Ecco le cifre dell’ultimo
scandalo-scempio ai danni di Basso Piemonte e
Liguria di Ponente Imprese e cittadini (non)
devono sapere La casta che potenzia le
strade e “incassa” Cosa si nasconde dietro la Predosa-Albenga e l’autoporto ingauno. Sempre più camion, crollo trasporto pubblico e ferrovia dell’800. I protagonisti dello sviluppo
con accordo bipartisan
di Massimo Andreis Allamandola (architetto)
e Stefano Sibilla (ingegnere)
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Oggi, lunedi’ 25 Gennaio il bus, non e’ riuscito a raggiungere Ceva in tempo per permettere ai ragazzi di prendere la coincidenza con il treno delle 7:30 per Torino. E questo soltanto dopo una nevicata, quando la ferrovia dovrebbe rivelarsi il mezzo più pratico ed affidabile ! |
GLI ILLUMINATI AMMINISTRATORI DIMENTICANO Il caso vuole che questo succeda proprio mentre alcuni “illuminati” amministratori locali della Valle, forse non sapendo di essere in un’epoca post-industriale, dove si preferisce preservare le risorse naturali piu’ che consumarle, dove si sta lentamente andando verso un picco della produzione del petrolio che farà’ aumentare in modo esponenziale il prezzo della benzina nei prossimi 10 anni, dove si vuole valorizzare il territorio ed il paesaggio piuttosto che promuovere un “corridoio di trasporto” in una valle che gia’ inizia ad aver problemi con i vari camion e TIR che la attraversano tra le strette curve della S.S.28 !!!
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Autostrada A10 |
Che ci vuole? Basta costruire 4 corsie di 119 km, di cui 23 su viadotto e “solo” 77 km di gallerie, per un costo di 6000 milioni di euro (fonte: Secolo XIX): come il 3° valico ferroviario su Genova, o metà della TAV in Val Susa. Povera Autofiori: capace in teoria di 60mila veicoli/giorno, raggiunge per 9 mesi un utilizzo dell’ 87%, ma nei 3 mesi estivi sale di un quarto, toccando il 109%: ecco quindi le code nei fine settimana. Ma il quale paese si dimensiona una rete di trasporto sulla base del carico relativo ad una sola stagione dell’anno?Con gli ipotizzati 12-19mila veicoli è difficile ricavare pedaggi per 50-60 M€/anno: si coprirebbe solo la quota capitale dell’ammortamento svolto in un secolo; ma il vero beneficio consiste nella possibilità di attrarre globalmente nuovo traffico, ri-caricando la A10 e l’A7 dopo aver vantato di averle “alleggerite”. |
Vorremmo sbagliarci,
ma pare che alla base di questa ennesima
proposta trasportistica c’è l’invereconda
intenzione di incrementare, decisamente e
globalmente, il solo traffico su gomma,
oltre all’opportunità per certa classe politica
di “risolvere”
sì problemi, ma creando premesse per il loro
riproporsi, e quindi perpetuare se stessa: se le
crediamo, ce la meritiamo proprio.
Ma i nostri amministratori dovrebbero preoccuparsi piuttosto del fatto che gli spostamenti col trasporto pubblico sono passati, già nel decennio 1981-91, dal 31% al 17% della mobilità totale piemontese; quindi il traffico con mezzo proprio è salito da 2,2 a 4,5 milioni di veicoli/anno, con un tasso di occupazione in ulteriore calo da 1,18 a 1,17: neanche 5 persone ogni 4 veicoli. Siamo contenti per chi vende auto, un po’ meno per chi le deve guidare, assicurare, rifornire e parcheggiare; ma è questo un modo efficiente di spostarsi? Quanto a lungo ce lo potremo permettere ? E lasciamo stare la domanda “quanto a lungo se lo può permettere l’ambiente”, ‘che li sento già i discorsi del tipo “coi verdi non si può fare mai niente”: qui non è questione di verde o rosso o blu, ma una questione di buon senso (che non è mai abbastanza) e di risorse (che non sono mai infinite).
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