Acquedotto di Loano

Pubblicata e subito esecutiva la delibera di giunta, presente il super sindaco
Comune di Loano e “San Lazzaro Spa” brindano, pace e noccioline
Grazie all’avvocato Marson firmata la transazione stragiudiziale
Dopo 18 anni di controversie, 100 mila euro di spese legali, cause, ricorsi, arbitrato, consulenze, nella sapiente “riservatezza” pagano residenti e proprietari di seconde case?
Gli interrogativi forse non interessano più a nessuno

Pubblicata e subito esecutiva la delibera di giunta, presente il super sindaco
Comune di Loano e “San Lazzaro Spa” brindano, pace e noccioline
Grazie all’avvocato Marson firmata la transazione stragiudiziale
Dopo 18 anni di controversie, 100 mila euro di spese legali, cause, ricorsi, arbitrato, consulenze, nella sapiente “riservatezza” pagano residenti e proprietari di seconde case? Gli interrogativi forse non interessano più a nessuno
 

Loano – L’Amministrazione Vaccarezza (“esempio di buon governo” e “ottimo guerriero” come affermato dall’ ex ministro Claudio Scajola e riferito al “pupillo” Angelo) non finisce di stupire nelle iniziative a difesa (secondo lui) degli interessi dei suoi elettori, dei cittadini loanesi, dei proprietari di seconde case.

Ecco l’ultima “perla” che dimostra la (in)coerenza e (non)trasparenza di “lor signori” nell’approvare delibere di Giunta comunale. Dopo 18 anni cala il sipario sul contenzioso tra Comune di Loano e società San Lazzaro della famiglia Camillo Enrile. Il tutto, per ora, nella doverosa discrezione e riservatezza, abituale peraltro a certe scelte, accadimenti della vita pubblica cittadina.

La cronaca che scriviamo oggi, venerdì, 4 giugno.

Giovedì 27 maggio 2010, alle ore 9:00, si è riunita la Giunta comunale, presieduta (finalmente! dopo una sfilza di assenze) dal Sindaco Angelo Vaccarezza, per approvare la delibera n. 98, oggetto: transazione stragiudiziale con la Società Acquedotto San Lazzaro. (Leggi… la delibera integrale).

Alla trattazione risultano:

Vaccarezza Angelo

Presente

Piccinini Giacomo

Presente

Cenere Francesco

Presente

Marconi Nicoletta

Presente

Zaccaria Remo

Assente

Pignocca Luigi

Presente

Lettieri Luca

Presente

Oliva Pietro

Presente

Partecipa alla seduta il Sig. Musumarra Dr. Francesco – Segretario Generale.

L’atto di convenzione, rep. 2705, risale al 28 aprile 1992; è stato rogato dal Segretario Generale del Comune di Loano Dott. Luciano Soro e registrato all’Ufficio del Registro di Albenga (ora Agenzia delle Entrate) in data 30 aprile 1992 al n. 637 ,con una una spesa di lire 6.002.000.

L’atto è stato firmato per il Comune di Loano, dal Dirigente Geom. Piero Nan, e per la Società Acquedotto San Lazzaro S.r.l., dall’Ing. Giorgio Benvenuti.

Ma riprendiamo il discorso sulla delibera n. 98 del 27 maggio 2010 approvata dalla Giunta comunale. Pubblicata all’Albo pretorio del Comune nella mattina del 28 maggio 2010 (più veloci di Speedy Gonzales “il topo più veloce del Messico!), per la durata di 15 giorni.

Perché così tanta fretta? A chi potrebbe giovare lo sprint? Perché è stata dichiarata, stante l’urgenza, la deliberazione immediatamente eseguibile ai sensi di quanto previsto dall’ art. 134 comma 4 del T.U. 267/2000? Ecco cosa prevede il comma 4 dell’ art. 134 legge 267/2000: “4. Nel caso di urgenza le deliberazioni del consiglio o della Giunta possono essere dichiarate immediatamente eseguibili con il voto espresso dalla maggioranza dei componenti.” Nel deliberato non sono indicati i motivi dell’urgenza. E allora?

Il Sindaco Vaccarezza

L’anomalia si evidenzia ancora di più perché la delibera è la n.98 nel mentre non risultano ancora pubblicati all’Albo pretorio le delibere di Giunta dal n. 80 al n. 97 (accertato dallo scrivente). Delibere meno importanti e urgenti? Insomma, un bel rebus.

Abbiamo letto da semplici cittadini il testo della delibera analizzandola nei vari passaggi e nei totali delle cifre. Ci siamo posto tante domande”. Abbiamo rilevato, secondo il nostro modesto parere, anomalie e errori.

