Alassio

Nella “città Muretto” le persone serie,coerenti,non straparlano,non promettono
Alassio, la guida illuminata del turismo
Tra miliardari cinesi e tre nuovi super hotel di lusso
Viaggio da diavolaccio tra meravigliosi annunci, tutti scritti nero su bianco,
con migliaia di depliant in cinese e gli aerei pronti a decollare per Villanova

Nella “città Muretto” le persone serie,coerenti,non straparlano,non promettono
Alassio, la guida illuminata del turismo
Tra miliardari cinesi e tre nuovi super hotel di lusso
Viaggio da diavolaccio tra meravigliosi annunci, tutti scritti nero su bianco,
con migliaia di depliant in cinese e gli aerei pronti a decollare per Villanova
  

Alassio- Le persone serie, affidabili, coerenti non straparlano mai. Prendiamo l’esempio del turismo, fonte economica primaria per migliaia di famiglie. Almeno dal 2002 è in trepida attesa di “rilancio” dopo quella che fu una stagione da incorniciare come rese noto l’ultimo direttore generale dell’Apt, Riviera Ligure delle Palme, Emanuele Ravina. Che, per “motivi personali”, scelse di andarsene l’8 novembre 2005. E dal turismo politicante è stato “espulso”, pare a vita.

Invece il senatore della Repubblica e sindaco albissolese, Franco Orsi, Popolo della Libertà, ha le idee chiare sul futuro della nostra industria turistica. Ha dichiarato a Bruno Lugaro del Secolo XIX il 28 marzo 2008: “La sinistra anche in Liguria e nel savonese in particolare, è per un turismo di massa, popolare, noi siamo sempre stati per un turismo di qualità”. Questo si che è una persona seria!

E’ colpa della sinistra se hanno costruito qualche alveare umano di troppo. Ecco il motivo del fallimento del binomio ambiente-turismo che premia, dicono le cronache del pianeta, i virtuosi. Mentre i temuti palazzinari ponentini, è arcinoto, sono tutti pro “verdi ambientalisti” o della sinistra estrema.

Marco Melgrati, architetto imprestato alla politica o meglio al berlusconismo ortodosso della legalità, il più mediatico e pindarico sindaco – ovviamente secondo soltanto al suo capitano primatista Angelo Vaccarezza – si è cosi espresso con Angelo Fresia su La Stampa di lunedì 9 agosto 2010: “La nostra provincia deve scegliere se essere un cimitero degli elefanti, un gerontocomio oppure una terra dove fare turismo di qualità e soprattutto con i giovani, con la movida, con tanta musica. Grazie alla sinistra siamo diventati un pensionato per i turisti”.

Da parte sua capitan Angelo Vaccarezza, in ogni occasione pubblica, da gran condottiero dell’Amministrazione provinciale – dopo i disastri del predecessore Marco Bertolotto primario ospedaliero, unico candidato al concorso e designato in pieno agosto non si stanca di ripetere: “Avremo anche fatto qualche piccolo sgarbo all’ambiente, ma la Riviera rimane la terra più bella del mondo”, nonostante i detrattori di sinistra. Più lampante di cosi!

Rituffiamoci nella guida illuminata della “politica nobile e alta” alassina, ormai superpremiata e collaudata dall’inossidabile consenso elettorale. Vale a dire, amministrano bene e devono essere incoraggiati. Un principio sacrosanto, le persone che non parlano a casaccio, mantengono gli impegni, non devono essere tradite dagli elettori.

Cosi Trucioli Savonesi, blog della “cupola e dei poteri forti”, è lieto di dare la possibilità ai lettori di farsi un’idea di cosa leggono, a volte, sui giornali più autorevoli, indipendenti dal “solito giro” e dai grembiulini tornati in gran auge con radiosi risultati nelle redazioni.

Trucioli ha scoperto perché Alassio è scampato al “gerontocomio”: qui fiorisce e non cala il faro della “movida”, come ai bei tempi di Villa Romana, del Roma Roof Garden e Roma Night, Tabù, Caprice, Whisky a go go….

Consigliato proseguire la lettura per divertirsi. Il turismo cittadino va forte, nonostante ostacoli, insidie, sgambetti della sinistra disfattista. Un nome per tutti, Giancarlo Garassino, democristiano della prima ora, ma pur sempre di sinistra. Oppure quel giornalista, tra le memorie storiche cittadine, di nome Daniele La Corte. Dipendesse da lui altro che “turismo di qualità superiore”! Al punto che non è “gradito” né a destra, né a sinistra, lo vogliono inoffensivo e basta. Al massimo cagnolino da guardia.

Giancarlo Garassino

Ora raccontiamo i fatti, andiamo al sodo. E’ il 23 settembre 2005, titolone (vedi….)Alassio cerca clienti in Cina. Iniziative promozionali a Shanghai e Pechino. … il tradizionale turismo tedesco e di altri paesi europei segna il passo”. Come attrarre i cinesi? Noi dei poteri forti un’idea vincente l’abbiamo. C’è ancora del verde in centro e in collina, a Moglio, Solva, Vegliasco, Caso. Valorizziamo, abbelliamo con qualche monolocale e bilocale, al massimo villette con piscina, proponendoli in lotteria proprio ai cinesi, appassionatissimi del gioco. Sarà boom di turisti.

