Cinema: Sogni d’oro

Sogni d’oro, regia di Nanni Moretti, con Nanni Moretti, Tatti Sanguineti, Laura Morante, Alessandro Haber, 1981, Italia, commedia, 99 minuti.

Locandina tratta da Amazon.it che vende il film

 Michele Apicella è un giovane intellettuale, regista romano molto introspettivo, che vuol fare film privi di forme espressive già note.

Nei suoi film l’autore si confessa, mostrando retro pensieri, fantasmi, sogni nevrotici, e per finire complessi e insofferenze, quest’ultimi sopratutto nei confronti della propria famiglia.

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È un genere un po’ sulla falsa riga della Nouvelle vague.

Michele, nevrotico a tratti, è frustrato dall’incomprensione cui va incontro il suo lavoro, che è un film su Freud e la madre, ma che vuole essere anche un film sul cinema, senza star, sul filo grosso modo, e solo per certi aspetti, di 8 e mezzo di Fellini.

Mentre prosegue con grandi incertezze le riprese, la sua nevrosi non curata lo porta ad avere incubi terribili…i cui significati sono mascherati dal linguaggio onirico…

Opera innovativa di Moretti, ampiamente apprezzata dalla critica, che gli consentirà di vincere importanti premi.

Un film contro i luoghi comuni, e le abitudini più pigre del pensiero umano. La pellicola è una sorta di provocazione atta a risvegliare dalle assuefazioni e dai torpori presenti in chi si arrende alla vita critica, ossia da chi scivola, inconsapevolmente, verso il gregge dell’omogeneità…

In questo film sullo sfondo si può notare un’idea di cinema nuova, dove la satira trova un posto di privilegio, suggerendo ciò che si cela dietro l’integrazione delle emozioni nel conformismo…

Successivamente la satira di Moretti prenderà sempre più di mira la politica, diventando per il cinema un “genere originale”, molto apprezzato dagli intellettuali di sinistra.

Biagio Giordano (fotografo coordinatore della sezione fotografia dell’Associazione culturale no profit Renzo Aiolfi di Savona)

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