Alassio – Il comitato “PRO TOMMASO A CASA”
Costituito ad Alassio il comitato a favore del rientro a casa di Tommaso.
Il comitato si chiama “PRO TOMMASO A CASA”
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Costituito ad Alassio il comitato a favore del rientro a casa di Tommaso. Il comitato si chiama “PRO TOMMASO A CASA” Costituito ad Alassio il comitato a favore del rientro a casa di un bambino, che chiameremo Tommaso, ma potrebbe chiamarsi diversamente. Il comitato si chiama “PRO TOMMASO A CASA” Da mesi perpetrata un’ingiustizia causata da dichiarazioni non confortate da referti medici. I fatti: nell’ottobre del 2016, presso la casa che i nonni di questo bambino avevano affittato ad Imperia per dare la possibilità alla figlia di studiare e nello stesso tempo essere vicina al figlio, c’era stata una discussione animata tra la madre e la stessa figlia.
La madre sosteneva che la figlia non dovesse uscire quella sera ma dovesse rimanere a casa. Una normale discussione tra madre e figlia, cosa che accade tutti i giorni in tutte le famiglie. La figlia, in cura presso il Gaslini per problemi di salute, che la rendono fragile emotivamente, pur di uscire, chiamava i carabinieri, raccontando la “favola” che la propria madre la aveva picchiata. La madre è affetta da Sclerosi Multipla, ed è uscita recentemente per mezzo di una operazione da una patologia neoplastica, e quindi è l’ultima persona che poteva alzare le mani nei confronti della figlia. I Carabinieri disponevano il ricovero immediato presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale di Imperia, dove non venivano accertate né a Lei né al bambino alcun tipo di lesioni o lividi. La discussione tra madre e figlia è assolutamente ascrivibile a normale dialettica tra una figlia adolescente ragazza madre post parto (il bambino aveva, alla data dei fatti 10 mesi) e una madre. Peraltro La mamma del bambino ha più volte dichiarato, anche per scritto, di aver sbagliato a voler chiamare i Carabinieri, ammettendo la Sua bugia, dichiarando anche davanti a un Giudice del Tribunale di Imperia, “la ragione per cui sono in comunità è un litigio con mia madre, superato subito dopo: il mio rapporto con i genitori è ottimo, infatti trascorro con Loro la mia giornata dopo l’uscita da scuola”. A questo punto, pur con il mancato riscontro al Pronto Soccorso, scattava automaticamente la procedura di affidamento della madre e del bambino ai servizi sociali, che ne disponevano per entrambi il trasferimento in una “casa famiglia” nell’entroterra di Sanremo. Il concreto rischio che ora esiste, e per il quale si è costituito questo comitato a difesa del bambino, è che, per un episodio inesistente, accertato clinicamente dal Pronto Soccorso, quale mai avvenuto, il bambino venga strappato alla madre e ai nonni per essere affidato ad una famiglia “estranea”. Non solo, da quando la ragazza di 21 anni è in Comunità, oltre ad avere il disagio della lontananza dalla scuola e a doversi gestire in proprio senza l’aiuto dei genitori, è rimasta nuovamente incinta, quindi, invece di essere educata ed aiutata, ha peggiorato la Sua condizione. I genitori della madre del bambino, nonni del bambino, hanno chiesto l’affidamento del bambino, nonostante non ci siano state reali situazioni tali da dover allontanare la figlia con il bambino dai genitori. Il comitato Pro Tommaso a Casa nasce ad Alassio per supportare la famiglia che “deve” necessariamente ricostituire il nucleo famigliare originario, dove sempre è regnato amore e serenità, soprattutto per il bene supremo del bambino e la stabilità psicologica della mamma. Il comitato metterà in atto tutti gli strumenti a Sua disposizione per evitare che venga compiuto un abuso di proporzioni macroscopiche. Alassio, 20.08.2017 Il Comitato Pro Tommaso a Casa. Marco Melgrati Responsabile rapporti con la stampa https://www.facebook.com/protommaso.acasa.3/posts/110553506354896 |