Alcol, quanto ne possiamo bere?

 
PILLOLE DI SALUTE di Giorgio Menardo
Da Il Letimbro
Alcol, quanto ne possiamo bere?

 

PILLOLE DI SALUTE di Giorgio Menardo

Giorgio Menardo da Il Letimbro

 Alcol, quanto ne possiamo bere?

“Il 6 agosto scorso, l’Università di Harvard ha pubblicato un’interessante messa a punto su alcol e salute sulla base delle ricerche più recenti. Per milioni di persone l’alcol (vino, birra, o altro) è parte integrante del pasto ed è un ingrediente indispensabile per eventi sociali, come compleanni, anniversari, matrimoni, brindisi di ogni tipo. Questo nonostante i ben conosciuti effetti dannosi di un consumo eccessivo della  sostanza. Gli effetti  negativi dell’eccessivo consumo di alcol sono noti: malattie del fegato che vanno dalla steatosi al cancro del fegato passando per la cirrosi; aumentato rischio di ipertensione arteriosa, malattie del cuore e demenza nonché certi tumori (dell’apparato digerente, del fegato e della mammella) e pure incidenti (dalla guida alle cadute); inoltre c’è pure il calo delle capacità di giudizio con conseguenti comportamenti “pericolosi” nel sesso o nell’uso di sostanze stupefacenti.

 


 

 L’eccessiva assunzione di alcol aumenta poi la depressione, l’ansia e la dipendenza e infine l’alcol ha effetti molto dannosi sullo sviluppo del cervello del bambino se la madre beve in gravidanza. Ma l’alcol ha anche effetti positivi? Si, li ha, sempreché sia assunto in quantità moderata: l’alcol è sempre stato considerato un “lubrificante sociale” capace di facilitare i rapporti a tavola o in altre occasioni quando si incontrano amici o anche sconosciuti dando a chi lo beve un senso di benessere che mette ;a proprio agio. E ci sono anche altri effetti positivi sulla salute: quantità moderate di alcol riducono gli attacchi cardiaci, gli ictus cerebrali, le morti improvvise cardiache, il rischio di  diabete, e i calcoli biliari. Nonostante questo nessun medico consiglia a un non bevitore di iniziare a bere, o a un bevitore moderato di aumentare le  dosi. Questo perché gli studi citati esprimono solo delle correlazioni e non effetti causali sicuri ed è impossibile  sapere prima chi può trarre qualche modesto vantaggio da piccole quantità di alcol e chi, invece, ne avrebbe dei danni.

Ma quanto si può bere? L’unità di misura scelta è l’Unità alcolica che contiene 12 grammi di etanolo e corrisponde a 120 cc di vino a 12 gradi (un bicchiere piccolo) una lattina di birra da 330 cc a 4.5 gradi o a 40 cc di superalcolico a 40 gradi. Si considera moderato bevitore un uomo che assume due unità al giorno e una donna che ne assume una.

Questa differenza non è dovuta al fatto che le donne normalmente pesano meno degli uomini, ma perché esse producono meno Alcol Deidrogenasi, l’enzima che metabolizza l’alcol, e quindi lo eliminano più lentamente, inoltre il corpo femminile ha una maggiore quantità di grassi che trattiene l’alcol. Un nuovo studio ha dimostrato che coloro che bevono più di 7 unità alcoliche la settimana, indipendente dal genere maschile o femminile, hanno più ictus, aneurismi fatali, malattie di cuore e morti di coloro che ne bevono meno. Bevendo da 7 a 14 unità alcoliche alla settimana la speranza di vita si riduce di sei mesi, bevendo 14-25 unità alcooliche a settimana la vita si accorcia di 1-2 anni. Chi supera le 25 unità la settimana vive 4-5 anni meno. Il problema non è solo l’accorciamento della vita quanto la qualità visto l’elenco di malattie provocate. Ma prima di finire una buona notizia: uno studio molto recente dimostra che coloro che bevono da una a tre unità alcoliche alla settimana hanno meno tumori e altre cause di morte di chi assume meno di un’unità alcolica.”

GIORGIO MENARDO da Il Letimbro


 Il  Letimbro di ottobre, uscito nei giorni scorsi, apre con un’intervista esclusiva al vescovo”

“Marino sul suo primo anno e mezzo alla guida della nostra diocesi, sulle iniziative future e soprattutto sulla sua nuova lettera pastorale “Cominciare e ricominciare” che consegnerà durante la veglia di sabato 27 ottobre in Cattedrale. In primissimo piano anche la “corrispondenza speciale del vicario generale don Angelo Magnano appena rientrato dal pellegrinaggio diocesano inTerrasanta e un’inchiesta sullo stato di pulizia di rii e torrenti del territorio in un periodo critico comel’autunno.

Nelle pagine di città uno speciale sulla situazione di Savona e del Ponente dopo il crollo del ponte Morandi a Genova, tra criticità e risposte efficaci, il recupero di due importanti realtà cittadine: il palazzo Della Rovere – Santa Chiara (e l’ex ospedale san Paolo) l’intervista al neoassessore alla cultura di Palazzo Sisto Doriana Rodino e ancora dai territori l’ipotesi del biodigestore nel sito della centrale di Vado che suscita polemiche e quello della rotonda ad Albisola Capo. Ne Il Leggio ampio spazio alle stagioni teatrali al via questo mese, esclusiva sull’inaugurazione del chiostro della Sistina dopo i recenti restauri, un incontro sul San Giacomo e due concerti “olandesi” a Savona e a Spotorno. Nelle pagine di chiesa in esclusiva la bella iniziativa dei week-end vocazionali a Cogoleto, le iniziative del mese missionario, uno speciale approfondimento sulla con danna della pena di morte inserita nel Catechismo da Papa Francesco e l’intervista al priore diocesano uscente Milly Venturino. Il Letimbro si trova in edicola, in molte chiese e alla libreria Paoline o si può ricevere ogni mese in abbonamento.

 

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