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RUBRICA LAMPO di Franco Ivaldo
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Sorrisi e canzoni – Il problema Germania

 
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VERTICE DELL’UNIONE EUROPEA

Pronostici.

 

Enrico Letta- Angela Merkel: 4 a 3

Nei tempi supplementari.

Altrimenti si va ai rigori.

E lì sono augelli aspri…

 

BCE


 

San Giorgio: “Così imparo a farmi un altro settennato. Mo’ me tocca andare a Francoforte ed affrontare, di nuovo, quel Draghi…”

 

IMU ED IVA

 


 

Fred Buscaglione: “E pensare che, all’inizio, eri piccola… Ma piccola così!”

 

 

AFRICA

 


Mettetevelo bene in testa: se Walter Veltroni non va in Africa, l’Africa va da Walter Veltroni. Date un’occhiata a Roma se non ci credete.

 

 

KENYA

 


Con la sua intraprendenza e forza di volontà, l’imprenditore tycoon, miliardario sempre verde, Flavio Briatore, si è rifatto una posizione con un grande villaggio turistico in Kenya. Una posizione d’oro. La posizione del missionario…

 

 

FRANCO IVALDO
 

INCHIESTA SUL DELITTO PERTINACE
Il Ligure che divenne imperatore di Roma
di Franco Ivaldo

Una biografia romanzata che si presenta ed ha le caratteristiche di un’inchiesta giornalistica, proiettata su un remoto passato (il secondo secolo d.C. l’epoca degli Antonini). Publio Elvio Pertinace: chi era costui? Era un imperatore romano, il cui regno durò soltanto 87 giorni. Non è sbagliato definirlo ligure-piemontese, in quanto nacque ad Alba, ma il termine Pedemontium venne coniato soltanto nel XII secolo. Inoltre, Alba Pompeia si trovava all’epoca nella IX Regione Augustea, quindi in Liguria. Fonti storiche (Historia Augusta) sostengono: “Natus est Pertinax il villa matris, in Appennino”. Storici ottocenteschi ritennero di individuare una villa patris a Vada Sabatia. Di questa città, importante porto marittimo, era dunque suo padre, un liberto che commerciava in legnami e sposò Lollia Acilia, una facoltosa matrona di Alba Pompeia. Pertinace andò a Roma per divenire grammaticus. Scelse poi la carriera militare. Si segnalò per il valore di condottiero all’imperatore Marco Aurelio. Fu nominato governatore in Britannia, Dacia, Egitto, Siria, poi divenne senatore. Sotto Commodo cadde in disgrazia e venne esiliato per un triennio a Vada Sabatia.

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