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Dopo le polemiche sui 30 milioni di euro per rifare le fogne colabrodo

Depuratore story, in arrivo Iride

Le tappe e le cifre della sorpresa

Pubblichiamo alcuni documenti rimasti inediti. I protagonisti del caso

 


la sede del depuratore

Savona – Rete fognaria da rifare da Varazze a Bergeggi, titolava a tutta pagina Il Secolo XIX – edizione Savona - del 3 settembre scorso. Sul numero 212 di Trucioli Savonesi, di domenica 6 settembre, abbiamo ospitato un commento-replica, la riflessione-testimonianza del dott. Luciano Locci (vedi…).

Il “bubbone” depuratore consortile, sfuggito alla resa dei conti con la giustizia, col suo fardello di nebbie e “miasmi”, non smette di sorprendere.  

L’ ultima domanda, in ordine di tempo, emerge prorompente. Chi pagherà, indicato in 30 milioni di euro, l’intervento per rimediare al colossale errore di costruzione? Chi sborserà il denaro necessario, viste le condizioni di bilancio, soprattutto del Comune di Savona?

Si sussurra che sia in arrivo un grande “benefattore”, capace di togliere le castagne dal fuoco. La società capofila Iride, sede operativa a Genova. Società pubblica quotata in borsa che controlla anche la Società Mediterranea delle Acque (hanno sede allo stesso civico di via San Giacomo e Filippo 7, a Genova). Nel gruppo figura la società ’Acquedotto di Savona Spa che ha esteso nel tempo la gestione sino a raggiungere l’attuale configurazione comprensoriale che la vede attiva nelle province di Savona e di Imperia (l’estremo ponente, con oltre 16 mila utenti).

Per la cronaca nel 1953 l’Acquedotto di Savona era passato sotto il controllo del Gruppo Sap, nel 1996 ha incorporato la S.A.D.A., società costituitasi nel 1923 per la costruzione e gestione  di un impianto irriguo-potabile nell’imperiese.

La sede legale di Iride Spa (fondata nel 1907) è a Torino. Il presidente è Roberto Bazzano, amministratore delegato  Roberto Garbati. Tra i consiglieri figurano Carla Patrizia Ferrari, Nicola Durazzo, Giovanni Quaglia, Stefano Zara, Alcide Ezio Rosina, Ernesto Lavatelli, Loic Hennekinne, Franco Debenedetti,  Gianfranco Carbonato, Paolo Cantarella.

Un fatturato di 4, 43 miliardi (2007) e 2.698 dipendenti.

Il management dell’Acquedotto di Savona Spa risulta composto da Giorgio Gilli, presidente; Gian Luigi Devoto amministratore delegato e direttore generale, con analogo incarico in “Mediterranea delle Acque”, gestore di servizio idrico in 38 comuni.

Stando cosi le cose verrebbe da dire che tanta “manna” per il Consorzio di Depurazione delle Acque potrebbe essere davvero benedetta.  Qualcuno, insomma, ha accolto la richiesta di “soccorso rosso”. Non resta che attendere e conoscere  i dettagli. Modalità e tempi.

Del resto esiste un rapporto stretto tra Consorzio  e Acquedotto di Savona (vedi delibera della giunta Berruti….)  che ha affrontato un tema non molto divulgato. Poco noto all’opinione pubblica, soprattutto alla luce della pronuncia della Corte Costituzionale e i suoi riflessi nel comprensorio savonese.

Ancora meno noti alcuni passaggi, definiamoli pure retroscena, dei rapporti tra il Depuratore ed il Comune di Savona. Il ruolo che ha avuto, ad esempio, il dott. Ferro, i debiti del Comune (4 milioni) verso il Consorzio. La storia della cessione di un terreno. La storia della riduzione del patrimonio consortile. Il ruolo dell’assessore Caviglia. Il piano di rientro comunale dello stesso vice sindaco, non onorato. Ci sono 7 milioni e mezzo che il Consorzio aveva messo da parte, senza ricorrere a mutui, indebitamenti, proprio per far fronte ad un piano di interventi urgenti. Ieri il ruolo di “Ferro manager del Comune”, secondo alcuni messo “gentilmente alla porta”, oggi il “Ferro presidente” artefice dell’operazione “salvezza”, grazie al “pianeta Iride”.