Entriamo nel vivo della delibera. Nelle premesse è scritto:

c.2 “- il contratto di affidamento in gestione dell’acquedotto comunale prevedeva, tra l’altro, a carico della concessionaria, obblighi di manutenzione e potenziamento degli impianti, di estensione del servizio e di realizzazione di una nuova condotta per l’accrescimento dell’approvvigionamento idrico del Comune di Loano mediante derivazione dai pozzi della concessionaria medesima, prevedendo l’impegno a fornire un quantitativo di mc. 12 al minuto d’acqua dai pozzi già disponibili della concessionaria per integrare le disponibilità dell’Acquedotto di Loano;”

c.3 “- che la realizzazione del collegamento e la messa a disposizione del quantitativo così determinato doveva essere garantita entro 365 giorni dall’inizio della gestione ed ogni giorno di ritardo avrebbe determinato l’applicazione di una penale pari a 500.000 lire al giorno per i primi 60 giorni, 1.500.000 lire per i successivi 60 giorni e 6.000.000 al giorno per ogni giorno successivo e fino all’eventuale revoca della concessione;”

c.4 ”- che il termine originariamente previsto per realizzare la nuova condotta di approvvigionamento da Albenga a Loano è stato successivamente prorogato fino al 10 dicembre 1993;”

c.5 “- che il Comune di Loano, fra il dicembre 1992 ed il febbraio 1993, ha contestato all’ Acquedotto San Lazzaro S.p.A. la mancata realizzazione delle opere di approvvigionamento idrico e denunciato l’applicazione delle penali contrattuali;”

c.6 “- che la controversia è stata sottoposta a giudizio arbitrale contemplato in convenzione all’art. 21;”

c.7 “- che il Collegio arbitrale composto dagli Avv.ti Prof. Mauro Casanova, Prof. Piergiorgio Alberti, Avv. Luigi Cocchi si è pronunciato con lodo in data 26 novembre 1996 condannando l’Acquedotto San Lazzaro a corrispondere al Comune di Loano la somma di euro 80 milioni compensando le spese legali;”

c.8 “- che il Comune di Loano ha impugnato il lodo nanti la Corte d’Appello di Genova;”

[…]

Paolo Marson

Preso atto che: al c.2 sono previsti gli obblighi della Società Acquedotto San Lazzaro SpA; al c.3 è previsto il periodo in cui dovevano essere ottemperati gli obblighi (entro 365 giorni) e gli importi previsti per eventuali penali; al c.4 l’indicazione che il termine originariamente previsto è stato prorogato fino al 10 dicembre 1993.

Perché al c.5 il Comune di Loano, fra il dicembre e il febbraio 1993 (non vi sono date precise?), ha contestato alla San Lazzaro SpA la mancata realizzazione delle opere di approvvigionamento idrico e denunciato l’applicazione delle penali contrattuali? La convenzione è stata erogata in data 28 aprile 1992 e quindi le contestazioni non dovevano partire dall’aprile 1993?

Anzi, considerato che al c.4 il termine previsto in convenzione è stato prorogato al 10 dicembre 1993. Conseguentemente le contestazioni, stando ai fatti, non dovevano essere avanzate prima dell’11 dicembre 1993? Questi particolari sono sfuggiti ai legali del Comune? Sono state fatte le nuove condotte da Albenga a Loano?

Ecco che al c.6 viene deciso di sottoporre la controversia al giudizio arbitrare come previsto all’art. 21 della convenzione. Al c.7 il collegio arbitrale composto da Avv.ti Prof. Mauro Casanova, Prof. Piergiorgio Alberti, Avv. Luigi Cocchi si è pronunciato con lodo in data 26 novembre 1996 condannando l’Acquedotto San Lazzaro a corrispondere al Comune di Loano la somma di euro (?) 80 milioni compensando le spese legali.” Sicuramente gli 80 milioni erano in lire e non in euro (contrariamente a quanto scritto nella delibera) poiché l’euro è stato introdotto in Italia dal 1 gennaio 2002.

Come è stato possibile che il Comune di Loano ha impugnato il lodo nanti la Corte d’Appello di Genova in quanto clausola prevista nella convenzione, all’art. 21? Tant’è che la Corte d’Appello di Genova, nel 1999, ha dichiarato inammissibile l’impugnazione del lodo, compensando le spese. Che figuraccia!

Casualmente, in data 29 agosto 1998 la Società Acquedotto San Lazzaro SpA aveva versato la somma di 80 milioni di lire al Comune di Loano con reversale di incasso n. 1589 del 27 agosto 1998. Un ginepraio di cause e date.

Chi ci ha guadagnato? Sicuramente NO il Comune! Paragonandola ad una partita di calcio. Più che un buon risultato per il Comune è stata un’ottima partita che si è conclusa a favore della San Lazzaro SpA. Come è stato possibile tutto ciò? Non vi sono ipotesi di danni erariali da addebitare a cotanti incapaci amministratori? Quali sarebbero le eventuali decisioni della Corte dei Conti?

Non solo, ecco il capolavoro posto in essere contestualmente (di comune accordo?), dal Comune e dalla San Lazzaro SpA, decidendo di sospendere reciprocamente i pagamenti a debito. Comune: il pagamento della fornitura acqua per un ammontare di euro 448.787,58 e la San Lazzaro SpA per il pagamento di canoni di fognatura e depurazione per un ammontare di euro 305.453,90. Entrambi non in legge! Ci fu anche una interessante lettera-contestazione, rimasta senza risposta, del compianto geometra-imprenditore, ex consigliere comunale, ex assessore provinciale socialdemocratico, Franco Panizza.

