![]() versione stampabile EDUCAZIONE MONETARIA
|
![]() Marco Giacinto Pellifroni |
Ecco una materia che dovrebbe essere
aggiunta a quelle esistenti nelle scuole superiori, per poi
proseguire, su basi realistiche, e non bank partisan,
nelle università. Sono ormai 3 anni che io mi sforzo di
dare il mio modesto contributo a questa disciplina dalle pagine
di questo sito di provincia, in coda ad articoli focalizzati su
problemi locali. Certo, vorrei estendermi su quotidiani o
rotocalchi nazionali, ma “o’ sistema” aborrisce l’idea che la
gente sia monetariamente educata, perché se lo fosse chiederebbe
a gran voce, nelle piazze e intorno al Parlamento, una radicale
correzione delle vigenti regole. |
Ma forse sono io che racconto delle bufale.
Magari è tutto ciarpame raccattato da esaltati
siti internet e oscuri libri sovversivi.
Dopotutto, non posso sciorinare prestigiose
lauree a Harvard o alla Bocconi, né premi Nobel
in economia! Allora, per dissipare ogni
dubbio, farò riferimento al dio in terra, colui
che ha nobilitato il recente G8 con la sua
idolatrata presenza: nientemeno che Barack
Obama!
In un discorso tenuto alla
Georgetown University lo scorso 14 aprile, (*)
il Presidente USA ha ribattuto così a chi gli
chiedeva se non sarebbe stato meglio dare alle
famiglie e alle imprese i soldi che il governo
aveva dato alle banche:
“La verità è che 1 dollaro
di capitale dato a una banca può in effetti
trasformarsi in 8 o 10 dollari di prestiti alle
famiglie e alle imprese, con un effetto
moltiplicatore che può alla fine condurre ad una
più rapida ripresa della crescita economica.”
Ipse dixit.
Forse non tutti colgono la
bestemmia di una frase simile uscita dalla bocca
di quello che dovrebbe essere il sommo sacerdote
della res publica.
Siamo così abituati a vedere personaggi della
finanza privata transitare in cariche pubbliche
(e viceversa) che è svanito il “senso dello
Stato”, cui pure fanno retoricamente appello i
vari presidenti di Repubblica, Senato, Camera,
nonché i vari “leader” politici. La confusione,
nella mente della gente, tra cosa sia pubblico e
cosa sia privato, è massima: a cominciare da
Bankitalia e BCE, che si comportano come -e
tutti pensano che siano- istituzioni pubbliche,
cioè al nostro servizio, anziché a quello degli
interessi delle banche private, loro padrone;
per proseguire con la moneta, che tutti credono
sia pubblica, tanto è ovvio che così dovrebbe
essere. Ma torniamo alla frase di Obama. Quelle parole dimostrano la (falsa) ingenuità con cui il capo dell’esecutivo USA ha ammesso, non in una riunione circoscritta tra insiders, ma ad un’assemblea di studenti universitari, ciò che nessuna università, per omertà e reticenza, insegna: che lo Stato (sia esso americano, tedesco, italiano o giapponese; ma non gli “stati canaglia”, come Cuba, Nord Corea, Iran e Cina) ha da tempo abdicato alla sua funzione sovrana: quella monetaria, per lasciare che siano dei clan bancari privati agestirla. Obama infatti ha detto che 1 dollaro dato dallo Stato ad una famiglia o ad un’azienda rimane 1 dollaro; se invece il percorso si allunga e quel dollaro transita per una banca, questa compie il miracolo in cui sperava Pinocchio, moltiplicandolo per 8 o per 10. Magnifico! Abbiamo trovato il Paradiso Terrestre: senza alcun apporto lavorativo, senza fatica, la ricchezza clona se stessa. Insomma, abbiamo scoperto il modo di aggirare la maledizione vetero-testamentaria su Adamo ed Eva, scacciati dall’Eden e condannati a guadagnarsi il pane col sudore della fronte. E noi che credevamo che le banche fossero grette e venali! Secondo Obama, vanno viste invece come benefattrici dell’umanità, quasi divine, perché rinnovano il portento neotestamentario della moltiplicazione dei pani e dei pesci. |
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Ma Obama crede di parlare
ad una massa di idioti? Beh, forse sì, visto che
a tale candida ammissione non è seguita nessuna
rivolta di gente che indignata gli chiedesse:
presidente,
perché quegli 8 -10 dollari non li fabbrica
direttamente lo Stato,
il suo e nostro Stato, come fecero
Lincoln e Kennedy,
senza debito né interessi alle tipografie
bancarie? O lo Stato è forse capace di
fabbricare 1 dollaro (e la moneta metallica,
esente dal miracolo, in quanto pubblica), ma non
8 o 10, mentre le banche sì? Questo valore
aggiunto corrisponde a un loro lavoro, a una
loro produzione di ricchezza? Ma cosa producono
in concreto le banche, se non carta e servizi
contabili? |
Purtroppo siamo a questi
punti di ignoranza generale sui meccanismi di
produzione della moneta, che anche un ragazzo
delle elementari sarebbe in grado di capire.