Roberto Bazzano

Trucioli Savonesi, lo scorso anno aveva chiesto invano, via mail, alcuni dati e verbali di bilancio agli uffici del Consorzio. Nessuna risposta.

Solo attraverso l’interessamento di un consigliere comunale siamo entrati in possesso di documenti che possono contribuire a capire gli ultimi eventi del “Depuratore story”. Documenti, peraltro, di cui non si è mai letto sui media, nonostante si tratta di “atti pubblici”, di pubblico interesse, di un ente pubblico.

La “bomba” rivelata da Decimonono ha riacceso le polveri? Un pozzo senza fondo, che reclama altri 30 milioni (60 miliardi), da aggiungere ai 90 miliardi già spesi, scuote l’interesse e magari le coscienze. Fa finalmente notizia. E riapre vecchie ferite, mai guarite.

Dalla relazione al bilancio del Consorzio del 31/12/2007  si legge a pag. 11

Interventi sulle condotte

Dal 2000 al marzo 2008, nel tratto di adduzione da Varazze a Quiliano, sono stati sostituiti o recuperati con "relining" 5.185 metri di condotta, su un totale di circa 20 Km, con una spesa complessiva di circa 3,61 milioni di euro.

 È stato predisposto un programma di interventi, approvato con deliberazione del Cd.A. n. 49 del 19.05.2008, che evidenzia i tratti di condotta da sostituire individuando per essi le priorità: il piano di manutenzione è stato suddiviso in interventi ad alta priorità e interventi a media priorità; i primi prevedono la sostituzione di circa 5.740 mt di condotta nel triennio 2008 - 2010 e comportano una spesa stimata in circa 6,208 milioni di euro; gli interventi a media priorità, da attuare negli anni successivi, prevedono la sostituzione di circa 6.700 mt di condotta per un importo stimato in 8,079 milioni di euro

 

Relazione sulla gestione del Consorzio anni 2001 - 2008

Investimenti Finanziati

Relativi  agli impianti  esistenti

 

Ente Finanziatore

Atto d concessione

Data concession e

Finanziamenti ottenuti

 

Unità di testa impianto depurazione

 

Regione Liguria

Intesa di programma tra M nistero Ambiente e Regione Liguria

11/08/1997

   1.041.254,06

Rewamping D gestori Deodorizzazione linea acque Protezione catodica condotte

 

Ministero dell'Ambiente

Delibera CIPE 290& 1997

16/10/1998

   1.807.599,15

Scarico a mare Quiliano

 

Regione Liguria

Delibera Regione Liguria n. 2539 del 23/12/1998

23/12/1998

     344.993.21

Scarico a mare Quiliano

 

Comune di Quiliano

Deliberazione del Qjnsiglio Comunale di Quiliano n. 17 del 23/03'1S99

23/03/1999

      154.937,07

 

 

 

 

 

 

Lavori e fomitire essenziali al oompletamento ed alla funzionalità del le opere di cui al FIO/83 cioè reltaive al l'impianto ed alla tratta di levante (stazioni di sollevamento S1 S10)

 

Regione Liguria

Decreto 1022 de! 25/10/2000del DG D parti mento Risorse idriche Regione Liguria

25/10/2000

     901801,26

RI coazione delle condotte consorti li ne! torrente Quliano

 

Regione Liguria

Delibera Regione Liguria n. 560 del 18/05/01

18/05/2001

     286.581,93

Impianto di Deodorizzazione linea fanghi

 

Regione Liguria

Delibera Regione Liguria a 1285 de) 23/10/2001

23/10/2001

       51.645,69

 

 

 

 

TOTALE

4.500.000



Ing. Ferro

Per sistemare gli impianti sono stati spesi 3,2 milioni di euro in autofinanziamento e 4,5 milioni con finanziamenti regionali.

Le previsioni di lavori per la sistemazione delle condotte ed altri impianti  riguardano circa 15 milioni (e non 30 come sostiene l’Ing. Ferro ). Oppure siamo in presenza di un “giallo”, o di un “balletto di cifre” in attesa di risposte ufficiali. 

