FERMATEVI SE POTETE !
(“caso Puglia” e “caso Liguria” a confronto)
di
Franco Astengo
![]() |
Pur consapevoli di correre
il rischio di essere incriminati per "lesa
maestà", delitto ormai ripristinato nella
politica italiana su tutti i fronti, proviamo a
ragionare un momento sulla paradossale vicenda
relativa alla scelta del candidato -
presidente alla
Regione Puglia, da parte di un
-ancora ipotetico - schieramento di
centrosinistra.
|
Insomma: materia
su cui riflettere ne esiste per entrambe le
parti in contesa.
Egualmente riassumiamo
velocemente il discorso sulle "primarie", in
quanto strumento di scelta e promozione
democratica delle candidature: davvero, in
Italia e sul versante del centrosinistra, si sta
rasentando il ridicolo. Prima di tutto perché ci
si rifiuta di realizzare il passaggio decisivo
per rendere questo strumento credibile: quello
dell'albo degli iscritti al voto, stilato
preventivamente su richiesta degli interessati.
Quando si smetterà con il pellegrinaggio "due
euro, un voto" ("due clavatte, una lila", allora
potremo riparlarne. In secondo luogo, il fatto
che le primarie il
PD le convoca quando fa comodo
(oppure, quando come nel caso della
Puglia
è costretto dal fatto che sciagurate mosse lo
hanno posto in un vicolo cieco): perché non si
fanno le primarie in
Liguria, dove la giunta uscente è
stata catalogata (in diverse occasioni e da più
che autorevoli commentatori) come la "più cementificatrice
d'Italia"; tanto più che, nemmeno
tanto tempo fa, si sono fatte le primarie per il
Sindaco di Genova (con un duello
aperto, tra l'altro, proprio nel seno del PD)?
Quando i dirigenti del
PD sapranno rispondere con
efficacia a queste domande e sapranno anche
proporre criteri trasparenti per la costruzione
delle coalizioni (penso alla vicenda di "Toscana
democratica", il cui profilarsi
ha portato al ritiro dei socialisti dal progetto
di
SeL) allora la discussione potrà,
appunto, essere ripresa.
Torniamo, però, per
concludere alla
Puglia.
Le "primarie", se ci saranno,
rappresenteranno comunque uno scenario perdente
per entrambi i contendenti:
Se vince il Presidente
uscente, il progetto politico del
PD subisce un colpo mortale: considerate le divisioni
correnti nel gruppo dirigente, mai sopite nel
post-fase congressuale (una ben strana fase
congressuale, in verità), potrebbe anche andare
in crisi la stessa segreteria nazionale;
Se vince l'attuale
Sindaco di Bari, il Presidente
uscente, nel frattempo forse un po incautamente
e frettolosamente eletto segretario nazionale di
un partito, ne uscirebbe fortemente
ridimensionato trascinando in questo
ridimensionamento tutto il partito stesso, che
in questa fase coltiva l'ambizione di essere il
"nuovo soggetto della sinistra italiana".
Morale: verrebbe da
parafrasare
San Filippo Neri, il santo degli
oratori ed esclamare "Fermatevi se potete!"
e aggiungere, cercate di presentare a militanti
ed elettori un accordo credibile.
Savona, 30 Dicembre 2009
Franco Astengo
|