Proprio per questo non se ne vuole parlare. Non
lo fa neppure l’ex “picconatore”, Francesco
Cossiga, così prodigo di critiche in altri campi
(meritoria quella contro Draghi); non lo fa più
neppure Beppe Grillo, (avvertimenti, minacce?),
come si può vedere nei 2 video “d’epoca”
consigliati in calce; non lo fa il digiunatore
Marco Pannella, che rischia spesso la vita per
temi di ben minore impatto sociale; né s’azzarda
a farlo neppure il giustizialista Antonio Di
Pietro, che conosce benissimo questo colossale
raggiro; né lo fa Casini (!), che ha fatto
salire sul suo carro l’avvocato “anti banche”
A.L. Marra per raccattare qualche voto in più;
ma si guarda bene dal proseguire il discorso in
prima persona: se no, al suo e agli altri
partiti, le prossime campagne elettorali, chi
gliele paga più?
Insomma, silenzio
generale, tranne per qualche blog qua e là (§)
e qualche pubblicazione a scarsa diffusione;
tranne romperlo, a sorpresa, nientemeno che il
presidente USA. Che ammette lo scandalo e
potrebbe porvi rimedio, come già fecero i
suddetti suoi predecessori; ma forse teme di
fare la loro fine, in odore di punizione per il
loro coraggio. Eppure, il governo USA è
oppresso, oltre che, per metà, dalle spese
militari,**
proprio da un astronomico
quanto evitabile debito pubblico verso la banca
centrale (Fed).
Oggi il ripetuto allarme è (ultimo Cardia,
presidente Consob): le imprese, specie
medio-piccole, rischiano l’asfissia finanziaria
se le banche non concedono i prestiti. Ma, vista
la recalcitranza delle banche, perché non
interviene lo Stato? Come?
Creando una banca pubblica
al 100%, che presti denaro al mondo della
produzione a tassi infimi e intascando gli
interessi. In
tal modo, non creerebbe altro debito pubblico,
mentre gli interessi, anziché uscire dalle sue
casse in ragione di 70-80 miliardi l’anno,
passerebbero da passivi ad attivi. E imprese e
cittadini, oggi gravati di tasse, in buona parte
proprio per pagare gli interessi passivi alle
banche e le tasse che esse evadono sul denaro
creato ex
nihilo, potrebbero
tornare a respirare a pieni polmoni grazie a
tasse drasticamente ridotte. Ciò è quanto ha
fatto, già nel 1919, lo stato del Nord Dakota,
non a caso l’unico stato degli USA, col Montana,
ad avere un bilancio in attivo e una fiorente
economia.(*) Troppo semplice? Infatti. Per
questo si deve dare dell’economia un quadro di
complessità matematiche riservate a “genii” come
Trichet e Draghi, non ai cittadini normali. Io, certo, sia pur con le
forze di un singolo, vorrei fare di più, ad
esempio denunciare questo sistema alla Corte dei
Conti, o alla Corte Costituzionale. Ma alla
seconda non può pervenire in via diretta un
“cittadino qualsiasi”; e comunque intentare
cause contro istituzioni zeppe di avvocati a
tempo pieno gli costerebbe caro e l’esito
sarebbe comunque incerto e soggetto a “spinte”
che i poteri occulti sicuramente tenterebbero di
esercitare. Dopotutto, la vittoria di Davide
contro Golia appartiene al mito. Di queste
vittorie il mondo reale ne vede pochine (eppure
il Nord Dakota è una di queste). Non mi resta dunque che
continuare a parlare a quanti avranno la
pazienza di leggermi; e poi “vada come vuole”.
Non ho la vocazione al martirio. E neanche
Obama, a quanto pare. *
http://www.globalresearch.ca/index.php?context=va&aid=14357 **
http://www.globalresearch.ca/index.php?context=va&aid=13969
Entrambi da me tradotti su questo stesso numero di Trucioli. o:p> ((§) Non solo a chi parte da
zero sulla truffa del signoraggio bancario, ma a
TUTTI consiglio vivamente 2 recenti video Genius
Seculi su YouTube, che la spiegano in modo
chiarissimo nell’arco di soli 18 minuti. Da non
perdere!
http://www.youtube.com/watch?v=FmowizOksto&feature=related
http://www.youtube.com/watch?v=z8l9vd28M9M&annotation_id=annotation_17627&feature=iv
Sempre
della serie Genius Seculi, segnalo anche i 5
brevi video, a partire da:
http://www.youtube.com/watch?v=vpSh7XHecdI
ripresi da un recente programma prima delle
elezioni europee su Odeon TV (mica una rete Rai
o Mediaset, beninteso!). Prima di quelle
precedenti ne parlò, una domenica mattina alle 6
(!), Canale Italia. Dopo le elezioni, silenzio.
O’ sistema ha evidentemente un sacro terrore
dell’argomento! Marco Giacinto
Pellifroni
19 luglio 2009
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