No ai migranti senza certificato sanitario

No ai migranti senza certificato sanitario L’ordinanza del sindaco di Carcare che ha fatto discutere

No ai migranti senza certificato sanitario
L’ordinanza del sindaco di Carcare che ha fatto discutere

 “Il sindaco è il responsabile della salute dei suoi cittadini e ho fatto questa ordinanza per la tutela della loro salute”, ha dichiarato il primo cittadino carcarese Franco Bologna dopo l’emissione dell’ordinanza che vieta ai migranti senza certificato sanitario di soggiornare nel comune valbormidese, “e ho potuto vedere con i miei occhi la soddisfazione dei miei concittadini nei giorni a seguire, quindi mi sento in dovere di ringraziarli per il loro appoggio.


Il Sindaco Bologna

Ad insaputa del comune, una cooperativa ha fatto un contratto con un privato proprietario di 12 appartamenti sopra la Galleria Commerciale (il centro commerciale della piccola cittadina valbormidese) e il municipio non ha saputo nulla da parte della prefettura che, tramite un bando vinto dalla cooperativa “Verso Prodo” di Vercelli, li ha presi in carico e destinati nei vari comuni una volta sbarcati. In questi appartamenti sarebbero dovute arrivare circa 50 persone e lo abbiamo scoperto per puro caso. Appena venuti a conoscenza della notizia, ci siamo immediatamente attivati per fermare questi arrivi e siamo andati a vedere i locali, che si pensa non abbiano l’agibilità e l’abitabilità dichiarata e pochi giorni dopo mandiamo i vigili del comune per un sopralluogo, che riscontrano anomalie in quanto negli alloggi erano assenti elementi fondamentali, come porte, piastrelle e sanitari.


Successivamente abbiamo inviato alla Procura della Repubblica di Savona la relazione dei vigili e abbiamo revocato l’agibilità dei locali. Due giorni dopo la Procura ha effettuato alcuni rilievi, di cui siamo ancora in attesa dei risultati, e a questo punto abbiamo chiesto alla Prefettura di Savona di non firmare la convenzione con la cooperativa di Vercelli, cosa che effettivamente ha fatto.

Negli ultimi due anni il Comune di Carcare ha accolto sul territorio alcuni profughi, di cui non abbiamo lo stato di salute, e abbiamo ricevuto notizia dall’ASL della comparsa di alcune malattie, come la scabbia e la tbc, di cui non si aveva più traccia.


Per alcuni sindaci, l’ordinanza significa spostare il problema nei comuni limitrofi, ma ognuno conosce i problemi che imperversano nel proprio comune e il Comune di Carcare non vuole cedere ad un nuovo arrivo di un numero così alto di persone in un luogo così sensibile come il centro commerciale dove ci sono molti negozi e studi di professionisti. Gli appartamenti in questione, inoltre, sono situati vicini ad un asilo-nido.


La giunta regionale mi ha espresso solidarietà, come tutti i gruppi di maggioranza in regione e mi sento in dovere di dire come occorre che l’attuale sistema di gestione di questa emergenza, che vede coinvolte le Prefetture e le cooperative sorpassando i Comuni, debba essere cambiato coinvolgendo maggiormente gli stessi, i quali conoscono direttamente il territorio e le loro necessità. Credo inoltre che il sistema delle cooperative debba essere cambiato perché si è visto che quello dei migranti sia ormai diventato un business”, ha concluso il sindaco Bologna.

SELENA BORGNA

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