Signor Renzo Piano, ci aiuti almeno lei!
Nel nuovo "Puc" di Savona manca il "progetto città"
(Trucioli ripubblica anche un articolo di Cerva, presidente Campanassa, scritto nel 2006)
![]() Carlo Cerva autore dell'articolo tratto da "A campanassa" |
Savona -
Non avevamo dubbi. Ignorato. Snobbato. Intanto
loro i danni non li pagheranno mai. Questa è la
sorte, una delle serie, che la giunta comunale
di Savona, di centro sinistra, capeggiata dal
sindaco Pd,
Federico Berruti, ha riservato
alla pubblicazione su Trucioli del 19 luglio (n.
210
vedi...)
delle Osservazioni presentate dall'ingegner
Mario Lagasio, ex
esponente della Dc, della Comunità Montana e del
Comune di Urbe.
Il silenzio, imbarazzatissimo a quanto trapela,
come metodo di confronto con i cittadini.
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Questa
volta abbiamo scelto di ripubblicare, seguendo
l'esempio del notiziario trimestrale
"A Campanassa", un articolo
scritto da
Carlo Cerva, già vice segretario
regionale della Dc, doroteo, dopo essere stato
persona di fiducia di
Carlo Russo e
Paolo Emilio Taviani.
Una breve premessa. Savona ha varato (seppure
con grande ritardo) il
Puc, dimenticando le fondamenta.
Non c'è un vero "progetto
città". Ovvero rendere armonici
i singoli interventi. Ad iniziare dalle scelte
"turistiche" visto l'asfissia delle "scelte
industriali". Poi decidere, senza rattoppi
a macchia di leopardo, della sorte del fronte
mare.
Un piano di recupero complessivo che non ripeta
la "visione
strategica" ed altamente
speculativa dello spettacolo offerto dal
Crescent e il suo abbraccio
mortale al
Priamar (da pugno nello stomaco,
ricordava l'avvocato
Nanni Russo, già parlamentare di
sinistra).
O ancora la priorità della passeggiata a mare
Albissola -Vado. Oppure la
realizzazione di una strada di cornice, a
levante, di cui si parlava già nel 1908. Per
citare un'area ignorata, nonostante un progetto
del 1931, prevedesse l'utlizzo a parcheggi. Si
trova dietro la futura nuova caserma dei
carabinieri, su area comunale, nella parte
finale di
Corso Italia, sotto
Morturbano, dunque centrale.
L'articolo di
Cerva indica proposte,
soluzioni. Come ha risposto, ai tanti bisogni di
"svolta radicale", la giunta
Berruti? Quale è la causa della
sua palese impotenza? Inerzia nelle scelte
importanti, strategiche.
Forse per dare un contributo alla memoria, può
essere utile rileggere cosa scrisse
Carlo Rognoni, già direttore del
Secolo XIX, alla presentazione
del volume "Cara
Savona"
(vedi...).
Il giornalista
Rognoni - è stato anche
direttore di
Panorama, prima che finisse
all'imprenditore
Berlusconi - ha ricoperto
successivamente il ruolo di esponente del
Pds-Ds, quale parlamentare.
Rileggere il contenuto della presentazione è
istruttivo per capire quali traguardi la città
capoluogo della Provincia ha raggiunto in questi
anni, nonostante sia quasi sempre stata
governata dalla sinistra (breve interruzione col
sindaco
Gervasio), con sindaci
comunisti, fatta eccezione di
Carlo Zanelli,
socialista.
Forse non è un problema di destra, sinistra,
centro, ma di uomini. E la giunta del sindaco
Berruti non brilla sul fronte
della qualità, della meritocrazia, del
curriculum. I risultati per fortuna non si
inventano.
Per questo sarebbe utile se al gran
consulto fosse chiamato il "padre"
dell'architettura - intesa soprattutto come
modello di sviluppo - , il ligure
Renzo Piano. Finora
inspiegabilmente rimasto escluso da
Savona. Dopo aver sbattuto la
porta, si racconta, di fronte ai "prodi
amministratori" in quel di
Loano.
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