Andiamo oltre. Il Comune, in quanto moroso, era obbligato a pagare e non tentare una compensazione. La Società San Lazzaro SpA obbligata a versare al Comune gli importi addebitati agli utenti loanesi nella bollettazione acqua per i canoni di fognatura e depurazione (ex legge Merli). Veramente strane e presumibilmente illegittime le procedure poste in essere sia dal Comune che dalla San Lazzaro SpA.

Si evidenzia che a pag. 4 della delibera al punto B) è da correggere l’importo indicato in euro 200.00,00 (?) a euro 200.000,00, ossia no euro 20.000,00 ma euro 200.000,00.

Per quali motivi, non chiariti in delibera, la transazione stragiudiziale è limitata al 31 dicembre 2007 anziché al 31 dicembre 2009? Quali sono gli importi dare/avere in essere fra le parti dal 1.01.2008 al 31 maggio 2009? Una porta aperta per nuove cause? I cittadini sono indignati di dover pagare per superficialità e negligenze altrui.

La delibera di transazione non doveva essere portata in Consiglio comunale anziché solo in Giunta comunale per l’approvazione? I Consiglieri della lista civica “E’ LOANO” quali iniziative intraprenderanno per sviscerare l’annoso e lungo problema della gestione acqua a Loano? Si attiveranno per far sospendere la delibera in oggetto? O accetteranno supinamente?

Viene spontaneo: ora o mai più! Anche per Loano vale la lotta democratica affinché l’acqua rimanga pubblica e non sia “venduta” ai privati. E’ una lotta per evitare copiose speculazioni di “cricche” a danno degli indifesi utenti.

I loanesi e ancor più i non residenti stanno pagando cifre esose da quando la gestione è passata in mano privata (dal 1992). E dire che sino al 1988 l’acquedotto comunale era attivo!

Nella convenzione, all’art, 3, è prevista la durata di 30 anni (sino ad aprile 2022). All’art. 5 – è previsto il diritto di riscatto quando siano trascorsi dieci anni. Perché l’Amministrazione Vaccarezza dal 2002, anziché promuovere cause, non si è avvalsa di tale facoltà? E’ sempre possibile avvalersene. Ma c’è la volontà dei nostri attuali amministratori di gestire la cosa pubblica con oculatezza, trasparenza e da “buon padre di famiglia”? I fatti sembrano dimostrare il contrario. Perché?

Certo l’Amministrazione (con il giudizio arbitrale) si è attivata solo per veder applicare sanzioni e indennità anziché entrare nel vivo delle inadempienze poste in essere dalla San Lazzaro SpA (in parte confermate in alcune clausole previste nella bozza dell’accordo bonario).

Insomma, non c’è mai stata e non c’è una volontà politica di assumere il servizio direttamente, C’è una chiara volontà ed estraneità ad una sacrosanta battaglia per l’acqua al pubblico. Portare solo “acqua” alla privatizzazione. Ma la grande maggioranza dei cittadini, residenti e i tanti non residenti proprietari di “seconde case” condividono la scelta fatta da Vaccarezza e dai cortigiani collaboratori?

L’avvocato del Comune, Paolo Marson, è oggi il più ascoltato e autorevole collaboratore, nel governo della Provincia, del super presidente-sindaco Angelo Vaccarezza.     

Dopo tanti anni di contenzioso, che è costato alla comunità loanese più di 100.000,00 euro di spese legali, considerato il clima “litigioso” instaurato fra il Comune e la Società San Lazzaro SpA, con quali prospettive di interesse pubblico gli Amministratori hanno deciso di chiudere la partita senza coinvolgere il “parlamentino” locale.

Resta un mistero inusuale e anomala la procedura adottata dal Sindaco di una delibera approvata con un “colpo di fulmine”. Dopo mesi e mesi di assenza dal presiedere la Giunta comunale di Loano, Angelo Vaccarezza era presente in questa seduta. Ha voluto essere presente per dimostrare che, nei momenti importanti (per chi?), Lui è presente. Resta il faro insostituibile.

“Meno male che Angelo c’è”? (così è stato intitolato e firmato il suo comunicato stampa pubblicato sul sito Web della Provincia di Savona in data 19.10.2009). http://informa.provincia.savona.it/comunicazione/vaccarezza Evviva!

Il nostro “piccolo” Berlusconi è riuscito a concludere un partita di grande importanza per gli interessi dei suoi concittadini invitando in campo sei “capitani” di lungo corso. Assente in via eccezionale l’”arbitro”, il collega di giunta Remo Zaccaria.

La telecronaca la vedremo descritta, a dovere, sui nostri mass media locali. Per ora in ritardo e non informati. Uno sgarbo che, dopo tanta riconoscenza, non meritano. Ci sembra ingiusto.

Non si dica neppure che “chi dorme non piglia pesci”!

Gilberto Costanza

e-mail: gilberto.costanza@alice.it  

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