TRUCIOLI SAVONESI
spazio di riflessione per Savona e dintorni
FERMATEVI SE POTETE !
(“caso Puglia” e “caso Liguria” a confronto) di Franco Astengo Pur
consapevoli di correre il rischio di essere incriminati per "lesa
maestà", delitto ormai ripristinato nella politica italiana su tutti i
fronti, proviamo a ragionare un momento sulla paradossale vicenda
relativa alla scelta del candidato - presidente alla Regione Puglia,
da parte di un -ancora ipotetico - schieramento di centrosinistra.
Ricordiamo soltanto di sfuggita, perché ci è capitato tante altre volte
di farlo, i guasti provocati dall'elezione diretta di Sindaci,
Presidenti della Provincia, Presidenti di Regione sul terreno della
costruzione di una "innaturale" a quel livello "personalizzazione
della politica": nello specifico, poi, sarebbe interessante
analizzare tutti i passaggi, dalla realtà effettiva di governo della
Puglia in questa tornata legislativa ( non credo sia grande merito
rimpastare la giunta dopo tre anni, su sollecitazione oggettiva della
magistratura) e sulla realtà delle manovre che sono state compiute, in
questi mesi, al fine di preparare una soluzione a tavolino,
oltrepassando il giudizio su ciò che è stato fatto e la volontà di
moltissimi militanti ed elettori. Insomma:
materia su cui riflettere ne esiste per entrambe le parti in contesa.
Egualmente riassumiamo velocemente il discorso sulle "primarie", in
quanto strumento di scelta e promozione democratica delle candidature:
davvero, in Italia e sul versante del centrosinistra, si sta rasentando
il ridicolo. Prima di tutto perché ci si rifiuta di realizzare il
passaggio decisivo per rendere questo strumento credibile: quello
dell'albo degli iscritti al voto, stilato preventivamente su richiesta
degli interessati. Quando si smetterà con il pellegrinaggio "due euro,
un voto" ("due clavatte, una lila", allora potremo riparlarne. In
secondo luogo, il fatto che le primarie il PD le convoca quando
fa comodo (oppure, quando come nel caso della Puglia è costretto
dal fatto che sciagurate mosse lo hanno posto in un vicolo cieco):
perché non si fanno le primarie in Liguria, dove la giunta
uscente è stata catalogata (in diverse occasioni e da più che autorevoli
commentatori) come la "più cementificatrice d'Italia";
tanto più che, nemmeno tanto tempo fa, si sono fatte le primarie per il
Sindaco di Genova (con un duello aperto, tra l'altro, proprio nel
seno del PD)? Quando i dirigenti del PD sapranno rispondere con
efficacia a queste domande e sapranno anche proporre criteri trasparenti
per la costruzione delle coalizioni (penso alla vicenda di "Toscana
democratica", il cui profilarsi ha portato al ritiro dei
socialisti dal progetto di SeL) allora la discussione potrà,
appunto, essere ripresa. Torniamo,
però, per concludere alla Puglia. Le "primarie",
se ci saranno, rappresenteranno comunque uno scenario perdente per
entrambi i contendenti: Se vince
il Presidente uscente, il progetto politico del PD subisce un
colpo mortale: considerate le divisioni correnti nel gruppo dirigente,
mai sopite nel post-fase congressuale (una ben strana fase congressuale,
in verità), potrebbe anche andare in crisi la stessa segreteria
nazionale; Se vince
l'attuale Sindaco di Bari, il Presidente uscente, nel frattempo
forse un po incautamente e frettolosamente eletto segretario nazionale
di un partito, ne uscirebbe fortemente ridimensionato trascinando in
questo ridimensionamento tutto il partito stesso, che in questa fase
coltiva l'ambizione di essere il "nuovo soggetto della sinistra
italiana". Morale:
verrebbe da parafrasare San Filippo Neri, il santo degli oratori
ed esclamare "Fermatevi se potete!" e aggiungere, cercate
di presentare a militanti ed elettori un accordo credibile. Savona,
30 Dicembre 2009
Franco Astengo
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