EL CACHORRO”
Il
Crocefisso più atteso, più applaudito e pregato, giacente al suolo
moribondo…La canea per la decisione della Corte Europea. Le parole di Gheddafi,
a Roma, su Gesù in croce. Di quale Vangelo si nutrono…
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La processione del venerdì
santo di
Siviglia è uno degli spettacoli più
suggestivi del mondo. Le numerose confraternite
di incappucciati, una
per ogni Chiesa e contrada della città,
portano in processione, per l’intero giorno e
l’intera notte, i
Cristi più sofferti e le
Madonne più affascinanti che si
possano immaginare.
Si tratta di opere d’arte
che risalgono anche al
‘300 e al
‘400 . Le numerose Madonne (dalla
Trianera alla Macarena) sono vestite
di abiti e arricchite di gioielli di grande
valore, le “Casse”
sono abbigliate di elaborati florilegi
e, accompagnate dalla musica
di bande musicali straordinarie, avanzano
lentamente sorrette da portatori dei quali,
sommersi come sono da
ampi drappi laterali, si intravedono solo
i piedi
striscianti il suolo con
ritmiche ed applaudite cadenze.
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L’espressione del
Cristo morente è di una tale
intensità e di un tale realismo da lasciare in
tutti un senso profondo di partecipazione al
momento estremo della massima sofferenza e del
distacco.
L’autore infatti
ritrasse il volto di un gitano accoltellato per
strada, soprannominato
Cachorro, giacente al suolo
moribondo. I contemporanei lo
riconobbero quando la croce fu alzata e
presentata al popolo nella sua Chiesa, gridando:
” Mira, mira,
es el Cachorro !”
Ci è tornata alla
mente questa vicenda in
occasione dell’incredibile canea seguita
alla decisione della
Corte Europea per la difesa dei
diritti dell’uomo la quale, richiesta
sulla presenza del Crocifisso nei locali
gestiti dalle pubbliche Istituzioni, come le
scuole e le aule di giustizia, ha sentenziato,
come non poteva fare altro che
sentenziare. Che il Crocefisso, in
quanto divenuto simbolo di una confessione
religiosa
non doveva – così come ogni
altro simbolo di altre confessioni -
essere esposto, per non assumere una prevalenza
o costituire un invito discriminatorio, in
contrasto con la libertà di fede o non fede di
tutti coloro (fosse anche una sola persona) che
accedono alle sedi pubbliche e in violazione con
la costituzionale laicità
degli Stati membri.
Ci è anche tornato
alla mente il discorso del dittatore libico
Gheddafi alle ragazze vergognosamente
scritturate a
Roma per rallegrargli la vista: egli
ha affermato che sulla
Croce non era stato inchiodato
Gesù ma un altro uomo al suo posto.
Chissà che cosa crede di avere detto. I romani
alle croci (tante, comprese quelle dei seimila
schiavi che seguirono la sorte di
Spartaco)
inchiodavano
uomini .
Sarà opportuno ricordare
che su ognuna di esse
era, per chi ha fede, sempre stato
inchiodato il figlio di
Dio, comunque si chiamasse
quell’uomo, se ben si comprende il messaggio
evangelico, chiunque egli
fosse, anche un qualsiasi
Cachorro.
Ma abbiamo grandi
dubbi sulla comprensione del
Vangelo da parte della genìa
berleghista che ha aggredito la
nostra vita pubblica e privata.
Di quale Vangelo si
nutrono i difensori del
Crocifisso che discriminano gli uomini in
base alla lingua o al colore della pelle
o alla religione?
Coloro i quali rievocano penose saghe pagane in
riva alle fonti del
Po, alzando croci che nulla hanno a
che vedere con quella di
Cristo? Coloro che sfruttano gli
immigrati e vorrebbero
prendere a cannonate le barche di esuli
da terre dominate da dittature spietate? Coloro
che mantengono in carcere una minorenne
Rom solo perché tale? Coloro che
mantengono i detenuti in condizioni da suicidio?
Coloro che hanno come principio
fondamentale l’adorazione di
Mammona, il dio denaro?
Coloro che portano alla donna lo stesso
rispetto che si porta all’arredamento kitch
delle loro vacue stanze? Coloro che seminano
odio contro il diverso? Che cosa fanno di quello
che detta il
Vangelo, di quello che chiede il
Crocifisso? Nulla: tutto quello che
connota i loro comportamenti è la negazione
dell’uno e dell’altro.
“Nessuno può servire due padroni…Non potete
servir Dio e Mammona.” (Matteo 6/ 24).
“ Venite o
benedetti dal Padre mio…Perché
io ebbi fame e voi mi deste da
mangiare; ebbi sete e mi deste da bere; fui
pellegrino e m’avete accolto; fui ignudo e
m’avete rivestito;
fui
infermo e mi visitaste; fui in prigione e mi
veniste a trovare.
Allora i giusti gli domandarono : Signore quando
mai t’abbiamo visto aver fame
e t’abbiam dato da mangiare? E aver sete
e t’abbiam dato da bere? Quando ti abbiamo
veduto pellegrino e ti abbiamo accolto? O ignudo
e ti abbiamo rivestito? Quando mai ti abbiamo
veduto infermo o in prigione e siamo venuti a
trovarti?
-In verità vi dico, che tutte le volte che avete
fatto qualche cosa a uno di questi
minimi tra i miei fratelli , l’avete fatta a
me.”(Matteo:
25 / 34-40).
Essi rinnegano la
Croce e disconoscono il
Vangelo ogni giorno, come è persino
troppo facile dimostrare. Altro che
Crocefisso sulle pareti, nel cuore
bisogna averlo, il resto è solo ipocrisia e
sconoscenza dei fondamentali diritti dell’uomo.
Di quale tradizione blaterano
coloro che disconoscono o vogliono
alterare
il tricolore, identico a quello del
governo provvisorio
Lombardo nel
Risorgimento, che ha costituito il
simbolo di speranza e di lotta nelle
“cinque giornate di Milano”,
nelle
”dieci giornate di Brescia”,
nella difesa ad oltranza
di
Venezia,
fino al secondo
Risorgimento della
Resistenza per la liberazione dal
nazifascismo? Simbolo e riconoscimento dell’Unità
d’Italia nei
momenti più alti della nostra Storia ?
Nessuna tradizione, anzi, il contrario, la
distruzione delle vere tradizioni nostre
che hanno
nella Costituzione della
Repubblica, da essi sempre attaccata,la
sintesi conclusiva e propulsiva al tempo stesso
della nostra nazione.
Il più vero tra i
Crocifissi che noi abbiamo mai visto ritrae uno
zingaro morente. Se ne facciano tutti i
separatisti spocchiosi una ragione e
tentino su questo fatto una robusta
meditazione, se resta loro lo spazio per uscire
dalla gabbia della
miseria intellettuale e morale nella
quale hanno costretto, per voluta ignoranza,
paura e bieco egoismo, le proprie facoltà
mentali.
(
Per copia conforme)
BELLAMIGO
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