Alluvioni storiche del Letimbro
ALLUVIONI STORICHE DEL TORRENTE LETIMBRO |
RIFLESSIONI SUL PRESENTE E SUL FUTURO
(Nona parte)
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Debbo dirvi, carissimi amici, che in questi ultimi giorni di ottobre, ho incominciato a rivedere, dapprima con un’istintiva superficialità, l’archivio letterario e fotografico della mia famiglia, il quale, da anni giace, muto e solitario, in un mio personale angolo abitativo. Ma, debbo subito precisare che l’iniziale superficialità si è, molto rapidamente, trasformata in una eccezionale curiosità e, soprattutto, nella voglia di sapere e di conoscere. Rivedere, oggi, parenti e personaggi di un recente passato e riscoprire, in particolare, molti atavici ambienti (vincolati, in qualche modo, alla mia fanciullezza e giovinezza) mi ha fatto sussultare ed, istintivamente, mi ha indotto a presentarli anche a i miei carissimi amici lettori. Tra il notevolissimo materiale rinvenuto e riscoperto, mi ha particolarmente impressionato un piccolo libro, a firma di Giovanni Mario Spano e così intitolato: IL CLUB OPERAIO DI LAVAGNOLA
I CENT’ANNI DELLA SOCIETÀ DI MUTUO SOCCORSO
“LIBERTÀ E LAVORO” 1881 – 1981
Presento, subito, alla vostra cortese attenzione, queste tre fotografie: Foto pagina 14
Le lavandaie presso i “treuggi” dalla borgata (1916 circa)
Foto pagina 12 Un caratteristico aspetto di Lavagnola col torrente Letimbro, occupato dai panni delle laboriose lavandaie (1910 circa)
Foto pagina 60 Anni venti: lavandaie lavagnolesi sul greto del torrente Letimbro
Dopo l’iniziale osservazione, vi invito, carissimi amici, a riflettere, per qualche minuto, sul profondo significato storico e sociologico di queste fotografie. Osservate, per esempio, nella foto di pagina 14, l’aspetto fisico e comportamentale delle lavandaie ed, allora, voi le immaginate pronte a lavare i panni, a batterli con il “battuiesu” (che tengono in mano) per togliere loro le pieghe e, successivamente a distenderli sotto il calore e la luce del Letimbro (foto pagina 12) per riconsegnarli, infine (la cosiddetta “resa”) alle legittime proprietarie della biancheria, a loro affidata. MI permetto semplicemente di aggiungere alla vostra riflessione che queste fotografie contengono, dunque, nella loro intima essenza, un piccolo trattato di sociologia. Emerge, in queste foto, un piccolo, ma significativo accenno alla nascita, alla crescita ed, infine, all’affermarsi del decisivo ruolo femminile della nostra società Ma la fotografia di pagina 60 (lavandaie lavagnolesi sul greto del torrente Letimbro) è per me molto importante, non soltanto perché presenta, davanti a ai miei occhi, la zia Giovanna (sorella di mio padre) in posizione centrale nella foto, ma anche perché la foto dimostra che il greto del torrente Letimbro era, in allora, anche il luogo di ritrovo dell’intero quartiere, dove, non soltanto le donne, ma anche gli uomini, potevano incontrarsi, riflettere e discutere sugli argomenti e sui problemi della loro vita quotidiana. Ma, scorrendo, con rinnovato interesse, il mio sguardo verso l’archivio fotografico e letterario della mia famiglia, ho riscoperto, con un autentico brivido emozionale, queste altre quattro fotografie Foto pagina 54 Piazza Lavagnola durante l’inondazione del 13 giugno 1920
Foto pagina 56 Inondazione del 1920: via Santuario e sullo sfondo la cappella di San Martino
Foto pagina 58 Piazza Lavagnola dopo l’inondazione del 1920:
sullo sfondo il vecchio giardino della società
Foto pagina 69
dal libro “L’altra città”
L’ alluvione del 1992
Tutte queste documentazioni fotografiche mi inducono, quasi fatalmente, a parlare ed a discutere, con gli amici lettori, sul tema delle ALLUVIONI STORICHE DEL TORRENTE LETIMBRO Tutto questo sembrerà strano ed, addirittura paradossale ai giorni nostri, tenendo conto che, nei giorni scorsi, sono comparse, sui quotidiani nazionali e locali, le seguenti notizie:
Ma io desidero assicurare i miei amici lettori che non voglio e non desidero andare contro-corrente – desidero assicurare che ritornerò a scrivere sul tema: Il torrente Letimbro e la sua siccità nelle prossime parti di questa pubblicazione. Di conseguenza, oggi termino questo mio lungo scritto, con il ricordo storico delle alluvioni del Letimbro nei secoli scorsi. Ecco le date: 1330- 1425 – 1552 – 1581 – 1615 – 1620 (piena, quest’ultima, che ha comportato il deflusso di tre milioni di metri cubi d’acqua in un sol giorno) 1643 – 1648 – 1651 – 1653 – 1654 – 1667 – 1701 – 1703 – 1705 – 1717 – 1725 – 1780 – 1858 – 1879 – 1900 – 1920 – 1992. Vale, forse, la pena di riprodurre la descrizione fatta dal “Saggiatore” (giornale Savonese dell’epoca) dell’alluvione del 19 agosto 1858: “Questa mattina, verso le ore cinque, un furioso temporale si rovesciava sul territorio di Savona, che, ben tosto, apparve come sprofondato in un diluvio di acque. La dirottissima pioggia durò fin verso le nove, e poco dopo I’aria compariva rasserenata… Dove più infuriò la violenza delle acque si fu nel borgo di Lavagnola, che presenta tale aspetto lugubre di rovine e di distruzione, per cui riprodurre riconosciamo. impotente ogni magistero di umana parola… Le ville circostanti a questo borgo non sono più che un vasto pantano o un letto di un ruinoso torrente. Case ruinate, altre minacciate di rovina e, quasi tutte, mancanti del primo soffitto. Qua e là cumuli di suppellettili casalinghe, di oggetti commerciali e strumenti da lavoro, trasportati fuori dalle abitazioni …… Ma ciò è nulla ancora, pensando alle morti di umane creature colte all’impensata da quell’inondazione tra le pareti domestiche”.
30 ottobre 2017 Grazie a tutti cari amici lettori, arrivederci alla prossima settimana, avvertendo che pubblicherò integralmente un articolo, scritto nell’ormai lontano 12 agosto 2006, così intitolato: “LA TUTELA DELL’ARMONIA AMBIENTALE
DEL TORRENTE LETIMBRO”
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