Le previsioni erano state fatte da tecnici come il defunto Ing. Ruello ed il Dott. Minetto ( ancora oggi in servizio nella sua veste di responsabile tecnico-amministrativo ).

Situazione finanziaria del Consorzio e quote consortili

 I Comuni azionisti hanno beneficiato di un costante decremento delle quote consortili come illustrato nella tabella e nel grafico che seguono.

Anni

Quote

 

Consortili

2001

2.344.000,00

2002

2.147.000,00

2003

1.662.000,00

2004

1.385.000,00

2005

1.470.000,00

2006

1.354.000,00

2007

1.700.000,00

" Le quote consortili del 2007 non sono state versate dai Comuni al Consorzio in quanto compensate con il credito sorto a favore degli Enti medesimi, a seguito dell'operazione di riduzione del capitale di dotazione del Consorzio per un importo di due milioni di euro (verbale di Assemblea Consortile del 24.01.2008).

La riduzione fu chiesta dall’allora manager del Comune ing. Ferro e dal Vice Sindaco Caviglia in quanto il Comune di Savona ( 52% quote del Consorzio ) non era in grado di onorare il debito di oltre 3 milioni per mancato versamento delle quote consortili degli ultimi anni. D’altronde si disse che il consorzio aveva una importante riserva di liquidità, per cui la situazione finanziaria non ne avrebbe avuto conseguenze negative. In effetti  le copiose risorse finanziarie c’erano, ma servivano  per autofinanziarsi e quindi per non pagare interessi passivi alle banche per le operazioni di adeguamento delle condotte.

Il 10 luglio 2008, nel corso dell’assemblea che approvava il bilancio 2007, il Sindaco di Quiliano, Isetta rimarcava che il Comune di Savona, dopo la riduzione del suo debito, aveva ancora un saldo di oltre 2 milioni di euro. Il Dott. Caviglia, a nome del Comune di Savona, successivamente si  è impegnato ad onorare tale debito in tre rate annuali.

Nel corso del 2008, invece, non solo decise  - unilateralmente ( a differenza degli altri comuni ! ) - di non versare la quota consortile del 2008 per € 529.000 ( tale somma non fu neanche messa a bilancio del Comune   per restare all’interno degli equilibri imposti per legge ) , ma non pagò neanche tutta la rata del debito; compensò  per € 350.000 la somma dovuta con la cessione di un terreno ( importo molto esoso deciso solo  dal Comune !!!!!)  di sua proprietà e in uso al consorzio.

Il Comune di Savona ha ancora un debito di € 1.175.000 come è indicato dal bilancio chiuso al 31/12/2008.

Alcune domande  ai protagonisti finali.

1) Se il Comune non ha le risorse neanche per pagare i debiti pregressi come pensa di impegnarsi  per sostenere oltre la metà dei 30 milioni di euro, stando alle previsioni dell’Ing. Ferro ? 

2) Come mai che la previsione  di spesa  per la sistemazione delle condotte fatta precedentemente si è raddoppiata  da un anno all’altro?

3) Come pensa il Comune di Savona di fare fronte al suo impegno finanziario ?

4) Per quale motivo gli amministratori Ferro, Busso e Ferraro, caso forse  unico in Italia, non percepiscono alcun compenso per il loro incarico?

5)  La notizia dell’intervento di Iride in quali piani strategici rientra? Quali alleanze future dobbiamo attenderci?

 A  questo proposito pare utile ricordare  il protocollo di intesa del 4 febbraio 2004 tra l’allora sindaco Ruggeri e la società Acque potabili spa ( ex ITALGAS oggi IRIDE ) che prevede una gestione in “comune” dell’intero A.T.O. provinciale per la gestione del servizio idrico integrato.

Conclusione: siamo tutti tranquilli, a gestire l’operazione ci sono persone di tutta esperienza come Ferro, Busso e Ferraro, recentemente chiamati dai Sindaci dei Comuni consorziati a gestire la più importante società pubblica della provincia.

L.Cor.