I nostri super esperti nostrani hanno scommesso sulla rivista Orizzonte Italia, con la pubblicazione di alcuni servizi promozionali che mostra “Alassio vivibile, rispettosa dell’ambiente e della tradizione, con i suoi ospitali hotel, la sua storia, l’offerta di negozi di lusso”. Alla fiera di Shanghai e poi a Pechino, assicurava il sindaco Melgrati, proporremo un progetto efficace, partendo dalla promozione.

Le potenzialità del mercato cinese sono sotto gli occhi di tutti e Alassio ha le carte in regola, grazie alla intelligente politica turistica dei suoi “illuminati”.

Anche se qualche piccola discrasia rimane. Dichiarava Paolo Rovere dell’hotel Enrico, il 7 aprile 2009, all’inviato del Secolo XIX, Eugenio Agosti: “Albergatori ed esercenti per 40 metri quadrati di dehors paghiamo cinque mila euro all’anno, per 23 metri lineari di spiaggia se ne pagavano 1.500. Ma per favore e si lamentano, gridano al disastro dei bilanci per i canoni demaniali….”

Già la Cina non è proprio dietro l’angolo? Nessun serio problema. Ci pensa (anzi ci avrebbe pensato) , sempre seguendo le spassionate cronache locali, il presidente dell’aeroporto di Villanova, Piero Balestra. Eccolo: “Non dobbiamo andare a prenderli in Cina, ma accoglierli in un aeroporto italiano o europeo e poi accompagnarli a Villanova, da qui all’albergo e si dovrà studiare un’accoglienza personalizzata. Noi come aeroporto siamo pronti, si può partire anche subito…”. Ma subito dopo è partito lui, il “loggista” avvocato Marson gli ha concesso il ben servito, dopo tanti anni di servizio l’ha sfrattato. Bisogna riconoscere che ha avuto coraggio, il ragionier Piero era il solo, con Mauro Zunino, ad avere libero accesso alla scaletta, quando atterrava il nostro amatissimo ministro imperiese, anche lui diventato ex per un altrettanto ingrato destino.

LA “PARTENZA” DI MAIELLANO E MELGRATI

Epilogo. Il sogno si è avverato, Alassio invasa dai cinesi; albergatori, esercenti, commercianti che non stanno più nella pelle dalla gioia. Alberghi pieni e “casse” stracolme. Trovato il filone della resurrezione.

E’ il 12 settembre 2006, un anno dopo l’annuncio di cui sopra. Il benemerito e disinteressato concittadino Giuseppe Maiellano dice in un tripudio di applausi “Ora subito un tavolo con le categorie economiche per studiare le strategie”. Stiamo raccogliendo i risultati positivi e palpabili della visita di una delegazione (e promozione) in Cina. Ed ancora più serioso: “Con il sindaco Melgrati non abbiamo perso tempo, si è preso la decisione di stampare in cinese subito alcune migliaia di depliant ed il lavoro è stato direttamente commissionato ad un cinese che opera ad Alassio il quale è già in contatto con gli operatori del suo paese…”.

Che fortuna avere pubblici amministratori di questo calibro. Non hanno neppure avuto bisogno di aspettare una statistica divulgata solo qualche giorno fa dalle agenzie di stampa; i “nostri” sapevano di poter contare su 800 mila multi milionari (in dollari) cinesi e su 1.300 ultra miliardari (in dollari). Ansiosi di conoscere le “aquile umane” alassine. (vedi.Alassio punta al turismo cinese)

ECCO IN DIRITTURA D’ARRIVO TRE NUOVI GRAND HOTEL

Nulla è lasciato al caso. Solo per follia della bieca sinistra è stata annunciata per sei volte (via stampa e web) l’apertura del ristrutturato Grand Hotel. La prima ouverture doveva essere a luglio 2007, seguita da una gran mole di articoli dal 6 gennaio 2007.

Ma calma e sangue freddo. Il 19 novembre 2005 un raggioso sindaco Melgrati poteva a tutta pagina proclamare: “Cinque società lottano per aggiudicarsi la gestione del nuovo Grand Hotel”. E altro verbo: “La notizia ha una valenza importantissima, mette fine alle voci assurde che ad Alassio sia difficile trovare un investitore qualificato per gestire una struttura alberghiera”.

Già, ne parleremo in una prossima puntata. Che fine ha fatto quel gestore sbarcato al G. H. Mediterranèe? Avete più letto qualcosa dopo i primi fuochi artificiali che descrivevano una fuga dai contorni grotteschi ed una titolare (Maria Teresa Marchisio) letteralmente imbufalita per il “buco” lasciato e la beffa? Tutto questo accade quanto il “turismo fa forte”. Ed arrivano i miliardari cinesi.

