il dì 8 giugno 1838.

 (da L. Bonfiglio, «Noterelle di vita savonese», pag. 120).   

 

 

BRIGNONI GIUSEPPE (Savona 1845 – 1919)

Giuseppe Brignoni, cav, uff. Sindaco di Savona fu un ottimo amministratore, eletto nel 1887 tenne la carica fino al 1889; vi ritornò nel periodo 1893-1895, mentre si discuteva un nuovo e segnalato periodo di attività alla storia amministrativa di Savona. Animato da forte sentimento verso la sua città nativa, il Brignoni si propose di dedicare l’ingegno e l’opera sua a realizzarne le sorti con un indirizzo consentaneo al voto dei cittadini, in riguardo sia al rinnovamento edilizio, sia al favoreggiamento delle industrie, sia all’incremento della pubblica istruzione. Dette grande spinta allo sventramento degli antichi e luridi quartieri dei Cassari e Calderai e alla formazione colà delle vie Pietro Giuria e Giovanni Caboto; si occupò con tutta lena dell’ultimazione della grandiosa via Paleocapa, verso il mare e propugnò presso il governo la sistemazione del porto e la preparazione· dello stesso all’avvenire del paese. Nel 1895 era presidente del Comitato «Pro Boselli». Nel 1899 era Consigliere Provinciale. (A. Bruno).

 

Tratto da  STORIA DI SAVONA di Nello Cerisola (editrice LIGURIA) e SCHEDARIO UOMINI ILLUSTRI IN SAVONA di  E. Baldassarre e Renato Bruno (A campanassa)

 

Condividi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.