Alassio
Cara Alassio come ti vorrei…
Proposte e pungoli di Silvio Viglietti su “Rivisto”
E’ la più longeva stella Michelin della provincia
Quando scrisse “Sogno di una notte di mezzo inverno”
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Cara Alassio come ti vorrei…
Proposte e pungoli di Silvio Viglietti su “Rivisto”
E’ la più longeva stella Michelin della provincia
Quando scrisse “Sogno di una notte di mezzo inverno”
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Alassio- Per gli alassini, gli affezionati clienti buongustai, non ha bisogno di presentazione. Silvio Viglietti una vita spesa da pioniere del turismo e della ristorazione. Una vecchia cartolina (vedi) ricorda che il ristorante “Il Palma” risale al 1922, alla stessa famiglia. |
Nel 1938 il menù ricordava la “cucina ligure-provenzale, basata sulle erbe aromatiche fresche, verdure, vino, olio d’oliva, senza burro, né panna, né droghe orientali”. Il Palma ha il curriculum più longevo (e prestigioso) di assegnazione Stella Michelin della provincia di Savona. Autorevole guida distribuita in Europa e nel mondo. Silvio Viglietti, da sempre osservatore e testimone della vita, della realtà cittadina, dell’evolversi dei tempi. Senza farsi coinvolgere nella corrida politica. Da operatore commerciale dell’eccellenza, il suo contributo l’ha dato con la coerenza, il buon esempio. La serietà ed anche l’autocritica. Come pochi altri imprenditori del turismo locale mai appassionati alle diatribe sterili, ai personalismi esasperati in un’Alassio dove non mancano i campioni, a volte veterani e inossidabili. Oggi l’avvocato-chef Viglietti ha scelto “Rivisto”, il mensile del giornalista- concittadino Daniele La Corte che sta riscuotendo crescente successo di lettori e di autorevolezza, per sferzare, ma soprattutto proporre (vedi… lettera). Parlando non di alchimie, di luna nel pozzo, bensì di fatti concreti, di interventi possibili, utili alla comunità e al turismo autentico. In lista d’attesa da troppo tempo. Nessun mugugno. Lasciamo perdere quello che ormai è stato distrutto per sempre, ovvero l’habitat qualitativo di un certo turismo. Si è perso qualità ambientale, strategie vincenti, come accade in tante località che hanno saputo valorizzare anziché deprezzare, preoccupandosi di salvaguardare il futuro nei secoli a venire. Il rispetto, l’omaggio che merita il personaggio Viglietti suggerisce una considerazione, un auspicio. Si faccia tesoro delle proposte, del garbato, educato, moderato ultimo appello di un ‘addetto ai lavori’. Manco a dirlo, si rifletta sul contenuto complessivo della “fotografia Alassio”, descritta da un autore animato soltanto dal grande amore per il suo lavoro e per la sua città. La competenza e l’esperienza vissuta. Dal ruolo di testimone. Oggi come ieri. E a rimarcare l’impegno professionale dell’avvocato Viglietti, così comunemente chiamato, col suo inesauribile bagaglio di ricordi, ripubblichiamo quanto scrisse con acume sull’Alassino (vedi….) il 3 aprile 1984, dal titolo “Sogno di una notte di mezzo inverno”. Un sogno da rileggere, forse attuale e purtroppo da ‘libro dei sogni’. Sognava, una seduta consigliare. Eletto sindaco, pronunciava uno stringato discorso: “Cari amici, vi ringrazio della fiducia che volete darmi, ma vorrei prima esporvi il mio pensiero, perché come sindaco voglio essere e restare al di sopra delle parti e curare gli interessi della città, prendendo le idee buone da qualsiasi parte provengano…”. Già le idee buone…. 27 anni dopo, con una lettera senza il contributo di Morfeo, dio dei sogni, Silvio Viglietti, con le sue primavere alle spalle, inoltra via “Rivisto” una chiarissima richiesta di collaborazione e di unità ai concittadini, agli operatori, ai politici tutti, nessuno escluso. Non sappiamo quanti gli abbiano già risposto, lo abbiano ringraziato e condiviso il suo appello disinteressato. Un grazie lo merita per lo stile, la saggezza, la concretezza, è il minimo che gli si possa subito riconoscere. Ovviamente non basta. Fatti e non parole, slogan popolare, poco praticato da tanti anni da chi riveste ruoli pubblici. Con le immancabili eccezioni. Ognuno è chiamato a dare il proprio contributo propositivo, così ci ha insegnato Silvio, simbolo della vecchia e gloriosa (ai suoi tempi) Alassio. E c’è da scommettere che resterà tenace e sagace fino all’ultima chiamata dall’alieno. R.T.
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