Eppure bisogna correre, continuare ad addolcire il paesaggio con “casette”, meglio alla Melgrati, ma anche con nuovi grand hotel annunciati da tale Giovanni Aicardi (vedi.Secolo XIX del 23 giugno 2006).

Giovanni Aicardi

Titolo: “Alassio, in arrivo due nuovi grand hotel e case per giovani”. Parola del neo assessore della giunta Melgrati, Giovanni Aicardi appunto che in modo esplicito dice di non voler perdere tempo e puntare ad un hotel extra lusso (sic!) a levante della città ed un secondo a ponente, oltre a quello già noto in piazza Partigiani. Individuate pure le aree. Nella zona adiacente, risulta scritto, il dancing La Capannina (sarà per questo che lo storico locale non riaprirà più i battenti?). E giù altri particolari. Un quattro stelle lusso (sempre cosi, guai ai quattro stelle comuni!) con 200 camere.

E poi come non regalare agli attenti lettori l’esistenza di una multinazionale che vuole costruire, all’ingresso di levante, un Wellness Resort”, villaggio esclusivo in grado di riportare, con gli altri grand hotel, “un turismo elitario (sic!) all’ombra del Muretto”.

Senza dimenticare, e ci mancherebbe altro, quando mai si sono dimenticati di “dare un tetto ai giovani alassini mettendo mano ai progetti di edilizia popolare”.

Fermi tutti! La saga dei super hotel non è finita. Corriamo al 3 febbraio 2009, terzo annuncio de La Stampa (vedi….):Oltre alla creazione di numerosi bed & breakfast, di nuovi residence e nuovi alberghi, a Santa Croce sorgerà un grand hotel di lusso a cinque stelle…”.

Turisti cinesi a volontà (vedremo in seguito, altre puntate, annunci analoghi per russi e indiani, svizzeri ed austriaci…), resort ed alberghi da favola. Il segreto dei segreti? I Melgratiani di ferro hanno letto i consigli di un esperto vero che Daniele La Corte aveva intervistato per Il Secolo XIX, il 27 maggio 2005. Si tratta di Antonio Marson, per dieci anni direttore delle “Splendido “ di Portofino, manager per multinazionali, ultimo discendente della famiglia che dal 1897 agli anni sessanta era proprietaria del Grand Hotel di Alassio.

Cosa rivela Marson? Nulla di inedito, per i Maiellano group è pane quotidiano: “Località come Alassio non potranno mai puntare sulla stagione di lavoro lunga, che dura un anno, perché antieconomica, gli inglesi affollavano la nostra Riviera alla fine dell’ottocento per sfuggire al freddo della Gran Bretagna, oggi non hanno più bisogno di raggiungere le nostre spiagge, con poca spesa raggiungono il Nord Africa o i Caraibi. Tenere aperto d’inverno, aspettando gli stranieri, è ormai assurdo. Costa troppo”.

Ecco svelato il ricorso ai cinesi, agli indiani, ai russi. Sono loro i potenziali clienti dei nuovi grand hotel che non avranno più problemi di lavoro e di bilancio, da qui il persistente interesse di investitori internazionali per la Riviera del Muretto.

Altra doccia fredda dello schivo, riservato e conoscitore della materia, Antonio Marson. Lui che è stato direttore del “Daily Week”, lussuoso hotel a 32 chilometri da Londra. A Baden Baden dove le fiches da 100 marchi erano d’oro massiccio, allo “Scribe” in place dell’Opera a Parigi; nelle strutture per vip della Costa Smeralda, dal “Cala di volpe” di Porto Cervo, al “Patrizia”, al “San Michele” di Firenze, fino a sovrintendere alla messa in opera, a Cozumel in Messico, di El Presiden, colosso da 300 camere; Marson, dicevamo, sostiene che il nuovo turismo ha bisogno di strutture ricettive di una certa dimensione.

Infine, leggiamo bene le conclusioni in chiave locale, anche se non sarà matematica: “Grand Hotel che per sopravvivere in termini di bilancio e redditività, hanno bisogno di una clientela che ad Alassio non si vede da tempo. Dovranno incassare almeno tre miliardi delle vecchie lire – intervista del maggio 2005 -, tutto il resto è fumo e niente arrosto”.

Strabiliante. Anche a questi aspetti hanno pensato gli “illuminati”. Nonostante se ne parli pochissimo sui giornali e sui blog savonesi, è il momento di cantare “La prima cosa bella…”. Perché è sbocciata la vera, ultimissima, novità. Eccola fresca di stampa: rifondare per la milionesima volta il turismo.

E ascoltate bene, cose mai fatte prima d’ora: “ Serve un gioco di squadra tra tutte le componenti dell’offerta, programmando insieme e coordinando, dando una svolta ad un trend che da troppo tempo costringe gli operatori sulla difensiva, convogliando tutte le risorse possibili e finalmente toccare il successo tanto auspicato, invocato”. Da: “il padrino dell’operazione, il presidente della Regione Claudio Burlando”, a mezzo La Stampa del 2 ottobre, anno del Signore 2010.

Vostro,

Belfagor          

  2 ottobre 2010

 

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